ASHLEY
Sono soddisfatta: l'odore della pasta al forno è ottimo.
Agli italiani piace tantissimo mangiare, e quando ho conosciuto Cass, la prima cosa che ho fatto è stata farmi dire il suo piatto preferito.
Era proprio la pasta al forno, ma, mi aveva detto, non quella del sud Italia.
Ho cercato tutorial sulla cucina romana, e ho trovato qualcosa di molto vecchio. C'era una signora bassa, cicciotta, con un sacco di gioielli... forse era un video di trent'anni fa. Aveva una voce potente, sembrava una donna famosa, si chiamava... Laila? Lolla? Sora... Lila?
Ho imparato che gli italiani sono dei grandissimi urlatori. Un po' come quei cantanti degli anni sessanta, no? Gli urlatori.
Sono stati video molto costruttivi, ho imparato tanto sulla cucina di qui.
E con loro mi è utile. Ai ragazzi piace mangiare, anche se siamo uno più magro dell'altro.
Solo Nero sembra già un uomo vero. Ha le spalle larghe, è il più alto, un sacco di ragazze gli vanno dietro, nonostante sia il batterista.
Di solito è la categoria meno fortunata, ma lui ha rotto la tradizione.
Getto uno sguardo sulla cucina, mi rendo conto che è sporca di sugo. Devo ancora imparare a usare i coperchi quando faccio il ragù.
Ma non mi dispiace pulirla.
In realtà non mi dispiace avere a che fare coi lavori domestici. Forse perché mia madre non era così, e tutto vorrei diventare nella vita, ma mai come lei.
Mai.
Un grido raccoglie la mia attenzione. Mi giro: in salone, i ragazzi stanno giocando con Alexi, che sembra divertirsi un mondo.
Sorrido. Siamo davvero una splendida famiglia.
«Ti serve una mano?»
Cass si è affacciata sulla soglia con fare amorevole. Ogni tanto sa anche essere carina, ammettiamolo.
Basta che non ci sia Leon nei dintorni.
«No, grazie. Continua a giocare con la bambina.»
Mi sorride e se ne va.
La bambina.
Quella stronza di tua figlia.
Mi volto di scatto, i miei occhi vagano a destra e a sinistra, spaventata. Una goccia di sudore stilla dalla mia fronte, poi mi ricordo.
Lei non è qui.
Lei non può più farmi niente.
Lei mi torna in mente, però. E fa male.
Tanto.
Lo ricordo come fosse ieri.
Lei che mi chiude a chiave nella mia stanza, al buio.
Lei che mi veste con gli abiti vecchi di mio fratello, Kevin.
Lei che mi sgrida, mi dice di non fare amicizia coi maschietti, che era una cosa da puttane.
Anche se ci somigli già, a una puttana.
Strizzo gli occhi. La sua voce è marchiata a fuoco nel mio cervello.
Riuscirò mai a dimenticare?
Lo scampanio del citofono mi fa voltare. Tutto svanisce: mia madre, i maltrattamenti, gli insulti. Tutto.
La mia mente è di nuovo libera, pronta per essere riempita dalla mia nuova famiglia, l'unica che mi abbia mai accettata per ciò che sono senza fare domande.
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Creep
RomanceCassandra ha ventitré anni, suona le tastiere in una band, è innamorata di Leon, chitarrista principale, e nasconde un terribile segreto. E non sa che lui ha una doppia vita. Nessuno di loro lo sa, nemmeno Seth, diciottenne bassista del gruppo, il...