CASS

La luce fioca del primo mattino mi fa strano.

Seduta al tavolo della cucina di Jean, spio la vita riprendere lenta al di là della finestra.

E anche oggi mi sono svegliata. Devo esserne felice?

L'estate è alle porte, io sento freddo. Mi stringo nel maglione, il caffè sul tavolo ormai non fuma più.

Inspiro a fondo per evitare le lacrime. Leon se n'è andato per... cosa? Lasciarci orfani a morire dentro?

Infilo un dito nel liquido, genero un piccolo vortice, la stessa forma della mia mente.

Nereo e Seth sembrano impermeabili, ma non mi fregano.
Ashley si sta auto distruggendo, Jean... non so quanto resisterà, ancora.
Io...

Mi fermo, tiro via il dito dal caffè freddo. Nemmeno avverto più la temperatura.

Io sono già morta.

Ripenso a Eros, al suo comportamento egoista. Perché cazzo sta imitando Leon?

Non posso crederlo così sfigato da imitare un morto pur di farsi una scopata.

I passi di Jean entrano nella mia testa, gli sorrido appena entra in cucina. Non voglio farlo preoccupare troppo, questo piccolo scemo.

«Perché mi hai mollato nel letto da solo?» chiede. Si gratta la testa, una bestiola affamata che vaga verso i pensili a cercare cibo.

«Buondì», piego la testa di lato, «Non sono Ashley, te lo ricordi?»

«Mh, purtroppo sì.»

«Ehi!»

Il suo sguardo mi trafigge. Cazzo, Jean, regolati con quegli occhi! Sorride, e mi contagia. Stiamo entrando davvero in sintonia, il nostro passato di merda ci accomuna e forse è proprio colpa sua se abbiamo 'sto rapporto.

Fa un po' come rifugiarsi in noi stessi.

«Ecco, brava. Sorridi.» Che è, una minaccia?

«Jean, non abbiamo un cazzo da ridere. Io sono praticamente vedova, te fra un po' ci diventi se quella deficiente non la smette di fare la tragedia.»

Mi guarda, e stavolta è serio.

«Cass, Leon è morto e Ashley non se ne fa una ragione. Non puoi dirle di male per questo.»

«Ashley sta esagerando. Dovrei essere io nella sua situazione, non lei.»

«Il fatto che i tuoi occhi non brillano più la dice lunga», commenta, «Ti stai spegnendo, ti vedo. A me non mi freghi.»

«Ah, 'sta zitto!»

Beccata da un ragazzino. Sono proprio un'attrice di merda.

Lo guardo di sbieco, «Cosa pensi di fare con Ashley?»

Si passa una mano sul viso, «Non lo so», mugugna, «La amo, ma... questa storia ha toccato anche me. Pensare a tutti e due... è difficile.»

Capisco cosa intende, «Se non altro io devo pensare solo a me.»

Mi porge la mano, gli occhi mi trapassano. Sta aspettando.

La prendo, la stringo piano, le nostre dita s'intrecciano.

Ci saremo sempre, gli uni per gli altri.

Ci saremo sempre, gli uni per gli altri

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
CreepDove le storie prendono vita. Scoprilo ora