CASS
Inspiro per la millesima volta, stasera.
Tornare al Masquerade appena rientrati non era proprio nei piani, ma d'altro canto è il nostro punto d'incontro... alla fine, se non c'è Eros, si può anche fare, dai.
Mi torna in mente quanto è viscido, il puzzo di alcol del fiato e la sua proposta di merda che mi ha fatto l'ultima volta. Se solo fossi riuscita a dargli quel pugno...
«Posso rubarti un po' di coca?»
Mi giro verso Leon, ho il suo braccio attorno al collo, deve aver visto che faccia ho. Faccio spallucce, «Sì, tanto non mi va più.»
«Ok, io vado al bar. Chi vuole qualcosa?» Nero si è alzato e ha il telefonino in mano.
«Sì, adesso si chiama bar», Ashley lo prende in giro, «Lo so che ti stai sentendo con Emerson.»
«Magari gli altri non lo sapevano, ma ora grazie a Radio Ashley lo sanno tutti.»
Sbotto a ridere, mi sento più leggera e lo faccio senza problemi.
«Ahia, cazzo...!» Qualcosa mi brucia in un occhio, sapevo che non avrei dovuto mettere il mascara, io non sono capace a fare 'ste cose!
Mi alzo, devo trovare uno specchio prima di cavarmi via l'occhio, brucia davvero! M'infilo nel bagno, agito la palpebra con le dita. Ma tu guarda se un filo di trucco deve darmi tutto 'sto fastidio, porco...
Eccola qui, la stronza, si era nascosta sotto la palpebra! Riesco ad acchiapparla con il dito e la butto fuori dal mio occhio.
«'Sta troia...»
Continuo a smuovere la palpebra, ho bisogno di un massaggino. Ho l'occhio tutto arrossato, meglio che aspetto un attimo se no che figura ci faccio con Leon?
Dopo pochi minuti, sembra che va meglio così esco ancora con l'indice che strofina l'angolo esterno dell'occhio.
Oh, cazzo. Eros.
Non l'ho proprio visto avvicinarsi, porca puttana! E adesso che faccio?
Ha un sorriso che non mi piace. Mi allontano d'istinto, questo qui è troppo viscido, non ce la posso fare.
Si passa una manaccia tra quei peli biondi che si ritrova in testa e fischia, «Certo che sei una che mena forte, eh!»
«Vuoi il resto?» chiedo, ostile.
Alza una mano, «No, in realtà ti ho bloccata per scusarmi. Ho detto cose davvero poco carine l'ultima volta.»
Mh. Non mi fido di questo qui.
«Sei stato una bestia, avrei dovuto ammazzarti.»
«Hai ragione, e mi dispiace, davvero. Di solito non mi comporto così... avevo bevuto troppo.»
«In vino veritas», tronco, «è evidente che tu sei proprio fatto così.»
Mi allargo per andare dai ragazzi, ma lui non mi molla. Mi si piazza davanti per non farmi passare, e a me prudono di nuovo le mani.
«Aspetta», dice, «posso farmi perdonare in qualche modo?»
Tipo, morendo?
«Magari posso offrirti una cena, un caffè... una birra anche qui, che ne so...»
«Guarda che non te la do.»
Una risposta di merda, collaudata proprio contro questo tipo di feccia. Ci rimane male, proprio come volevo.
«Sei tanto carina quanto ruvida, eh... »
«Sì, senti... con te non ci uscirei neanche se mi pagassero. E anche volendo, non potrei. Ora mi lasci tornare dagli altri, grazie?»
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Creep
RomanceCassandra ha ventitré anni, suona le tastiere in una band, è innamorata di Leon, chitarrista principale, e nasconde un terribile segreto. E non sa che lui ha una doppia vita. Nessuno di loro lo sa, nemmeno Seth, diciottenne bassista del gruppo, il...