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SETH

Apro gli occhi, per l'ennesima volta, ma stavolta è giorno. Dalla finestra entra della luce, sento un po' di casino venire da sotto. C'è una rotatoria all'ingresso dell'ospedale, un sacco di gente ci passa per andare a lavoro. Se fai la discesa, vai dritto a Roma, se fai la salita torni al centro di Frascati. Modalità Google maps.

Questa è stata davvero una delle notti più toste della mia vita. Insomma, escluse quelle dopo l'incidente.

Jean. Non mi sarei mai aspettata delle bugie da parte sua.

Lui è sempre stato gentile con me, carino, protettivo... me lo ricordo quando si mise contro tutti quei bulli, prima che mollassimo la scuola, solo per difendermi.

Ma perché ha mentito? Non poteva dirmi la verità e basta?

Mi gratto la guancia sana. Le lacrime me l'hanno consumata, mannaggia a me, non pensavo di essere così frignona!

Jean.

Non ho proprio voglia di rivederlo, mi si accartoccia lo stomaco solo a pensarci.

Come faccio a fidarmi ancora di lui?

...forse sto esagerando.

Ok, mi ha detto una scemenza, però... mi ha salvato la vita.

Aveva solo quattordici anni, scappava da una realtà pazzesca, ed è riuscito a trovare la risolutezza per salvare una perfetta sconosciuta.

In quanti si sarebbero comportati così?

Mi ha accolta in casa sua, ha tirato su una nuova vita per me, anche suo padre non si è mai fatto problemi ad allungarmi dei soldi. Deve fidarsi molto del figlio.

Jean ha fondato i Bloodshed, ci ha trascinati tutti insieme verso uno scopo comune, ci ha dato qualcosa per cui vale la pena vivere.

Jean ci ha dato la nostra vera famiglia.

Sorrido. Provo affetto per tutti quanti e so che questa rabbia durerà da Natale a Santo Stefano. Sono le uniche persone che frequento, e Jean fa parte del pacchetto.

...ok, mi sta venendo di nuovo da piangere, basta pensare a lui! Ora prendo il tablet e mi metto a navigare sul web.

Oh, ecco, va già meglio. Mi sistemo sul cuscino, trovo una posizione comoda e mi preparo per la prossima ricerca.

Ora ho qualche info in più su di me, perché non provare a cercare qualcosa?

Le notifiche iniziano a spuntare a ripetizione, veloci come saette, ma io non le cago proprio, ho altro a cui pensare.

E poi la vedo. Un'immagine strana, viene da un gruppo Telegram, e già questo non mi piace. Conosco la sua fama, temo per il contenuto.

Sospiro. Le mie ricerche dovranno attendere ancora qualche minuto, adesso quell'immagine del piffero non mi fa stare tranquilla. La apro, verifico e torno a me.

...

...e invece, no.

Mi sa che devo proprio soffermarmi su questo... schifo.

Ma chi ha mandato in giro questa roba? Allargo sul viso, e...

...cazzo.

Non è possibile!

La mia bocca si spalanca, non riesco a chiuderla: questi maiali stanno dicendo le peggio cose, vogliono... vendere le foto?

Sto leggendo davvero cose immonde, non possono esistere esseri così spregevoli, non è possibile!

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