Appena entrati nel ricovero per animali, gli Un, guidati da Uleg il Taiciuto, cercarono di Nuuts il Fabbro, ma non lo videro da nessuna parte.
Per quanto facessero finta di nulla, a nessuno di loro piaceva stare lì dentro.
Guardandosi attorno concitati, Saaràn, Helun e Omnod cercarono di capire con rapidi occhiate se le scosse avessero lasciato danni gravi al soffitto o alle pareti.
Per quanto meno consci degli adulti del pericolo che correvano a entrare lì dentro, anche Saryn e Gerel prestavano particolare attenzione a dove mettevano i piedi, avendo cura di non toccare nulla per il timore di vederlo crollare in terra.
Dopo un primo, rapido, controllo, non trovarono che poche crepe di nessuna importanza e qualche calcinaccio rovinato in terra e poterono tirare un sospiro di sollievo.
La robusta struttura in pietra aveva retto bene al terremoto, eppure non erano per nulla tranquilli.
Nella Steppa una cosa del genere non poteva accadere.
A parte la neve d'inverno e la pioggia d'estate, nelle pianure non vi era nulla che poteva cadere sulla testa.
Qui invece era tutto diverso, al chiuso mancava l'aria e la sensazione di trovarsi in trappola toglieva il fiato.
Al pari dei due lupi, i sei avrebbero preferito rimanere all'aria aperta piuttosto che rinchiudersi in un luogo dove non si vedeva Ten-gri, però il Naaxia aveva bisogno di parlare con il fabbro e non se la sentivano di lasciarlo andare da solo.
Ciononostante, appena furono dentro e videro gli occhi spalancati e i volti angosciati degli stallieri, gli Un si tranquillizzarono un poco.
Non erano gli unici a trovarsi in quelle condizioni.
Anche se il soffitto e i muri della stalla avevano retto bene al pauroso sisma che vi si era abbattuto contro, il tremore che aveva scosso la montagna, aveva lasciato sua impronta indelebile anche dentro l'animo dei Togril e vi aveva impresso un segno che non sarebbe stato facile eliminare.
Nemmeno loro erano preparati ad affrontare una cosa simile.
Stavano tentando di riprendersi, si organizzavano, reagivano come potevano al tremendo spavento che avevano provato, ma erano disorientati come gli Un e si vedeva.
Ovunque nella stalla vi era un fermento disordinato, un continuo viavai di stallieri che andavano e venivano e a stento riuscivano a calmare i cavalli ancora agitati dentro ai recinti.
Per quanto la scossa principale del terremoto fosse oramai passata da tempo, quelle di assestamento proseguivano implacabili e una dopo l'altra, facendo tremare la terra sotto i piedi, mantenevano vivo il terrore sia negli animali che negli uomini.
L'agitazione provocata dal sisma era palpabile in ognuno di loro come un sudore freddo attaccato alla pelle e la sua presenza si percepiva nell'aria come una minaccia mortale.
Si avvertiva nell'acre odore di traspirazione che impregnava l'ambiente e si intuiva tanto negli occhi sbarrati dalla paura degli animali, quanto nelle corse agitate e inutili degli inservienti che li accudivano.
Trovandosi in mezzo a tutto questo marasma, Uleg tentò con scarso successo di avere notizie del suo amico Nuuts.
All'inizio, alle richieste dell'anziano, nessun Togril diede ascolto.
Erano tutti troppo indaffarati per badare a lui.
Tutti sembravano storditi.
Andavano e venivano in un continuo rincorrersi, ma alla fine, persa la pazienza dopo alcuni tentativi andati a vuoto, il Nonun riuscì ad abbrancare per la manica della camicia un giovane che si dirigeva verso uno stallone gigantesco con un mastello di avena in mano e lo fermò.
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OCCHIO LIMPIDO
FantasyPuò un uomo solo cambiare il destino di un'Orda intera? È quello che proverà a fare Saaràn, il Naaxia, il Cercatore di Strade, il derelitto, l'escluso, l'ultimo degli ultimi tra gli Un. Ottavo discendente di Sangun il Traditore, guidato dalla Sua Si...