46) LA SCELTA DI HELUN

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Egli era il Khűrch Bolokhgűi, l'Intoccabile Gran Khan, si ripeté, osservando le montagne che circondavano la valle.

Una folata di vento mosse i capelli di Saaràn e portò con sé gli odori dell'autunno.

Egli li annusò e annuì, poco convinto.

Dopo la scomparsa di Zűin, con il passare delle settimane poco alla volta egli iniziò a comprendere quale responsabilità portasse con sé un privilegio come quello.

Dopo il primo momento di sbigottimento nell'apprendere quale enorme potere venne a trovarsi per le mani, affidandosi alla benevolenza della Sua Signora, Saaràn apprese segreti ignoti agli uomini e il suo sapere crebbe.

In quel periodo parlò spesso anche con Neko il guaritore e attraverso l'esperienza di quell'uomo saggio tentò di comprendere meglio il Mondo dei Semplici, luogo da cui avevano avuto origine le donne della Foresta.

Infine, seguendone i consigli di costui e apprendendo i segreti di cui solo egli era a conoscenza, scoprì di essere capace di spostarsi da solo alla maniera delle Yaonai.

All'inizio fu una sorpresa enorme.

Mai avrebbe creduto di poterlo fare, ma ben presto apprese che grazie al sangue Yaonai di cui entrambi erano portatori, come all'anziano guaritore anche a lui era concesso di comprendere le strade invisibili che percorrevano alberi e radici, passando alla velocità del pensiero da una pianta all'altra.

Poco alla volta, accompagnato da Neko apprese i segreti di quel modo di spostarsi.

Il Mondo dei Semplici gli divenne famigliare, ne divenne complice e infine ne fece parte.

Con quella nuova consapevolezza, dopo non molto prese a spostarsi in solitudine attraverso steli ed erbe che abbondavano in ogni direzione.

La Steppa non ebbe più confini.

Compiendo balzi sempre più estesi, viaggiò in lungo e in largo, raggiungendo i limiti estremi delle pianure e degli altopiani.

Arrivò dove non pensava di poter arrivare. Al limite estremo e ritorno.

Prima in compagnia del Curandero o della Sua Signora, poi da solo, egli arrivò ovunque la curiosità lo portasse.

Costeggiò il deserto del Mare Disseccato a Sud e i Monti d'Oro a Nord.

Arrivò a Dai-Sescen e alla Foresta Scura.

Non vi era luogo dove non potesse andare e non vi fu luogo che non visitò, eppure egli non era tranquillo.

Non riusciva a sentirsi tranquillo, perché nonostante tutto questo, gli mancava la vita di prima.

Ecco, era questo che lo tormentava.

Tutto quel potere, quella conoscenza, quella saggezza, quel comprendere cose che altri uomini non avrebbero mai potuto apprendere, non era ciò che egli desiderava.

Lo aveva sempre sospettato, ma ora lo sapeva per certo.

Lui non era nato per comandare.

Egli amava il silenzio del vento, non la folla.

Non che non sapesse fare il proprio dovere o non avesse appreso cosa fosse meglio perché le cose si svolgessero nel migliore dei modi, tuttavia questo non era lui. Gli pesava farlo.

Anche se da mesi lo faceva tutti i giorni, non gli piaceva dire alle persone cosa dovevano fare.

Anche se ora stringeva in pugno tutto il potere che un uomo potesse desiderare, questo non lo soddisfaceva.

OCCHIO LIMPIDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora