Saaràn, ora che finalmente aveva capito ciò che angustiava Frassinella, rimase costernato a guardarla.
Zűin stava arrivando!
La fissò, senza più parole da dire e con in testa tante domande che rischiavano di restare senza risposte.
Se anche la Sua Signora aveva perduto ogni controllo su quelle liane mostruose, chi tra essi avrebbe potuto fermarle?
I raggi del sole riflessi dagli specchi tutto al più le avrebbero scacciate durante il giorno, ma durante le ore notturne, cosa avrebbe tenuto distanti i Togril dai suoi aculei? Nulla.
Sarebbe bastato un attimo di disattenzione, una sentinella distratta, una giornata di pioggia o di nebbia fitta e restare all'aperto sarebbe stato pericoloso per chiunque.
Con Zűin libero di scorrazzare per la pianura, nessuno avrebbe più potuto muoversi liberamente e l'infinito spazio della Steppa sarebbe diventato il regno incontrastato dei Gin.
Con Zűin libero, gli uomini avrebbero dovuto vivere sulle montagne, come le capre e gli Yak.
Se quella creatura malefica fosse giunta fino alla valle avrebbe incontrato anche gli Un fuggiti dall'Urdu e ne avrebbe fatto strage.
Stretti da ogni parte dalle montagne, quei Clan si erano messi in trappola con le proprie mani e la colpa era sua, lui che li aveva convinti a seguirlo.
Non potevano sfuggirgli.
Prima o poi quell'essere infido li avrebbe uccisi tutti quanti, dal primo all'ultimo, singolarmente o a piccoli gruppi.
Se poi i tentacoli di quella Bestia fossero giunti fino a Togriluudyn, anche chi si trovasse al riparo dietro le mura del Castello di Pietra non sarebbe stato al sicuro.
Nemmeno lui, la sua famiglia, nessuno quassù a Togriluudyn, lo sarebbe stato del tutto.
Già una volta quell'essere infernale era riuscito ad attraversare la spessa coltre di roccia che separava quella gente dalla Steppa ed era giunto fino alle loro case, rischiando in quell'unico evento di sterminare l'intera popolazione della valle.
Il giovane Muu Atzai ne aveva fatto le spese per primo, ma poi era arrivato il morbo, la febbre, l'epidemia, con tutte le morti e il disastro che ne era seguito.
I danni che Zűin era già riuscito a provocare erano immani, tuttavia se fosse giunto un'altra volta fino ai Togril, cosa sarebbe successo a quella gente?
Non sapeva immaginarselo.
Con un groppo alla gola si rese conto che se lui e la Sua Signora non avessero saputo trovare un modo per fermare quella creatura, ogni altro tentativo fatto, sarebbe risultato inutile.
Fissò esterrefatto la donna rimasta immobile davanti a lui, sgomento dal compito enorme che li attendeva e gli venne in mente una sola domanda: Cosa fare?
Avrebbe voluto domandarlo a Frassinella, ma la Yaonai aveva gli occhi tristi, stanchi, per la prima volta la vedeva, al pari suo, impotente.
Nemmeno lei sapeva come agire e comprenderlo per Saaràn fu un momento tremendo, un colpo al cuore, carico d'angoscia e di vuoto.
Fino ad allora aveva fatto riferimento alla Sua Signora per ottenere forza e sostegno nel momento in cui le sue forze non fossero più bastate, ma ora avrebbe dovuto farne a meno e non sapeva se ne sarebbe stato capace.
Tuttavia il tempo passava.
A fatica deglutì e si sforzò di parlare.
"Mia Signora... è tutto... ora?" farfugliò incerto.
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OCCHIO LIMPIDO
FantasyPuò un uomo solo cambiare il destino di un'Orda intera? È quello che proverà a fare Saaràn, il Naaxia, il Cercatore di Strade, il derelitto, l'escluso, l'ultimo degli ultimi tra gli Un. Ottavo discendente di Sangun il Traditore, guidato dalla Sua Si...