Quando Frassinella si gettò a una velocità incredibile verso l'esile stelo d'erba che lui le aveva indicato, Saaràn avvertì soltanto un violento strattone alla spalla.
Dietro di sé percepì la stretta della mano di Kutula farsi una morsa disperata sulla propria e poi un urlo, che il suo amico emise quando si sentì trascinare via dal Carro Reale con una violenza tale da lasciarlo senza fiato.
In un batter d'occhio scomparvero tutti e tre alla vista di Muu-Gol e degli Un e si ritrovarono in fondo alla valle dei Togril, ai piedi del sentiero che portava al Castello di Pietra, all'ombra del costone che sovrastava il piccolo spiazzo accanto al torrente.
Il carro Yurta del Naaxia era ancora dove Helun l'aveva lasciato giorni prima e la parete di roccia che conduceva a Dugui Naluu, la Rampa Tonda che i Togril avevano scavato con infinita pazienza nella montagna per raggiungere Togriluudyn dalla pianura, era sigillata con una tale precisione che non si riusciva a vederne il minimo indizio nella pietra in cui essa era stata intagliata.
Fatta eccezione per il silenzio del vento e le due vacche del Naaxia che rimuginavano piano un bolo d'erba, in vista non vi era nessuno.
Quando la Yaonai gli lasciò andare la mano, egli osservò la donna, pareva provata e stanca, spossata da quello sforzo che andava ben al di là dei normali spostamenti a cui era abituata.
A un certo momento Frassinella parve sbandare, avere un mancamento per la prova che aveva appena superato.
Saaràn capì che esporsi in pieno sole durante il giorno doveva essere stato uno sforzo tremendo per lei:"Mia Signora..." fece vedendola vacillare.
Si sporse per andarle in soccorso, eppure lei con un gesto lo fermò.
Vi era altro a cui pensare.
Kutula.
Il vecchio Khan, disorientato dal viaggio attraverso i vegetali e corroso dal veleno che Muu-Gol gli aveva somministrato nel Khumish per mesi interi, svenne e crollò a terra senza forze.
Aveva appena avuto il tempo di darsi un'occhiata attorno, quando il suo fisico, troppo provato, collassó.
"Prima lui! Presto!" esclamò Frassinella "Portiamolo nella tua Yurta!".
La Yaonai era sfinita, sfibrata all' inverosimile, ma si fece forza, perché in quel momento le condizioni di salute di Kutula erano peggiori delle sue e non poteva tardare oltre a somministrargli l'antidoto.
Già poteva essere troppo tardi per salvarlo, tuttavia se non faceva subito qualcosa, il vecchio Khan dell'Urdu sarebbe certamente morto entro breve tempo.
Saaràn comprese l'urgenza e afferrò l'amico sotto le braccia.
Fece per sollevarlo di peso, ma al primo brusco tentativo barcollò.
Era troppo per lui.
Grugnì indispettito. Non aveva più la forza di una volta.
Riprovò ancora riprendendolo sotto le braccia e lo trascinò a peso morto fino alla base del carro, evitando di cedere alle fitte dolorose che la schiena gli dava ogni qual volta sforzava le gambe per tirarselo dietro.
Dondolando arretrò più veloce che poteva e quando vi arrivò, Frassinella afferrò Kutula per i piedi e insieme i due lo issarono sul pianale grezzo, posandovelo sopra.
Saaràn ansimava per lo sforzo e non pensava che Kutula potesse essere così pesante.
"Prenditi cura di lui fino al mio arrivo. Vedrò di tornare il prima possibile" gli disse pressata la Yaonai, mentre lui già si arrampicava sulla scala per salire a sua volta sul carro.
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OCCHIO LIMPIDO
FantasyPuò un uomo solo cambiare il destino di un'Orda intera? È quello che proverà a fare Saaràn, il Naaxia, il Cercatore di Strade, il derelitto, l'escluso, l'ultimo degli ultimi tra gli Un. Ottavo discendente di Sangun il Traditore, guidato dalla Sua Si...