39)SPERANZE DELUSE

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Quando la pietra finì di muoversi di lato, la Lupa Azzurra fece un altro passo avanti e Saaràn diede un leggero colpo di briglia allo stallone.

Dopo un attimo, il possente animale da guerra si mise in movimento, docile e mansueto.

Benché tenesse la testa alta e fosse attento ad ogni movimento attorno a sé, il cavallo non oppose resistenza ai suoi comandi e gli obbedì.

Era teso e irrequieto come il suo cavaliere, eppure avanzava scrutando ogni cosa con circospetto furore, proprio come gli avevano insegnato a fare.

Arrivato all'esterno, Saaràn, quasi completamente accecato dalla luce intensa del sole, venne accolto dal lento ululare della lupa che richiamava i componenti del branco che da giorni seguivano i Clan in fuga.

Ora, avendo assolto il loro compito, potevano tornare a riunirsi a lei.

Non riuscendo a scorgere quasi niente se non la coda di Bortecino, si concentrò su di lei e quando vide che si fermava, tirò leggermente le briglie e fece altrettanto, restandole un passo indietro.

Dopo poco udì un leggero scalpiccìo avvicinarsi, costeggiare lo stallone su cui si trovava e passargli oltre.

Incuriosito e parandosi gli occhi per guardare cosa fosse stato a provocare quel rumore, si accorse che erano stati i passi di due grossi lupi, l'uno ricoperto di ispido pelo scuro e l'altro con il manto di un grigio più chiaro e attraversato dalla coda fin alla testa da una striscia fulva a colorargli la schiena.

Khar e Zurvas.

Senza nemmeno fare cenno di averlo visto in groppa al cavallo, le belve andarono a posizionarsi a sinistra e a destra dei Tarpan di Saryn e Gerel, guardandosi poi attorno come se nulla fosse.

Si sedettero accanto ai cavalli dei due ragazzi, erette e noncuranti degli sguardi incuriositi degli umani, quasi fossero giunte fino a lì per un caso fortuito.

Appena vide i due lupi e ne riconobbe i manti, facendo il possibile per trattenere un sorriso e senza nemmeno rendersene conto, Saaràn rizzò la schiena per essere degno della loro rigida compostezza e si sistemò meglio sulla sella.

Khar e Zurvas, i genitori di Khar-Chikh, il lupo a cui aveva salvato la vita e che ora si stava riprendendo nella Casa dei Lupi, si erano uniti a lui.

Erano tornati da lui, pensò incredulo.

Erano tornati per lui, si disse sorpreso, quasi faticasse a credere che una cosa simile potesse essere possibile.

Comunque fu lieto di vedere che ambedue godevano di buona salute e grugnì forte affinché lo udissero, soddisfatto di averli ancora con sé, poiché sapeva di poter contare sul coraggio di entrambi, ma soprattutto perché in fondo in fondo gli piaceva la loro compagnia discreta.

Ormai si fidava di quegli animali feroci.

Non poteva certo dire di amarli, però erano compagni forti e leali e avendo vissuto a stretto contatto con l'intero branco, aveva imparato a rispettarli per quello che erano, accettandoli nel bene come nel male.

Per quanto la loro natura li spingesse a essere belve assetate di sangue, all'occorrenza i lupi sapevano ripagare i debiti molto meglio di tanti uomini che aveva conosciuto in passato e questo al Naaxia era più che sufficiente per giudicarli affidabili e apprezzarne la fedeltà.

Inoltre, osservò con piacere, Khar e Zurvas si erano posizionati a fianco dei suoi figli e non dietro a lui, quasi che avessero preso sotto la loro protezione anche Saryn e Gerel e non soltanto colui che gli aveva salvato il figlio.

OCCHIO LIMPIDODove le storie prendono vita. Scoprilo ora