Saaràn non sapeva quello che avrebbe fatto.
Tuttavia se restava fermo prima o poi qualcuno l'avrebbe visto e avrebbe dato l'allarme, rovinandogli così l'effetto sorpresa, l'unico reale vantaggio che aveva su quella folla che non si era ancora accorta della sua presenza.
Nelle condizioni attuali era impensabile sperare di riuscire a incontrare il Khan da solo, però poteva approfittare dello scompiglio che avrebbe provocato il suo arrivo, comparendo dal nulla davanti a tutti quanti.
Di questo era certo.
Lo sbalordimento che Saaràn avrebbe ottenuto sugli Un approfittando dell'apparizione improvvisa di Bortecino sarebbe stato efficace e di questo era certo.
Ciononostante, la cosa avrebbe funzionato soltanto se avesse saputo condurla al meglio.
Valutò un momento quello che sarebbe stato opportuno fare per attuare il suo piano, quando vide che in quelle due settimane in cui l'Urdu non si era mosso, l'erba era cresciuta arrivando fin quasi in cima alle ruote rimaste del Carro Reale.
La lupa era in attesa e attendeva di sapere cosa volesse fare.
Con le orecchie dritte lo guardava, scodinzolando.
Saaràn le disse:
"Portami più vicino che puoi al carro" e lei con un balzo, se lo portò via.
Rispuntarono proprio a ridosso del carro, davanti alla prima cerchia di cavalieri presenti nel greto.
Uscirono dalle radici di un piccolo cespuglio rinsecchito e in un batter d'occhio mutarono la loro forma da nebbia vorticosa in solidi corpi.
Colsero talmente di sorpresa gli Un-han più vicini alla vettura Reale, che quando costoro se li videro spuntare all'improvviso dal nulla in mezzo al pietrisco, nessuno di essi riuscì a proferire una sola parola.
Lo sgomento ottenuto da Saaràn, fu totale.
Anche i Tarpan sui quali i nobili si trovavano, agitando a dismisura le froge nell'avvertire la presenza degli aculei di Gioturna che Bortecino stringeva in bocca, annusavano l'aria e arretravano, come se si stessero chiedendo come fosse possibile che non si fossero accorti prima della presenza di un lupo nel campo.
Vedendo sbucare dal nulla il Naaxia in compagnia di Bortecino, la maggior parte degli Un-han della prima fila sgranarono increduli gli occhi e smisero di agitare i cavalli contro la folla, incapaci di formulare un pensiero coerente per molti secondi dopo la loro apparizione.
Sui loro volti si dipinse una grottesca maschera di incredulità mista a paura e soggezione.
Vedersi comparire davanti l'animale sacro a Ten-gri li portò a non sapere più cosa pensare, cosa fare e come agire, se non guardarsi disorientati gli uni con gli altri senza avere idea di quali iniziative prendere.
Soltanto pochi furono così pronti da aggrottare la fronte sospettando qualcosa di molto grave dietro a tale comparsa, tuttavia l'effetto che Saaràn desiderava da quella repentina apparizione, fu ottenuto: sui nobili Un scese il silenzio.
Dalle prime fila si udiva provenire soltanto il soffio del vento e il sommesso gorgogliare dell' acqua che scorreva poco distante.
Quelli che si trovavano nelle retrovie mormorarono qualche ingiuria nel vedersi spingere indietro dai cavalli che li precedevano, ma poi, accorgendosi a loro volta di quello che stava accadendo accanto al Carro Reale, si ammutolirono come gli altri.
Lasciando andare la coda di Bortecino, Saaràn scrutò i nobili che lo fissavano increduli uno a uno. Quello che vide non gli piacque per nulla.
Oltre allo sbigottimento, c'era qualcosa altro.
STAI LEGGENDO
OCCHIO LIMPIDO
FantasyPuò un uomo solo cambiare il destino di un'Orda intera? È quello che proverà a fare Saaràn, il Naaxia, il Cercatore di Strade, il derelitto, l'escluso, l'ultimo degli ultimi tra gli Un. Ottavo discendente di Sangun il Traditore, guidato dalla Sua Si...