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LEON

Uno passa un pomeriggio a pulire le finestre, e il giorno dopo piove. Ma vaffanculo, va...

Un tuono illumina il salottino di casa, all'improvviso s'è messo a piovere come se non lo facesse da anni. Mi siedo sul divano scuro, «Perdio...», mugugno.

Poi ricordo di essere al telefono.

«Scusa, Fabiè», mi rivolgo alla cornetta, «non ce l'avevo con te. Avevo appena lavato le finestre, con questa pioggia dovrò ripulire.»

«Figurati, so quanto tieni alla pulizia, tu.»

Eh, mica lo pulisci te, 'sto buco di casa.

«Avete notizie?» Parliamo di cose serie, va.

«Non abbiamo molte informazioni», fa una pausa, «i nostri infiltrati hanno confermato tutti che l'attività dell'organizzazione non si è mai fermata, ma...»

Passo una mano tra i capelli. Ancora non sanno niente, quindi dovrò vivere ancora sui gusci d'uovo per...? Quanto tempo?

Non si sa. Non si sa mai niente, che palle.

«Significa che devo stare attento?»

Suonano al campanello. Chi cazzo è, a quest'ora? La posta arriva di mattina.

«Che tempismo!» Fabio sembra divertito.

Io no, col cazzo. Per fortuna la luce era ancora spenta.

Appoggio il cordless sul mobile vicino alla porta, la mano scivola sul legno, premo in basso ed esce fuori il cassetto segreto, quello dove tengo la pistola per le emergenze.

Che non porto mai dietro, perché con una bambina piccola che gira, non mi pare il caso.

Striscio vicino all'uscio, prendo la cornetta del citofono e tiro un sospiro di sollievo. Sul video è riportata la figura di Cass. Ma perché cazzo è venuta qui? In effetti, oggi era un po' strana...

Sospiro, apro, rimetto l'arma al suo posto e aspetto che arriva. Ci mette veramente poco, cammina un po' a cazzo di cane, ha una faccia strana.

«Hai bevuto?» Ma che è successo?

«Neanche mi saluti, dopo tutta l'acqua che ho beccato per arrivare qui.» Entra e si guarda attorno, «Così questa sarebbe casa tua.»

Non chiudo la porta, l'accosto. Non può stare qui, poi c'è Fabio al telefono a sentire tutto...

«Sì, ma è in disordine, preferirei che tu non la vedessi ora.»

Se avessi avuto un'altra vita, sarei stato pure contento, ma così, in questa situazione sarebbe proprio il caso di troncare questa relaz...

Ogni neurone nel mio cervello si ferma.

Cass si sta spogliando.

Si sta spogliando davvero, in casa mia, con la porta accostata e Fabio al telefono! Dovrei fare qualcosa, ma rimango di sale. Non mi sono mai fermato a guardarla in quel modo, ma... cazzo... se è bella!

Il maglione scivola via dalla sua pelle chiara, la vita è stretta, il seno pieno... Cristo, non posso eccitarmi, non con lei!
Afferro il lembo del maglione per impedire che lo tolga del tutto, lo abbasso almeno fino alla pancia, «Hai bevuto, sì o no?»

«Dovevo distrarmi.»

«Ma perché? No, basta, e stai ferma!»

Le sue mani sono corse sui bottoni dei jeans, gliele prendo, la blocco.

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