•CAPITOLO 28•

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Yvonne mi indicò con la testa, mentre diceva qualcosa ad Harry. Sembrava.. nervosa!
Ero sicura che se avessi conosciuto la situazione, forse, sarei stata più tranquilla. Ma che dico; aspettavo ancora l'auto a tutta velocità.
In quel momento, avevo paura. Paura che lei potesse portarmelo via. Era una bella donna: alta, snella,capelli neri. Il taglio dei suoi capelli mi ricordava un po' quello di Cleopatra. Li aveva lunghi fino alle spalle.
Mi squillò il cellulare. Charlie non poteva scegliere momento peggiore per chiamarmi.

"Charlie, sono appena uscita dall'agenzia, sono un po indaffarata, ti ch.."

"Ferma li, Jones, ti richiamo dopo, ho capito." -rise.

Risi anche io, attaccando.
Mentre parlavo con Charlie, notai che Harry si voltó a guardarmi. Mi teneva d'occhio, o lei stava ancora sparlandomi?
<Entrambe le cose>  urlò la mia dea interiore.
Riconobbi da lontano una figura familiare. Adam mi stava raggiungendo.
Adam era un ragazzo del quinto anno, ma non della mia classe.
Lo salutai, non appena mi raggiunse.

"Come stai, bellissima?" -Adam aveva un sorriso stupendo. A Charlie era sempre piaciuto.

"Sto bene, si va avanti! E tu?" -avevo paura che vedesse Harry, o meglio, me con Harry!

"Un po stanco, ho avuto le finali di atletica, sai?"

"Oh, davvero? E come sono andate?" -Adam tirò fuori una medaglia dalla tasca della giacca.

"Oh, primo posto? Sei stato grande!" -lo abbracciai e notai l'espressione infuocata di Harry.
Yvonne sembrava stesse parlando da sola. Harry non le prestava la minima attenzione; mi fissava e basta. Cogliendo la sua irritazione, allontanai Adam da me, tornandomi a sedere.  Conoscevo Adam dal terzo anno; ci  incontrammo quando entrambi, frequentavamo il corso di recupero crediti.

"Diciamo che ho avuto un po di fortuna!" -rise.

"No, dai! Ho visto, mentre ti alleni, e vai parecchio forte! I risultati si sono visti, non credi?" -lo consolai.

"Si, hai ragione! Adesso devo andare, dovrei passare da scuola! Vuoi venire?"

"Oh, no, mi spiace! Non posso proprio! Ma ci vedremo in giro!" -lui sorrise, abbracciandomi, nuovamente.

"Ci si vede in giro, allora!"
Adam andò via e sedendomi, notai Harry. Mi guardava ancora, con uno sguardo serissimo, freddo.
Non avevo mai visto Harry "arrabbiato" o "geloso", come si sarebbe comportato?
Yvonne, con non-chalanche, girò il viso di Harry con una mano, ma lui gli afferrò il polso con violenza, facendogli cadere il braccio lungo il corpo. Yvonne mi guardò, per niente sorpresa dal gesto compiuto da Harry, poco prima.
Un brivido attraversò il mio corpo.
Vidi Harry dire qualcosa minacciosamente, ma non capì cosa.
Yvonne andò via, non soddisfatta della conversazione con Harry.
Mi alzai e raggiunsi Harry, sotto il suo sguardo iper protettivo.

"Tutto bene?" -gli domandai.

"Si! Se vuoi, andiamo!"-la sua mano prese la mia.

Abbassai lo sguardo, guardandola.

"Posso farti una domanda?" -chiesi.

"Si, dimmi."

"Ehm, Yvonne è una tua.. ex?" -Harry fece un mezzo sorriso, voltandosi completamente verso di me.

"Non proprio."

"Non proprio?" -ripetei, guardandolo di traverso.
Lui rise.

"Avevamo solo rapporti sessuali. Non c'è mai stato nulla di.. serio, tra me e lei." -abbassai lo sguardo. Una scopamica, insomma.

"E adesso?" -domandai a bassa voce, guardandolo.

"Adesso non più."

Annuì, sentendomi un po più sollevata. La sua bellezza era disarmante.

08:48 p.m.
"Secondo me, no! Per niente!" -ammisi, dando l'ennesimo morso alla mia fetta di pizza.

"Tamara, è identica a te!" -rise. Io ed Harry, stavamo guardando un programma in tv, nel suo enorme divano.
Durante il tragitto in auto, mi aveva fatto parecchie domande su Adam. Lo rassicurai, dicendogli che era soltanto un amico. Ma la mia testa, era ancora su Yvonne. Io volevo sapere di più. Ne avevo bisogno.

"Facciamo un bagno in piscina?" -lo guardai. Aveva anche la piscina?

"Ma, non ho il costume!"
Mi guardò, ridendo.

"Io non ho parlato di alcun costume!"

L'acqua della piscina era piuttosto calda, ma non so come, la presenza di Harry mi portava brividi lungo tutto il corpo.
Harry era in boxer, io indossavo una sua maglietta.
La sua piscina era profonda in una zona e d'altezza regolare in un'altra. Non sapevo nuotare. Imbarazzante non saper nuotare a 18 anni, ma non riuscivo. Quando lo dissi a Harry, sorrise. Sembravo più piccola della mia età, per certe cose.
Harry stava in piedi, vicino al bordo piscina e mi guardava. Mi avvicinai a lui, mettendogli le braccia intorno al collo. Le sua mani si infilarono sotto le mie cosce, sollevandole, in modo che potesse tenermi in braccio.
Mi fece sedere sul bordo piscina, facendo scivolare le sue mani sui miei fianchi.
Ci baciammo.
Le sue labbra scivolarono sul mio collo; gemetti, quando sentì i suoi denti stringere il lobo del mio orecchio.

"Toglila, ti prego." -sussurrò, tirando un po' la maglietta.

Alzai le braccia, in modo che lui potesse sfilarmela.
Così fece; il suo corpo si incollò al mio.

"Andiamo, per favore." -sussurrai, mentre lui continuava a baciare il mio collo.
Harry uscì dalla piscina, prendendomi nuovamente in braccio.
Le nostre labbra si incollarono nuovamente; il corpo di Harry si spostò verso la grande scala della casa, percorrendola.
Il corpo bagnato di Harry mi provocò dei brividi;
Socchiusi le labbra,quando vidi da lontano, la porta della camera da letto.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora