•CAPITOLO 54•

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Tirò la mia mano e ci inoltrammo in un piccolo boschetto. Tra gli alberi, si vedeva il laghetto.
Strinsi forte il braccio di Harry, quando sbadatamente, inciampai più volte su delle radici coperte dalle foglie.

Tamara vs Equilibrio: Tamara: 0 - Equilibrio: 1.

Spalancai gli occhi, quando arrivammo in riva al lago. L'acqua era piatta, verdastra. Gli alberi davano un tocco invernale fantastico. Sembrava la scena di un film, ed io e Harry ne eravamo i protagonisti.
Harry teneva in mano una coperta rossa, che avremmo steso sulle foglie.

"Ci mettiamo li?"-indicò un piccolo spazio, vicino la riva del lago.

Annuì, guardando una famigliola nell'altra sponda del lago.
Sistemai la coperta, poco prima di sedermici goffamente; era davvero grande.
Harry si sedette accanto a me, sdraiandosi subito dopo. Feci lo stesso, poggiando la testa sulla sua spalla. Afferrò la mia borsa e la posizionò sotto il suo collo, come fosse un cuscino.
Allungò il braccio e tirò la coperta che avvolse il mio corpo. Non c'era troppo freddo, ma soffiava una fastidiosa aria. Mi strinsi a lui, baciando la parte di pelle scoperta, appena sotto il collo.
Alzai la testa, guardandolo in viso.
Harry si girò a guardarmi e strinse ancora più la presa, quando poggiai la testa sul palmo della mia mano, guardando Harry dall'alto.

"Questa collana ti sta da Dio, Tamara."-mi disse, spostando leggermente la sciarpa e toccando la pietra al mio collo.
Abbassai la testa, toccando a mia volta la meravigliosa collana che Harry mi regalò.

"L'adoro."-gli sorrisi.

"Io adoro te."-mi avvicinai a lui, baciandolo.

Mordicchiai il suo labbro, facendolo ridere; poco prima di accorgermene, lui fece la stessa cosa.

"Voglio regalarti qualcosa."-dissi, guardando prima lui, poi gli alberi dietro di noi.

"Non voglio che tu spenda soldi per me, Tamara."-le sue dita scivolarono sul mio viso e accarezzarono la mia guancia.

"Per te farei di tutto. E poi, non sai cosa voglio regalarti."-protestai.
Era la prima volta che avrei voluto fare un regalo di cuore a qualcuno.

"Qualsiasi cosa tu voglia regalarmi, non devi comprarla."-Risi, alzando gli occhi al cielo.
Mi alzai, mettendomi a cavalcioni su di lui.

"Quanto sei bella quando ridi."-poggiai la mani sulla sua pancia, abbassando la testa a quel complimento.
Harry si sollevò, mettendosi alla mia altezza.

"Sai cosa amo di te, Tamara?"-le sue dita toccarono i miei capelli, mentre i nostri occhi facevano l'amore.

"Cosa?"

"Arrossisci, ogni volta che ti faccio un complimento."-Risi, sapendo di quel piccolo "disagio", che a quanto pare, a lui piaceva.

"Fai uscire il mio lato protettivo."-era quello che volevo. Dio, se era quello che volevo. Io avevo bisogno di sentirmi protetta.

"Non ho mai ricevuto dei complimenti simili."-sollevai di poco la sua maglietta e le mie dita tracciarono le linee del suo stomaco.

"E il tuo ex?"-mi chiese.

"Beck non ha idea di cosa siano i complimenti."-ed era vero.

"In che senso?"-i tatuaggi sul suo addome erano leggermente piegati a causa della sua posizione.

"Non mi ha mai detto le cose che mi hai detto tu. Mi diceva spesso cose.. volgari."-Harry spalancò gli occhi, con aria interrogativa.

"Cosa volgari?"

"Si, ad esempio, non mi ha mai detto ciò che mi hai detto tu poco fa. Mai detto."-mi faceva male pensare a Beck. Non perché mi importasse ancora di lui, ma perché non mi aveva mai dato ciò che forse, avrei meritato.

"Perché avete rotto?"-chiese.
Abbassai lo sguardo, pensando che il motivo, fosse lo stesso per cui io e Harry litigammo, qualche tempo prima.

"Mi ha tradita."-Harry si mosse leggermente, forse un po' a disagio. Evitai in tutti i modi possibili di dire cos'altro Beck avesse fatto; Harry lo avrebbe ammazzato se glielo avessi detto.

"Ti fa male parlarne?"-lo guardai dritto negli occhi, muovendo la testa in segno di "no".

"Lui voleva di più. Solo che io non mi fidavo abbastanza."-Harry annuì, passando le dita sulla mia spalla.

il classico ragazzo bello ma vuoto. Solo che, l'ho capito troppo tardi."-aggiunsi.

"Si drogava, lo fa ancora. E sai qual era la cosa peggiore? Che lo faceva davanti a me, quando gli chiedevo di non farlo."-pensai vagamente agli spinelli che trovai sul balconcino a casa di Harry.

"Si, ricordo quando tu e quel ragazzo, ne avete parlato."-annuì, pensando a quel pomeriggio. Adam era venuto a trovarmi e Harry ascoltò la nostra conversazione.

"Perché ti ha tradita?"-mi chiese.

"Perché non gli davo ciò che lui avrebbe voluto. Di più."-mi baciò su di una guancia.

"Sapevo che.. se io mi fossi data a lui, me ne sarei pentita."

"Hai fatto bene."-io annuì.

"Lui non lo avrebbe fatto con amore. Lo avrebbe fatto solo per aggiungere una ragazza alla sua lunga lista."-continuai.

Alzai una mano, infilandola tra i suoi capelli; si rilassava quando lo facevo.

"Lo hai più sentito, da quella volta?"-mi chiese.

"Si. Quando io scoprì del tradimento, stetti molto male e non ho voluto più sentirlo; ma lui provò in tutti i modi a rintracciarmi."-feci una pausa, guardando in basso.

"Mi chiamava, mi mandava tantissimi messaggi. Risposi solo all'ennesima chiamata, dove gli chiesi di smettere di cercarmi."-la sua mano sfiorò il mio collo.

"E lui?"

"Lui ha continuato. Ma ha smesso di farlo dopo poco. Diciamo che, sembrava essersene pentito."-Harry mi guardò dritto negli occhi, compatendo la mia riluttanza.

"E tu? Ti eri pentita di averlo lasciato?"

"No, per niente."

Lui sorrise, non distogliendo gli occhi dai miei.

"Perché hai deciso di perdonare me, allora?"-Harry tornò ad essere serio, ed afferrò la mia mano, non appena pronunciò quella frase.

"Perché con te è diverso, Harry."

"Diverso?"-lui sapeva; ma voleva solo sentirsi dire quanto fosse importante ed essenziale per me.

"Si.. tu mi trasmetti amore, affetto, protezione. Mi fai capire che a me ci tieni e non attraverso dei regali, lo sai; di quelli non può fregarmene di meno. Ma proprio per te. Io mi sono innamorata di te, Harry."-ci guardavamo negli occhi. Mi sorpresi di me stessa, quando non li staccai da i suoi, nemmeno per una frazione di secondo.

"Lo so, bambina."-la sua mano accarezzò la mia guancia, e piegai la testa, poggiandola sul suo palmo.

"Io ho intenzione di proteggerti da tutto. Di farti stare bene. Non mi importa di nient'altro. E.. come ti ho detto qualche tempo fa.. innamorarmi non era nei miei programmi, tanto meno di una studentessa, ma è capitato e non me ne pento."-lasciò un languido bacio sulla mia mano, alla fine della frase. Socchiusi gli occhi, non desiderando altro che lui.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora