Tamara.
Sbattei contro molte persone, dato che mi voltavo per vedere se Harry mi seguisse.
Lo faceva; ma faticavo a vederlo.
Cantava Shakira con Rabiosa, quando salì nuovamente nel palchetto, guardando Harry che si bloccò ai piedi dello spiazzale.
Mi guardava ed io ballavo per lui; solo ed esclusivamente per lui.
Le ragazze di prima, erano ancora li e mi tirarono per ballare con loro. Mi intrufolai nel loro gruppetto, sparendo dalla vista di Harry.
Passai dietro al banco del dj, in modo da non farmi più vedere da lui.Mi piaceva questo gioco. Io scappavo e lui doveva trovarmi.Un ragazzo afferrò il mio polso e quando mi voltai, riconobbi Dan. E adesso? Non riuscivo a divincolarmi dalla sua stretta, nonostante tirassi con tutta me stessa.
Era chiaramente ubriaco.
Lo vidi ridere e voltarsi; alzò una mano, per chiamare qualcuno.
Socchiusi gli occhi, quando riconobbi il ragazzo che mi parlò al bar, l'altro amico di Harry. Mi guardavano, mentre Dan stringeva il mio polso. Mi guardai attorno, sperando in Harry; ma non lo vedevo.Il ragazzo moro, accanto Dan, afferrò l'altro mio polso stringendolo a sua volta. Adesso ero in trappola. Cercai ancora una volta di divincolarmi, ma non ci riuscì. Dan girò il mio corpo, appiccicando la mia schiena al suo petto.
"Lasciatemi!"- tentai di dire, ma la musica era troppo alta. L'altro ragazzo continuava a tenere il mio polso, stringendo sempre di più. La musica sembrava diventare sempre più cupa.
Desiderai Harry più di ogni altra cosa. Ero spaventata. Non sapevo cosa fare.
Sobbalzai, quando Dan mi spinse verso l'esterno della pista e chiusi gli occhi, quando vidi la porta con la scritta "Exit" che fronteggiava.
Cavolo, no.
Man mano che ci allontanavamo, la musica si faceva sempre meno alta.
Cercai di divincolarmi e Dan, una volta entrati nel corridoio che portava agli armadietti, mi spinse contro il muro, intrappolandomi con le braccia."Devi stare ferma, tesoro."-rise, avvicinando le sue labbra al mio viso. Girai la testa, facendo una smorfia quando sentì il suo alito. Aveva bevuto e si sentiva.
L'altro ragazzo, posò una mano sopra la mia testa, afferrando il mio fianco con l'altra mano. Dan mi lasciò, mentre il ragazzo iniziò a infilare le mani sotto il mio vestito."Lasciatemi.. vi prego.."-ero stremata. Non riuscivo a muovermi.
"Eric, che dici? Gliela leviamo questa maschera?"-merda.
Continuai a dimenarmi, cercando in tutti i modi di girare la testa per evitare che Dan togliesse la mia maschera."Dove hai portato il nostro amico, eh?"-alzai lo sguardo, quando Eric, l'altro ragazzo si riferì a Harry.
La sua mano scivolò dentro la mia scollatura, toccando il mio corpo.
Non capivo nulla. Come ero finita in quella situazione? Stavo ballando; ero tranquilla li su.
Dan afferrò il suo cellulare dalla tasca posteriore dei jeans, avviando una chiamata.
Dio, no."Scott, abbiamo acchiappato una fatina. Venite."-rise, provocandomi disgusto.
"Nel corridoio dell'uscita di emergenza."-continuò.
Harry non era con loro. Sarebbero venuti altri ragazzi, ed io sarei finita a terra, probabilmente drogata.
Sentì gli occhi bruciare come non mai.
Cercai di urlare, ma Eric mi tappò la bocca con una mano."Non piangere, angelo."-aggiunse.
"Dan. Che cazzo state facendo?"- Harry. Dio, era Harry. Gli davo le spalle, ma la sua voce fu come un'illuminazione. Trasalì, quando spinse via il ragazzo alle mie spalle e mi tirò a se.
"Harry, amico. Divertiamoci un po'."-Dan rise, facendo ridere il gruppo. Guardai Harry. La sua mascella era contratta e il suo braccio cingeva il mio corpo.
"Fanculo, Dan. Prenditi una puttana."-aggiunse, poco prima di portarmi verso la stanza degli armadietti.
La sua mano teneva il mio polso. Non osò spiccicare parola, fin quando non fummo nella stanza semi-buia."Stai bene?"-la sua mano si posò sulla parte bassa della mia schiena, avvicinandomi al suo corpo.
Annuì, prendendo la piccola chiave dentro il mio reggiseno.
Presi le mie cose e lasciammo le chiavi all'uomo dietro il tavolo di prima.
Uscimmo dalla discoteca e finalmente respirai l'aria pulita dell'esterno. La sua mano teneva ancora il mio polso, ma scivolò, intrecciandosi alla mia.
Una volta svoltato l'angolo, Harry mi spinse leggermente contro un muro, mettendosi davanti a me.
I suoi occhi inchiodarono i miei e la sua lingua umettò le sue labbra."Ciao, Harry." -sussurrai, guardando le sue labbra.
Portavo ancora la maschera, la parrucca."Ciao, Tamara."-la sua mano accarezzò la mia guancia.
Alzai un braccio, togliendo la parrucca bionda dalla mia testa. I miei capelli scivolarono fuori, cascando sulle spalle e dietro la schiena. Tolsi poi la maschera, guardandolo.
"Porca puttana, Tamara."-le sue labbra si incollarono alle mie, in un urgente bacio. Lasciai cadere gli accessori che tenevo in mano e aggrovigliai le braccia al suo collo.
Le sue mani scivolarono sotto le mie cosce, che sollevò in modo che potesse tenermi in braccio.
Toccai la sua leggerissima barba, poco prima di sfiorare le sue labbra con le dita."Ma cosa ti è venuto in mente?"-mi chiese, guardandomi dritta negli occhi.
"Se non ti avessi trovata.."
"Voglio andare a casa, Harry."-lo interruppi, guardando i suoi occhi che cercavano di trasmettermi rammarico.
Vidi la sua auto, parcheggiata sotto un lampione che si accendeva e spegneva in continuazione.
Harry aprì lo sportello dal lato del passeggero, facendomi salire.
Lo guardai mentre girava l'auto, verso il lato del guidatore.
Guardai l'ora, non appena Harry mise in moto. Le 11:57 p.m.
Harry fu silenzioso; io lo guardai per tutto il tempo, non distogliendo gli occhi da lui nemmeno per un attimo. Era dannatamente bello. I suoi ricci capelli scuri ricadevano sul collo e la sua leggera barba lo rendeva ancora più sexy.
Scesi dalla sua auto, levando i tacchi non appena fummo in giardino. Aspettai che Harry aprisse la porta di casa sua e mi gettai nel divano, socchiudendo gli occhi. Non ebbi il tempo di riaprirli, che Harry mi raggiunse, sdraiandosi accanto a me. La fredda pelle del divano era un sollievo."Voglio ancora sapere come ti è venuto in mente di fare una cosa del genere."-sorrideva e mi guardava come si guarda un piatto con una fetta di torta sopra.
Alzai le spalle, ridendo."Sei dannatamente sexy, così. Sai?"-le sue dita scivolarono lungo il mio fianco, sfiorando la mia pelle al di sopra dell'abito.
"Sono arrabbiata con te."-dissi, sorridendo leggermente.
"Perché?"
"Perché tu hai ballato con me, nonostante non sapessi che fossi io." -giusto? Corrugai la fronte e studiai quella frase nella mia mente.
"Mi hai tirato tu, piccola."-la sue dita afferrarono una ciocca riccia dei miei capelli e la portarono dietro il mio orecchio.
"Ma tu ti sei lasciato trasportare."-aggiunsi. Non sapevo se essere arrabbiata o meno.
"Non credo di averti toccata, però."-questo era vero.
"Ringrazia il cielo che ero io, Harry."-lui rise, facendo ridere anche me.
"Voglio fotografarti così."-lo guardai di sbieco, aggrottando le sopracciglia.
"Così come?"
"Con questo vestito, quella maschera e quella parrucca."-indicò gli oggetti ormai quasi rovinati.
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Il professore della porta accanto
Mystery / Thriller(FF Completa) Non avevo mai pensato prima di allora a come sarebbe stato avere una relazione con un professore. Mi sembrava una cosa impossibile... prima che arrivasse lui. La storia è mia, non è una traduzione. Qualora voleste prenderla, chiedete.