•CAPITOLO 29•

7.7K 285 9
                                    

Sentì il morbido materasso sotto di me e le labbra di Harry che baciavano la mia pancia.
Sentì una miriade di brividi attraversarmi il corpo. Posai una mano sulla schiena di Harry, non appena iniziò a baciare le mie clavicole.
In quel momento, Harry era mio, ed io ero sua. E doveva essere così. In quel momento, non pensai a Yvonne e a tutta la vicenda accaduta quel pomeriggio. In quel momento, non pensai a nulla.
Iniziai a sentire una leggera pressione sul basso ventre, capendo che Harry era arrivato all'eccitazione.
Lui era in boxer, adesso del tutto inutili. Io, in reggiseno e mutandine.
Inarcai la schiena, quando Harry baciò di muovo la mia pancia, infilando una mano sotto il mio sedere.
Gettai il collo all'indietro, quando sentì Harry entrarmi dentro, lentamente. Era una sensazione che avevo già provato, ma adesso, era diverso. Adesso ero più tranquilla; più rilassata; più libera. Non volevo più andarmene. Gettai un braccio verso l'alto; accanto la mia testa, afferrando il lenzuolo in un pugno.
Il piacere mi pervase, superando di gran lunga il dolore.
Gemetti, beccandomi un'occhiata da Harry. Aveva uno sguardo rassicurante.
Le mie mani percossero la sua schiena nuda.

"Harry.." -lo guardai negli occhi, chiudendoli subito dopo e gettando la testa all'indietro.

Infilai una mano tra i suoi capelli, sussurrando il suo nome.
Il movimento di Harry era regolare, non andava veloce, ne troppo lento.
Il mio corpo si accasciò, di colpo, sentendo Harry che piano a piano, usciva da me.
Poggiai la mano destra sul tessuto nero del reggiseno, che avevo ancora addosso.
Il corpo di Harry si sdraiò accanto al mio, sudato.
I nostri sguardi si incontrarono; mi persi nei suoi occhi.
Tirai su il lenzuolo nero, in modo che potessi coprirmi anche il petto.
I nostri respiri non erano regolari; gocce di sudore imperlavano i nostri corpi; la stanchezza ci pervase.

"Hai mai preso la pillola?" -mi domandò,costringendomi ad alzare lo sguardo, nuovamente.

"Mai!"

"Dovrai prenderla!" -il suo corpo si avvicinò al mio. Miliardi di brividi mi pervasero, al pensiero di una possibile gravidanza.

"Non sono mai riuscita a deglutire una pillola!" -Risi, scherzando. Eppure, era quasi del tutto vero. Da piccola ne avevo il terrore; pensavo che potesse rimanermi ferma in gola, per quanto fosse grande.
Con il tempo, riuscì a prenderle senza rischiare il soffocamento; con calma, ma ci riuscì.
Sentì il calore che emanava il corpo di Harry, non appena mi avvicinai a lui.

"Tamara.."

"Si?" -alzai lo sguardo.

"Mi da fastidio che tu venga fotografata da altre persone." -mi sollevai sui gomiti, guardandolo, girando la testa verso sinistra.

"Cosa intendi dire?"

"Che voglio essere solo io a fotografarti." -alzò un po' il tono di voce, quando pronunciò la parola "solo".
Non capivo. Perché mai allora mi avrebbe fatto firmare quel contratto?
La sua mano scivoló sulla mia guancia, spostando una ciocca di capelli dietro il mio orecchio.

"Tu sei solo mia, capito?" -in un solo gesto, Harry riuscì a saltarmi addosso. Adesso, lui stava sopra di me.

"Si, Harry."

I suoi occhi inchiodarono i miei.

"Vuol dire che.. mi farai annullare il contratto con l'agenzia?" -non sarebbe stato di certo lui a mettere fine ad una mia esperienza.
Mi guardò.

"No, piccola. Non posso impedirtelo." -mi baciò.

Pensavo in continuazione al fatto  che fossi nel letto di un mio insegnante.

<Tamara, è un tuo insegnante!> -urlava la mia vocina interiore. Ma non mi importava. Era il mio insegnante, e allora? Non aveva mica 40 anni! Era un ragazzo anche lui. Pensai alle possibili cose che sarebbero successe se si fosse scoperta la nostra storia. Il preside lo avrebbe cacciato, magari denunciato. Io sarei stata espulsa e non potevo permettermelo; avrei dovuto prendere il diploma, quell'anno. L'unica cosa che mi rasserenava, era il fatto che io fossi maggiorenne.
Dovevamo solo stare attenti.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora