•CAPITOLO 60•

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AVVISO: IL CAPITOLO CONTIENE SCENE DI VIOLENZA. INVITEREI I LETTORI PIÙ SENSIBILI A NON LEGGERE,  POICHÉ,  OLTRE LA VIOLENZA FISICA, POTREBBE  COLPIRE MOLTO MENTALMENTE, IL TEMA È MOLTO COMUNE AL GIORNO D'OGGI,  QUINDI, NON È BASATO SU ALCUNA STORIA A ME RACCONTATA O VISSUTA.

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Lo abbracciai, affondando la testa sul suo collo. Inalai il suo profumo, socchiudendo gli occhi e lasciando un bacio tra il collo e la spalla, spostando leggermente il colletto della maglia.
Harry trasaì leggermente quando Douglas, il mio gatto, gli passò in mezzo alle gambe.

"Ti piacerebbe conoscerle?"-mi chiese, baciando la mia testa.

"Certo che mi piacerebbe."-sollevai la testa ed accarezzai i suoi capelli.

Mi sarebbe piaciuto conoscere la donna che ha dato al mondo una bellezza simile.
Mi alzai, andando verso la crostata.
Cercai nuovamente di farla uscire dallo stampo, riuscendoci. Sentivo Harry dietro di me e trasalì, quando posò una mano sul mio fianco.

"Mi interroghi domani?"-gli chiesi, mentre mi mettevo comoda sopra le sue gambe, sul divano.

"Perché dovrei?"

"Sei un'insegnante, dovresti!"-rise; effettivamente, il mio tono era ironico.

"Non mi serve interrogarti, piccola."-disse.

"Per favore!"-lo supplicai. Aveva un sorriso bastardo sul viso.

"Perché vuoi che ti interroghi?"-mi chiese, accarezzando la mia coscia.

"Voglio guadagnare qualcosa da sola."-dissi.

"Sai che ti metterei un buon voto, anche se andasse malissimo, vero?"-mi disse, ridendo.

"Non andrà male."-risposi, soddisfatta.

Mi piegai verso di lui e baciai le sue labbra.

"Come sta tua madre?"-mi chiese.

"Sta bene."-risposi.

"C'è un dottore carino, lí in ospedale; e pare che l'interesse tra i due sia reciproco."-continuai.
Lui sorrise.

"È una bella cosa."

"Si, se lo merita."-se lo meritava davvero.

"Ne sono convinto."-

"Sei mia."-continuò.

Annuì, stampando un bacio sulle sue labbra.

"Le piaci molto, sai?"-dissi.
Sorrise, guardando prima in basso, poi me.

"A me piaci tu."-le sue labbra si incollarono alle mie e mi ritrovai sdraiata sul divano, con lui sopra
Harry poggiò delicatamente la testa sul mio petto. Dopo quel gesto, il mio respiro si fece più pesante,irregolare.
Portai una mano tra i suoi capelli e cominciai a grattare leggermente la sua testa con le unghie; sapevo che si rilassava, in quel modo.

"Vorrei sapere qualcosa su tua madre."-dissi, quasi pentendomi di aver aperto la bocca.
Si mosse leggermente, poggiandosi sui gomiti, in modo che fosse esattamente difronte a me.

"Cosa vuoi sapere?"-chiese,guardandomi.

"Che tipo di persona lei sia. Se avevi un buon rapporto con lei.. Sai,se non ti va di parlarne,puoi dirmelo. La mia è semplice curiosità."- avrei voluto evitare che si arrabbiasse o infastidisse.
Sorrise, abbassando lo sguardo per un nanosecondo e riportandolo poi, su di me.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora