•CAPITOLO 45•

5.3K 228 8
                                    

09:37 p.m.
Arrivai davanti la porta di casa mia e d'improvviso, tenni la collana con una mano,come se avessi paura che sarebbe caduta di li a poco; <Oppure, hai paura che tua madre la veda?>-urlò la mia dea interiore, per niente d'aiuto.. eppure era così.
Dopo essere tornata dalla libreria ed aver avuto un turno abbastanza movimentato, ci mancava solo mamma con il suo interrogatorio.

"Mamma? Sono a casa!"-urlai, correndo in camera mia. Bel coraggio.

Chiusi la porta alle mie spalle, osservando il disordinato ambiente. Sussultai,quando sentì mia madre chiamarmi, dal piano di sotto.

"Arrivo, mamma."-afferrai il mio pigiama grigio a fantasia maculata ed una canotta grigia e scesi.
Scendendo le scale,mi fermai a guardare l'appendiabiti, che presentava qualcosa di strano.
Quel cappotto non era mio; neppure di mamma.
Cazzo, no. Io sapevo di chi era. Trasalì quando mia madre aprì di colpo la porta della cucina,pensando sicuramente che fossi ancora di sopra. <No,mamma..sto contemplando la mia morte.>-pensai.

"Tamara, vieni dai!"-disse.

Sapevo cosa, o meglio, chi mi aspettava! Ma perchè era li? Gli piaceva giocare,rischiare;lui sapeva quanto fosse pericoloso ed imbarazzante,per me. Non avevo visto la sua auto,fuori. O semplicemente,non ci feci caso.
Entrai in cucina,ritrovandomi Harry davanti,seduto su uno sgabello.

"Oh..buonasera, professore."-mi limitai a dire. Lui sorrise,guardandomi.

"Ciao Tamara."-Si morse un labbro,squadrandomi. A saperlo prima,non avrei indossato quel cavolo di pigiama. Se mia madre non fosse stata girata di spalle,si sarebbe accorta dei nostri comportamenti, movimenti e sguardi.

"Come mai quì?-chiesi,alzando un sopracciglio.

"Dovevo parlare con tua madre."-rispose. Spalancai gli occhi,guardandolo. Sapeva a cosa stessi pensando,di fatti,scosse la testa,silenziosamente.

"Si, e l'ho invitato a rimanere per cena, visto che stanotte non lavorerò."-continuò mia madre,sorridendo.

A mia madre,piaceva. Questo era sicuro.

<E' prenotato.>-pensai.

"Ah,si. E' successo qualcosa?"-chiesi ad Harry.

"Non preoccuparti,ho già parlato con tua madre"-mi sorrise.

Annuì.

"Mi scusi,se mi sono presentata così.."-indicai il mio abbigliamento -"Ma non immaginavo di trovarla quì."-continuai,scandendo per bene le ultime parole,facendolo ridere silenziosamente.

"Non è di certo colpa tua! Non preoccuparti."-continuò a sorridere,silenziosamente.
Abbozzai un sorriso falso.

"Mamma,hai bisogno d'aiuto?"-gli passai davanti,sculettando. Voleva il gioco duro? Glielo avrei dato.

"Comincia a versare la pasta nei piatti.Sono già a tavola."-afferrai la pentola grigia, e la portai verso Harry, già seduto a tavola.
Mi spostai alla sua sinistra, allungando il braccio per prendere il piatto blu, in modo che, lui potesse ritrovarsi con i miei seni davanti.
Strinse la mascella e la mano destra, posata sul tavolo e sorrise, capendo cosa volessi fare.
Notai che si voltò a guardare mia madre, e -sicuramente notando che non fosse voltata verso di noi- alzò la mano sinistra e mi strinse il sedere.
Mi limitai a sorridere, ma volevo gettarmi a cavalcioni su di lui, con tutta me stessa.

<Ah mamma.. quante cose ti sto nascondendo!>-pensai; se solo lei sapesse..

Ritrasse la mano, non appena posai il piatto davanti a lui.

"Le basta, così?-gli chiesi, con un sorriso sardonico sul volto.

"Si, grazie Tamara."-mi squadrò dalla testa ai piedi, ricambiando il sorriso.
Avrei voluto baciarglielo quel dannato sorriso.
Mi sedetti al mio posto, di fronte ad Harry, prendendo la forchetta alla mia destra.

"E quella bellissima collana?"-ecco. Mia madre indicò la pietra blu che portavo al collo, guardandomi. Pensai alla classica parola che usava Charlie: <bingo>; parola più azzeccata non c'era. Istintivamente, guardai Harry.

"Un regalo."-affermai, addentando una pennetta al sugo.

"Si, immaginavo! E non si può sapere da parte di chi?"-avrei voluto prendere le sembianze di un bicchiere; o di un piatto.. ma non essere me, in quel momento.

"No."-sorrisi.

"Va bene, va bene."-si arrese.

"Tamara è molto chiusa, ultimamente, sa?"-disse ad Harry, che la guardò come se non sapesse nulla.

"È un classico delle adolescenti! Non credo sia grave."-rispose, guardandomi. Lo fulminai con lo sguardo, ma avrei voluto fulminarlo letteralmente.

"E a scuola? Come va?"-continuò mia madre. Dio.

"Mamma?"-la guardai in cagnesco.

"Oh, una volta qui!"-Harry rise, e guardò prima me e poi mia madre.

"Va bene; studia, sta attenta e nell'ultimo compito in classe, ha preso un voto altissimo. Oggi, come le ho già detto prima, c'è stata la riunione e anche gli altri professori hanno parlato bene di lei."-<chissà come mai..eh Harry?>-pensai.

"Oh, è una bella notizia. Tamara tende a prendere brutti voti in altre materie, a volte; ma in arte, è sempre stata una bomba!"-affermò mia madre.

"Non solo in arte!"-ammise Harry. Una pennetta mi andò di traverso; ma che stava dicendo?

"Tesoro, va tutto bene?"-chiese mia madre.

"Si, tranquilla. Il boccone mi è andato di traverso."-guardai Harry, che rideva sotto i baffi. Il suo era un doppio senso, sicuramente; ed io, lo avevo colto alla stragrande.
Bevvi un sorso d'arancia rossa dal mio bicchiere e desiderai ancora trasformarmi in esso.

"Dicevamo."-continuò mia madre.

"So che ha preso un buon voto anche nel compito di matematica."-lo guardai. Io non lo avevo nemmeno visto quel compito, dopo averlo fatto.

"Ah si?"-chiese mia madre, guardandomi.
Annuì, mentre sorseggiavo la bevanda dal bicchiere di vetro.

"Si impegna, arriverà preparata agli esami."

"Mi fa piacere."-continuò, mia madre, guardandomi. Sorrisi ad Harry, poi a mia madre.

"Credo di essere più preoccupata io che lei, per gli esami!"-ammise mia madre.

Harry rise e la voglia di saltargli addosso, si faceva sempre più forte.

"Non c'è da preoccuparsi! E poi, come si dice spesso, porta fortuna passare la famosa "notte prima degli esami", a divertirsi. Quindi magari tu ed i tuoi amici potreste divertirvi prima del dramma." -disse Harry, guardandomi. Mia madre rise, non cogliendo i suoi doppi sensi.

"No?"-mi chiese.

"Certo!"-lo guardai, sorridendo.

IO ADORO QUESTO CAPITOLO, SPERO PIACERÀ ANCHE A VOI! FATEMI SAPERE!💋

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora