•CAPITOLO 16•

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FATEMI SAPERE COSA NE PENSATE! IO LO ADORO!😋

Il mio sguardo rimase fermo su di lui, mentre sul suo viso, emergeva un'espressione che potevo comprendere solo io.

"Ciao Tamara." -le sue labbra erano piegate in un mezzo sorriso.

"Il professore aveva da consegnarti delle cose, ed è stato così disponibile da passare qui." -mia madre era alquanto ovvia. Ma cosa doveva consegnarmi?

"Buonasera, professore." -gli sorrisi.

Non sapevo cosa dire, ne cosa fare.
Non sapevo se rimanere sola con lui o meno, ma magari, per essere venuto, avrebbe dovuto dirmi qualcosa.

"Mm mamma, ci sono delle lettere nella cassetta, ma le chiavi le hai tu, e.."-non mi fece completare la frase, uscì dalla stanza, alzando il pollice, come per "okay".
Harry si alzò. Mi venne incontro, poi allungò il braccio, in modo da chiudere la porta alle mie spalle. Dopo essersi assicurato che mia madre avesse chiuso la porta di casa, mi sollevò dalle gambe, facendomi sedere sopra il tavolo, mentre lui stava in mezzo alle mie gambe.
La sua testa si infilò nell'incavo del mio collo e  le sue labbra cominciarono a lasciare dei baci lungo la pelle.

"Harry, perché diavolo sei quí?" -la sua fronte si attaccò alla mia.

"Così."

"Così? Sai che è pericoloso. E poi, come cazzo fai a sapere dove abito?" -gli sbuffai in faccia, facendo ridere anche lui.

"Tesoro, nel tuo modulo d'iscrizione al corso manca soltanto il codice bancario di tua madre." -disse, ironicamente.

"Volevo darti una cosa." -continuò.

"Cosa?"-si allontanò, prendendo una busta marroncina tra le mani.

"Apri." -mi porse la busta e l'aprì senza perdere altro tempo.

La mia mano toccò del materiale freddo e liscio. Erano delle foto.
Sorrisi, sapendo che le avesse scattate lui.
Erano foto che mi ritraevano mentre dormivo, a casa sua.
Erano delle foto stupende.
La sua mano afferrò una ciocca dei miei capelli, spostandola dietro il mio orecchio, poi continuò ad accarezzarmi. Mi sentivo protetta con lui.

"Sono bellissime."

"Si?" -la sua fronte si attaccò alla mia, facendo poi poggiare le labbra alle mie. La sua mano destra mi teneva la testa, mentre la sinistra, era poggiata sul mio fianco. Le mie braccia circondarono il suo collo, facendo aderire per bene il mio corpo al suo. Io con lui stavo bene.
Le mie fantasie finirono non appena le sue labbra si staccarono dalle mie. Ma io non facevo altro che fissargliele.

"Tu sei bellissima. È per questo che le foto vengono bene."-sorridemmo entrambi.
Le mie braccia, adesso, non erano più attorcigliate al suo collo, ma le tenevo al petto. La superficie del tavolo era fredda, essendo vetro; ma i suoi occhi riuscirono a trasmettermi un calore incredibile. Era come se al posto degli occhi, lui avesse due fuochi o due smeraldi.
Si avvicinò nuovamente, baciandomi. La mia mano si posò sul suo petto, che si alzava ed abbassava regolarmente. Il mio corpo fu attraversato da una miriade di brividi, quando le sue labbra scesero lungo il mio collo, succhiando la pelle, avidamente. Si allontanò non appena sentimmo la porta di casa chiudersi.

Mia madre fece capolino in cucina, sorridendo. Io intanto, cercai di comportarmi il più naturalmente possibile.

"Signora Jones, la ringrazio per l'ospitalità. È stata gentilissima." -le sue grandi mani presero la piccola mano di mia madre, che sorridendo, lo ringraziò per la visita. Lo guardavo mentre parlava con mia madre. Ci sapeva fare con le persone! Intanto, sentivo pulsare leggermente la parte di pelle che lui aveva succhiato.
Accompagnai Harry alla porta e con un colpo secco, mi intrappolò, mettendomi con le spalle al muro e le sue mani accanto la testa. Poi si avvicinò, baciandomi. Scomparivo dietro di lui.

"Harry, c'è mia madre in casa, ricordi?" -eravamo ancora vicinissimi.
Lui mugolò, come per dire di si, ma continuò a baciarmi. Poi, sentì le sue dita scorrere lungo il mio collo. Toccò la mia pelle con le labbra e cominciò a succhiare prima leggermente e poi con più forza e sapevo che il sangue stesse cominciando a salire in superficie. Mi stava facendo un succhiotto ed io ero lì, immobile e mia madre era al piano di sopra, ignara del fatto che quello che le si presentò come mio insegnante, fosse anche il mio fidanzato e che in quel momento stesse facendo un succhiotto a sua figlia.
Quando Harry si allontanò, toccò leggermente il livido con il dito e sorrise, come se ne andasse fiero.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora