•CAPITOLO 96•

1.5K 58 1
                                    

"Mi prometti di restare con me... per sempre?" -mi chiese, guardandomi dritto negli occhi.

Mi faceva malissimo vederla così; mi faceva male vedere il suo dolce viso ridotto così, a causa di alcuni figli di puttana. Non ci avrebbero più dato fastidio.

"Te lo prometto... per sempre." -mi abbracciò, anche se con fatica.

Tamara's povs

Mi strinsi a lui, odorando il suo cappotto.
Sentivo il suo cuore battere e il suo petto andare su e giù.

"Come stai?" -gli chiesi.

"Adesso bene."

"Loro... non..non li vedremo più, vero?" -alzai lo sguardo per guardarlo in tutta la sua bellezza.

"Non li vedrai più."

"Neanche tu, però..."

Conoscendo Harry, sapevo benissimo che avrebbe fatto di tutto pur di eliminarli.

"Non li vedremo più. Promesso."

Queste sue parole furono un conforto enorme, per me. Non vedevo l'ora di tornare a casa e rimanere con lui.. sola con lui, senza più problemi.

"Sai... ho già chiamato qualcuno per far riparare la porta e la finestra di casa mia." -mi disse.

Risi e lui fece lo stesso.

"Ma.. se tu sei qui, come fanno... cioè, come fai a sapere che non ruberanno niente da casa?" -gli chiesi.

"C'è un mio amico con loro; Jackson. Mi ha fatto tanti favori ultimamente."

"Oh.. va bene. Allora quando mi dimetteranno, potremmo invitarlo a mangiare da noi... cucinerò qualcosa!" -gli dissi.

Harry mi strinse forte a lui e rise.

"Sei la mia piccola grande donna."

"E tu il mio grande uomo..."

"Ti amo, Tamara." -posò un bacio sulla mia fronte.

"Anche io..."

Qualcuno bussò alla porta della camera, poco prima che la porta si aprisse. Il dottor Warren sorrise, guardandomi.

"Ti vedo molto meglio, Tamara." -disse, poi guardò Harry e gli fece un occhiolino; si riferiva ovviamente a lui.

"Si..." -dissi, stringendomi ancora di più ad Harry.

Il dottor Warren si avvicinò a noi e spostò il carrellino con la flebo verso di me.

"Devo rimetterti questa!" -indicò la flebo. Dio, no..avrei avuto di nuovo quel fottuto ago ficcato sul braccio e avrei dovuto trascinarmi quel carrellino dovunque.

Porsi il braccio al dottore, che collegò il tubicino all'ago infilato nel mio braccio.
Dopo di che, riempì la sacca della flebo con del medicinale.

"Ecco fatto, non fare movimenti bruschi o rischierai di strappare l'ago e farti male." -disse, sorridendo e andando verso la porta.

"Si, certo, grazie."

Harry mi guardò, poi abbassò lo sguardo verso il mio braccio, dove il dottore aveva appena collegato il tubicino.

"Lo odio." -dissi.

"Il dottore?" -chiese lui.

"No, l'ago."

Harry rise e mi stampò un lungo bacio sulle labbra, che solo dopo essermi resa conto che lui fosse realmente lì con me, ricambiai.
Lo desideravo con tutta me stessa.
Avrei voluto non avere la gamba, il polso e la testa doloranti... e quel fottuto ago nel braccio, in modo da potergli saltare addosso e baciarlo come se non ci fosse un domani.

La mia dottoressa preferita entrò in stanza e chiese scusa per l'intrusione. Adoravo il suo sorriso.

"Ciao tesorino, come stai?" -mi chiese.

"Molto meglio."

"Ne sono felice. Mi dispiace dirvi che devo separarvi, l'orario delle visite è finito.. mi spiace!"

"Si, esco subito." -rispose Harry, poco prima di guardarmi.

La dottoressa uscì dalla stanza e ci lasciò nuovamente da soli.

"Tornerò domani!"

"Va bene... sta attento per strada!"  -gli dissi. Harry si alzò e posò le sue labbra sulle mie.

"Sta attenta tu! Ti amo!"

"Ti amo anche io!"

Guardai Harry uscire dalla stanza e mi sdraiai lentamente sul mio lettino.
Mi mancava già.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora