•CAPITOLO 41•

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"Tira giù quella dietro, io cerco di aprire quella laterale." -quel vestito era un incubo.
Inutile dire che, Harry, abbassando la zip,toccò la mia schiena di proposito, facendomi venire la pelle d'oca. Un piccolo gemito uscì dalle mie labbra, quando strofinò le sue dita su e giù, lungo la mia schiena.

"Harry.. ti prego." -lo sentì ridacchiare, poco prima di abbassare del tutto il vestito.
Allungò le braccia, appiccicando la mia schiena al suo petto e con le mani, coprì i miei seni nudi.

"Mm..Harry.." -gemetti, poggiando la mia testa sulla sua spalla.
Abbassò la testa, baciando il mio collo e le mie spalle.
Aprì leggermente le labbra, quando la sua mano destra, arrivò alla mia bocca, cercando di aprirla. Succhiai leggermente  il suo indice, facendo gemere anche lui.

"Tamara, non immagini nemmeno cosa io voglia farti."-sussurrò al mio orecchio, lasciando spazio alla mia immaginazione.
Immaginai di trovarlo nudo sopra la cattedra, in classe; mi schiaffeggiai mentalmente.
Allungai un braccio, toccando i suoi capelli.
Trasalì, quando mi girò di scatto e mi spinse contro il muro, baciandomi insistentemente.

"Harry, non qui.. ti prego!" -poggiò la sua fronte alla mia, lasciando un bacio sulla punta del mio naso.
Circondai il suo collo con le braccia, alzandomi sulle punte, in modo da poter baciare una fossetta. Sorrise, facilitandomi il compito.

"Sai che se qualcuno dovesse entrare, finiremo nei guai, vero?" -disse, ridendo.

"Guarda che eri tu a toccarmi, fino ad un momento fa!" -gli diedi una pacca sulla spalla.

"Allora rivestiti, o potrei far sentire le tue urla in tutto il centro commerciale."- Risi, coprendomi i seni con un braccio e raccogliendo un altro abito da provare. Spinsi Harry fuori, beccandomi una sua occhiataccia.
Dopo circa venti minuti, uscimmo dal negozio, con un acquisto! Il vestito color lavanda, mi aveva colpita; il corpetto era stretto, mentre la gonna era leggermente ampia, ed arrivava poco sopra il ginocchio.

"Avresti preferito il vestito blu, vero?" -chiesi, mentre sorseggiavo un po' di cappuccino, seduta sul prato del centro commerciale. I suoi occhi incrociarono i miei.

"Perché avrei dovuto?"

"Perché era più.. sexy!"-un sorriso curvò le sue labbra.

"Tamara, per quanto a noi ragazzi possa piacere quel tipo di abito, non te l'avrei mai fatto indossare, fuori."

"Perché?"

"Perché tu non saresti stata a tuo agio e io avrei dovuto starti davanti, in modo da non farti guardare da altri uomini, perché ti stava dannatamente bene." -Risi.

"Io non voglio che tu esca in quel modo.. in altre circostanze, potrebbe starci!" -colpì la sua spalla con un pugno, scherzando.

"Lunedì diventerai una diciannovenne!" -sorrise, baciandomi.

"Non farmici pensare!" -coprì il mio viso con le mani, sorridendo.

Mi sollevò, facendomi sedere a cavalcioni su di lui, mentre la sua schiena stava contro un albero.
Baciai la sua fronte, scostando i suoi capelli.

"Non hai paura che qualcuno possa vederci?"

"Qualcuno.. della scuola?" -Continuai.

"No, piccola."-sorrisi.

"E tu? Hai paura?"

"Un po'.."

"Lo so, piccola. Ma devi stare tranquilla." -incollai le mie labbra alle sue, infilandogli la lingua in bocca.

"Per te farei di tutto, Harry. Giuro."

"Mi basta solo averti, per stare bene." -disse, abbracciandomi.
Allungai una manica, fino alla mano, tenendo il tessuto premuto sul palmo.

"Ed Emily? Ti ha detto altro?"-aprì gli occhi, poggiando una mano sul suo petto, in modo da allontanarmi un po'.

"No, non l'ho più sentita."

"Se dovesse farsi viva,dimmelo subito,Tamara."-annuì, stringendomi a lui.

"Avrei una domanda da porti, Harry..." -dissi, d'improvviso.

"Dimmi!"

"Domani ci sarà la riunione degli insegnanti.. non è che potresti fare qualcosa per far bocciare Emily?" -lo sentì ridere.

"Potremmo."

"Oh si, che potreste."

"Non preoccuparti piccola, non ti darà nessun fastidio!" -sorrise, facendomi morire. Era l'uomo più bello di questo mondo.

"Oh, tu non la conosci! Lei vive per dare fastidio alla gente!"

"E dai, addirittura?"-alzai un sopracciglio, facendolo ridere.

"Credimi.. mi detesta! Da quando eravamo ragazzine."

"Guerra aperta?"

"Più o meno." -rise, baciandomi.

"Tu..non andresti mai da lei.. vero?"-inchiodai i miei occhi ai suoi, sperando in una risposta negativa.

"No, Tamara. Non più."

"Nel senso che prima ci saresti stato?"-girai di poco la testa, il mio tono di voce era leggermente più alto, forse per l'irritazione che continuava a crescermi dentro.

"Non per una relazione seria. Si vede che tipo di ragazza lei sia.. é la classica.."

"Puttana della situazione?" -continuai.

"Si, esatto." -abbassai lo sguardo, sorridendo.

"Non riesco ad immaginarti con lei.."

"Non devi, infatti."

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora