•CAPITOLO 89•

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L'erba della radura era fredda, bagnata. Come l'ultima volta.
Vedevo Harry camminare avanti e indietro, ad un paio di metri lontano da me. Vedevo qualcosa che gli luccicava nella mano destra e sapevo benissimo cosa fosse.
Come ricordavo, Harry si avvicinò sorridendomi, ed io cominciai a piangere alla vista della pistola che teneva in mano.

"Piccola.." -sussurrò.

"No, Harry.." -piansi. La pistola mi accarezzava le tempie, poi si curvò e la sentì appiccicarsi alla pelle.
Harry sistemò il dito sul grilletto e sparò.

"Tamara!"-Harry toccò il mio braccio.

Aprì gli occhi, fissandoli su quelli di Harry ed afferrai il suo avambraccio.

"Stai bene?" -chiese.

"Io.. Si, sto bene. Solo un brutto sogno." -ansimai.

Harry mi strinse a se.

"Ti va di raccontarmelo?"

"Sempre la radura..e te che mi uccidi."

Harry accarezzò la mia schiena.

"Tamara.."

"Lo so che non mi faresti mai del male." -lo interruppi.

"Ma non capisco cosa voglia dire." -continuai.

"Ti fidi di me?" -chiese lui.

Saltai a cavalcioni su di lui e poggiai il mento sul suo petto.

"Certo che mi fido di te."

Accarezzò la mia guancia con le dita, non staccando gli occhi dai miei.

"Ti amo." -sussurrai.

"Anche io, piccola."

"Pronta per questa sera?" -continuò.

"Mm, si." -dissi.

Mi stropicciai gli occhi, erano le 05:00 a.m.circa.
Ero davvero pronta?

"E tu?" -chiesi.

"Certo."

Rotolai su di un fianco, appiccicando il mio seno al suo petto.

"Sono solo un po' nervosa."

"Non devi esserlo."

Le sue dita scivolavano su e giù lungo la mia schiena, come piaceva a me.

07:28 p.m.

"Mamma? Dov'è il vestito?" -urlai dalla mia camera.

"In camera da letto!"

Aprì la porta della sua camera e sorrisi quando vidi il vestito sopra il letto.
Non vedevo l'ora di indossarlo.
Toccai la plastica che lo conteneva e mi allontanai, portandolo in camera mia.
Tolsi la tovaglia che circondava il mio corpo e la gettai sul letto.

"Dove diavolo sono quelle dannate mutandine?" -imprecai.

Sospirai, quando trovai gli slip color carne e con un gesto, afferrai il reggiseno a fascia, abbinato.
Li indossai velocemente, spostando i capelli lateralmente.
Mancavano meno di due ore, all'arrivo di Harry.
Andai in bagno e continuai ad asciugare i capelli, impastandoli di spuma per arricciarli.
Feci una smorfia, quando mi diedi un colpo di Phon sulla tempia; la massaggiai, pensando a quel sogno. Avrei pagato, pur di sapere quale significato avesse. Lui non mi avrebbe fatto del male.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora