•CAPITOLO 1•

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La sveglia suonò e cercai in tutti i modi possibili di spegnerla, tastando il comodino alla mia destra, ancora con gli occhi chiusi. Mi maledissi mentalmente quando decisi di andare a letto alle tre del mattino per finire di guardare uno degli episodi della mia serie tv preferita; avrei dovuto smettere di andare a letto così tardi.
Ci volle qualche secondo per rendermi conto che la cartomante con il vestito viola e le lunghissime unghie rosse che toccavano le carte, era nel mio sogno. Il mio gatto saltó sulla mia pancia, spostando la mia mano con la testa per farsi accarezzare. Mi sollevai dal materasso, rimanendo seduta; accarezzai il morbido pelo nero del mio gatto, mentre guardavo fuori dalla finestra, posta esattamente a lato del mio letto.
Anche quel lunedì, la giornata era uggiosa.
Andai verso la scrivania, controllando il cellulare per eventuali messaggi o chiamate. L'unico messaggio ricevuto, era quello di mia madre, come ogni giorno.

"Tamara, sono ancora fuori, sto sostituendo una collega. Farò più tardi del previsto."

Heather, mia madre, lavorava come infermiera in un ospedale a venti minuti da casa nostra, nel centro di Londra. Lavorava di notte, ma il suo aiuto era spesso richiesto anche durante il giorno. Avrei dovuto pranzare da sola anche quel giorno. Gettai il telefono con non-chalanche sul piumone, ed entrai in bagno.
Fui felice di trovare i vestiti già pronti, sistemati la sera prima. Infilai i jeans, dopo averli riscaldati un po' davanti la stufa e poi il maglione rosa cipria.
Disfai le due trecce e sciolsi i miei capelli scuri, aprendoli con le dita. Feci scivolare qualche goccia di cristalli liquidi sulla mano e li sparsi tra i miei capelli. Cercai di stendere il meglio possibile il fondotinta con uno dei miei sfigati pennelli; avrei dovuto comprarne di nuovi. Dopo aver steso il mascara sulle ciglia, riordinai i miei trucchi, posandoli dentro al beauty. Dalla mia borsa, tirai fuori la tinta labbra color carne e la stesi sulle labbra; perlomeno riusciva a dare un po' di colore alle mie labbra, che senza rossetto, erano bianche.
Trascinai il mio corpo giù dalle scale, non appena fui pronta. Mi sedetti a tavola, con una tazza di latte caldo, pensando se avessi preso tutto il necessario per le lezioni.
Pensai alla cartomante del mio sogno; aveva un bellissimo e particolare vestito viola, cosparso di perle argentate, che si facevano più numerose sulla gonna. Quando girò la prima carta, lei sorrise, ma non ricordai cosa mi disse e cosa ci fosse stampato su quella carta.
Lasciai la tazza ancora mezza piena sul lavello e tornai in camera per prendere la borsa e poi cominciare ad avviarmi. Avevo sempre desiderato frequentare un liceo artistico e non mi capacitavo di come il tempo potesse passare così velocemente; ero all'ultimo anno ed il diploma era alle porte.

9:20 a.m.
La prima ora volò senza che me ne accorgessi, lasciando spazio alla seconda ora. Mrs Fields non aveva interrogato e ne fui felicissima; non avrei tollerato un'interrogazione durante la prima ora del lunedì, soprattutto dopo aver dormito per pochissime ore.
Tirai fuori la mia carpetta e la matita, stando attenta a correggere eventuali tratti di matita errati. Arte era la mia materia preferita.

"Junior, ti prego, giocate più in la." -lanciai la pallina di carta, arrivatami sul banco per la terza volta.

Sgranai gli occhi, quando vidi entrare Mrs Black, seguita da un giovane uomo alto e parecchio attraente. Lui chiuse la porta alle sue spalle ed afferrò con una mano la pallina di carta che Junior lanciò accidentalmente nella sua direzione. Nella classe calò un silenzio di tomba e non potei fare a meno di notare come le mie compagne lo guardassero. Era di una bellezza disarmante. Alto, snello, con capelli scuri e spettinati e penetranti occhi... verdi? Non riuscivo a capire se fossero verdi, fin quando incontrò il mio sguardo. Si, erano verdi; bellissimi occhi verdi. Lui si guardò intorno, con un sorriso appena accennato sul volto.

"Buongiorno, ragazzi." -tutta la classe ricambiò il saluto di Mrs Black.

"Lui è Harry Styles, mi sostituirà per un po' di tempo, dato che sarò impegnata in università." -indicò il ragazzo accanto a lei, che accennò un sorriso. Mrs Black ci aveva già detto che lavorasse anche in un'università; beh; beata lei, due stipendi.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora