Harry:
"Mi scusi, ma lei chi è?" -mi stavo incazzando sul serio.
Medici che cercavano di calmarmi, non consapevoli che a poterlo fare, era solo una persona. Mi ero precipitato li con decisione. Avevo bisogno di vederla."Harry..Harry Styles." -il dottore alzó una mano, in segno di stop alle azioni dei colleghi.
"Harry.. il suo fidanzato." -disse, piano.
Il dottore guardò un'infermiera, che annuí. Cosa stava accadendo?
"Harry.." -una voce debole attirò la mia attenzione.
Mia sorella mi corse incontro, saltandomi addosso. La strinsi a me.
"Ciao, Eva."
"Finalmente sei tornato!" -portò le braccia al mio collo, sorridendo come una bambina. Mi era mancata davvero tanto.
"Ho chiamato mamma, quando mi hanno liberato e mi ha raccontato tutto." -dissi, guardandola.
"Non l'ho ancora vista!" -Eva abbassó lo sguardo.
"La tua fidanzata è in osservazione." -il dottore si avvicinó a me.
"Io devo vederla."
"Harry, la tua ragazza continua a ripetere il tuo nome."
Sentì come una stretta al cuore; lei aveva bisogno di me ed io avrei smosso mari e monti, pur di vederla.
"Purtroppo è priva di sensi. Potremmo.. provare a farti entrare."
"È psicologicamente possibile, che lei si svegli sentendo la tua voce..dato che non ha fatto altro che chiamarti." - continuò il dottore.
Annuì.
"Portatemi da lei." -ordinai.
Il dottore mi chiese di seguirlo ed a mia volta, chiesi ad Eva di tornare a casa. Eva mi ascoltò; sapeva che con me, Tamara era al sicuro.
Svoltammo diversi angoli ed imboccammo molti corridoi."Carmen, apri la porta, cortesemente." -disse, mentre un'infermiera pigiava un tasto su di un muro. Sapevo che Tamara era dietro quella fottuta porta.
La vidi; inerme su di un lettino bianco. Aveva un somministratore d'ossigeno sul naso.
La mia piccola."Lui è Harry?" -chiese un'infermiera al dottore. Lui annuí.
"Oh, caro Harry. Quanto ti abbiamo desiderato!" -disse, alzando gli occhi al cielo. Le sorrisi, poco prima che lei uscisse dalla stanza, lasciando solo me, il dottore e Tamara.
"L'abbiamo fatta parlare con una psicologa, ma quando ha iniziato a parlare di te, ha perso i sensi."
"Sta bene?" -chiesi, avvicinandomi a lei. Le afferrai una mano ed il calore che emise, mi fece tranquillizzare.
"Sapevi che fa uso di ansiolitici?" -mi voltai di scatto, aggrottando le sopracciglia.
"Tamara fa uso di ansiolitici?"
"Dalle analisi che le abbiamo fatto, ci siamo accorti di questo; poi abbiamo trovato delle pasticche nella sua borsa."
Chiusi gli occhi; era tutta colpa mia.
"Il dottor Herrera è desiderato al primo piano, grazie." -emise il microfono.
"Scusami, devo andare. Tornerò a breve."
Chiuse la porta e mi voltai verso Tamara. Tenevo la sua mano tra le mie. Quanto era piccola. La mia bambina. Ansiolitici.. Tamara si faceva del male da sola e tutto per colpa mia. Tutto ciò mi faceva imbestialire ancora di più.
Era inerme. Sentivo il suo respiro e mi sembrava regolare. Così debole. Non ero più abituato a vederla così; con me era disinvolta, spontanea, sorridente,tranquilla. Ed in breve tempo, sono riuscito a renderla così; così debole.
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Il professore della porta accanto
Mistério / Suspense(FF Completa) Non avevo mai pensato prima di allora a come sarebbe stato avere una relazione con un professore. Mi sembrava una cosa impossibile... prima che arrivasse lui. La storia è mia, non è una traduzione. Qualora voleste prenderla, chiedete.