•CAPITOLO 103•

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"Scusate se vi interrompo."

Harry si sollevò dal lettino e rimase in piedi accanto a me.

"Nessun problema." -replicò lui.

Il dottor Warren gli accennò un sorriso, dopodiché aprì la cartellina e si avvicinò a me, sedendosi sulla sedia accanto al lettino.

"Allora, Tamara."

"Si."

"Ho qui un paio di esami che dovremmo fare, per assicurarci che sia tutto apposto."

"Ti abbiamo già fatto un esame del sangue, quando ti hanno portata qui, ma dobbiamo farne altri."

"Va bene, se è necessario!"

"Lo è!"

Il dottor Warren mi sorrise, sapeva benissimo quanto io odiassi gli aghi.

"Detto questo, dobbiamo andare dalla ginecologa, quindi, dimmi, pensi di riuscire a camminare o prendo una sedia a rotelle?"

Girai le gambe in direzione della mia flebo e cercai di scendere dal lettino.
Harry mi diede una mano, dopodiché, avvicinò a me il carrellino con la flebo, che avrei dovuto portarmi dietro.
Seguimmo il dottor Warren lungo il corridoio dell'ospedale che ormai conoscevo a memoria.
Quando fummo davanti al cartello che indicava il corridoio per la ginecologia, due porte si aprirono automaticamente, lasciandoci imboccare un altro lungo corridoio pieno di finestre e porte.
Il dottor Warren bussò ad una porta marrone senza alcun cartello.
Una donna bionda aprì la porta con un grande sorriso, salutando il dottor Warren e poi me ed Harry.

"Lei è Tamara."

"Salve." -sorrisi timidamente.

"Ciao tesoro, accomodati!"

Entrai nella grande stanza piena di quadri con bambini, donne incinte ed attestati appesi ovunque.
Harry era rimasto fuori.

"Io sono la dottoressa Barns, specializzata in ginecologia." -disse, camminando davanti a me.

"Tesoro, adesso dovresti spogliarti ed accomodarti." -toccò il lettino, sorridendomi.

Si voltò, forse per educazione, poi la vidi scrivere qualcosa nel computer davanti a lei.
Tolsi le mie mutandine e poi mi sdraiai nel lettino; era freddo.
La dottoressa infilò dei guanti alle mani, dopodiché, venne verso di me.

"Apri un po' le gambe, tesoro."

Sussultai quando la dottoressa cominciò a visitarmi, inserendo dei tamponi dentro di me.

"Questi li analizzeremo in pochissimo tempo." -mi disse, posando i tamponi in appositi sacchettini trasparenti.

"Scrivo un attimo il tuo nome qui e continuiamo. Intanto puoi rivestirti."

Mi alzai ed infilai nuovamente le mutandine.

"Adesso facciamo un'ecografia."

Prese un flacone con del gel e ne spalmò il contenuto sulla mia pancia.

"Qui va tutto bene, ne stampo delle copie, così le mostro al dottor Warren."

Mi porse dei tovaglioli, in modo che potessi pulirmi dal gel.

"Ti accompagno fuori, va a riposare un po'!" -disse, accompagnandomi alla la porta.

Quando l'apri, Harry si voltò immediatamente verso di noi e sorrise. Non c'era cosa più bella di lui.

Quattro giorni dopo...

"Ti aiuto?" -mi voltai verso Harry, in piedi accanto a me. Indossava una maglietta grigia con maniche a tre quarti e tre bottoni sul davanti, uno dei quali, non era stato abbottonato. La maglietta era stretta ed evidenziava il suo torace duro e tonico.

"No, ci riesco." -salì a bordo della sua auto; non vedevo l'ora di tornare a casa. Il dottor Warren aveva preferito tenermi d'occhio per qualche giorno, ma quando mi trovò ballare e scherzare con una delle infermiere, si fece una bella risata e dopo qualche altro esame, decise di dimettermi.

"Sei pronta? O vuoi tornare dentro?" -Harry sbattè la portiera del guidatore, dopo essersi seduto sul sedile. Risi e gli diedi uno schiaffetto.

"Sei matto? Portami via!" -Harry rise di gusto e posò una mano sulla mia coscia.

Sapevo che per arrivare a casa mia, sarebbero bastati una ventina di minuti e l'ansia mi mangiava viva.
Perché? Perché Harry avrebbe incontrato mia madre. Sperai con tutta me stessa che mamma non fosse arrabbiata con lui.
Era venuta in ospedale, ma non aveva incontrato Harry. Mi aveva detto di aver saputo cosa fosse successo e ne fui sollevata.

Quando fummo davanti casa mia, chiusi gli occhi per pochissimi secondi. Harry accarezzò il mio braccio; aveva capito a cosa stessi pensando.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora