•CAPITOLO 65•

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"Sei cattivo." -dissi,poggiando la testa sul suo petto. Lo sentì ridere e la sua mano riprese ad accarezzare la mia schiena. Che goduria.

"Ti dico solo che...potrebbe piacerti." -disse.

"O mi dici tutto o non mi dici nulla." -dissi, alzando il busto.

Harry rise, facendomi mettere sotto di lui. Teneva le mie mani sopra la mia testa, incrociate alle sue.
Le sue labbra scivolarono lungo il mio collo, succhiando poi il lobo del mio orecchio. Socchiusi gli occhi, quando sfiorò il mio naso con il suo.

"Sei così bella." -sussurrò.

"Sai cosa amo di te?" -chiesi, guardando prima le sue labbra e poi i suoi occhi.

"Cosa?"

"Che me lo dici anche quando facciamo l'amore." -dissi. Lui sorrise, baciando l'angolo della mia bocca.

"Si, quando facciamo l'amore, sei ancora più bella." -ammise.

"Non puoi immaginare quanto lo sia tu."

E quanto era vero. Vederlo nudo, spettinato, concentrato e tutto per me.

"Sei mia,porca puttana." -sussurrò, affondando la testa sul mio collo.

Ero sua.

"Voglio fotografarti, Tamara." -disse, baciando il mio seno sinistro e coprendo il destro con la mano.

Si girò verso il comodino ed afferró la mia fotocamera; sicuramente meno professionale delle sue, ma io la usavo davvero raramente.
Scese dal letto, piegandosi all'altezza del mio viso.

"Sta così." -scattò una foto mentre stavo sollevata con il busto ed appoggiata ad un braccio. I miei capelli erano in disordine ed ero nuda, almeno sopra.
Salí sopra il mio letto, prendendomi dall'alto.

"Rimani come prima." -non mi mossi, voleva fotografarmi da un'altra prospettiva.
Alzò una mano e spostó i miei capelli sulla mia spalla destra, lasciandomi completamente scoperta dal lato sinistro.
Scattò tante di quelle foto, che temetti che il rullino potesse riempirsi. Ma poco mi importava.

"Quanto sei sexy." -sussurrò, quando si sdraiò accanto a me, puntandomi l'obiettivo sul viso.
Serrai gli occhi, quando la luce del flash mi travolse. Troppo vicino.

"Facciamone una insieme." -gli dissi, guardandolo dritto negli occhi.
Lui si avvicinó al mio viso, guardando fisso le mie labbra e le baciò con passione.
Si sollevó, posando le gambe ai lati del mio bacino. Alzai il mio busto, quando tenne il mio viso con entrambe le mani.
Ci baciavamo con così tanta passione. Mi fece sdraiare, facendo aderire per bene i miei seni al suo petto. Tolsi la fotocamera al momento posata sul letto, accanto a noi e la spostai sul comodino.
Quasi sorrisi, quando notai che stava piano a piano abbassando i suoi boxer.

Venti minuti dopo:

"Novità per quanto riguarda la riunione?" -chiesi, mentre cuocevo dei pancake.

"Domani."

"Domani?" -chiesi. Di solito la circolare passava almeno quattro giorni prima.

"Si, il preside ha mandato una email ad ogni genitore. Ha voluto dimezzare le classi."

"In che senso? " -chiesi.

Harry stava seduto sul divano con una birra in mano. Avrei voluto scattargli delle foto; stava senza maglietta, con una bottiglia di birra in mano ed uno sguardo assolutamente seducente.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora