•CAPITOLO 27•

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Uscimmo dal grande edificio, salutando il fotografo per l'ennesima volta.
La mano di Harry catturò la mia, tirandola.
Non ebbi il tempo di studiare la situazione, che la mia schiena si appiccicò allo sportello sinistro del veicolo, con Harry che mi baciava appassionatamente.

"Voglio toccarti, Tamara. Ho bisogno di toccarti." -le sue labbra scivolarono sul mio collo, mordicchiando la pelle, succhiandola successivamente.

"Harry.." -gemetti. I nostri occhi si incontrarono, facendomi rabbrividire. Ebbi l'impressione, che i suoi occhi fossero di una tonalità di verde più scuro del solito.

"Harry! Tesoro! Da quanto tempo!" -io ed Harry ci voltammo all'unisono, notando che una donna molto giovane, si stava avvicinando a noi.
Non potei fare a meno di notare che mi squadrò dalla testa ai piedi. Credo che anche Harry se ne fosse accorto; il suo braccio avvicinó il mio corpo al suo.

"Ciao, Yvonne." -Harry non sembrò entusiasta.
La donna gli stampò uno schifoso bacio sulla guancia.
Un'improvvisa voglia di gettarla sotto un'auto in corsa, stava crescendo in me.

"Come stai, bellissimo?" -Lo ha chiamato bellissimo?
Mi strinsi ancora più ad Harry. Era come se lei facesse finta che io non ci fossi.

"Sto bene Yvonne, lei è Tamara." -lo sguardo glaciale di Yvonne mi si posó addosso.

"Ciao.. Tamara.."

"Ciao."

"Non ricordavo te la facessi con quelle più piccole, Harry." -adesso si; adesso avrei voluto appenderla per i capelli.

"Perché? È un problema?" -mi sorpresi di aver parlato, tanto che Harry, si voltó a guardarmi.
La donna alzò un sopracciglio, poi abbassó lo sguardo verso i suoi seni, abbassandosi un pò la scollatura. Mi sembrò di avere Emily davanti.

"No, tesorino, è solo che... Harry ha sempre frequentato donne più grandi." -di me o di lui?
Era palese che lei fosse una sua ex.

"Yvonne, non credo siano affari tuoi, no?" -Harry sembrò fulminarla con lo sguardo.

"Harry, ti aspetto li." -indicai una panchina, davanti al parco.
Sicuramente, Harry aveva afferrato il fatto che fossi molto infastidita. Di sicuro, non avrei smesso di tenerli sott'occhio. Mi guardò, rassicurandomi. Non osai salutare Yvonne, non mi andava.
Recandomi alla panchina, mi voltai varie volte, guardandoli.
Mi sedetti, accavallando la gamba destra. Harry sembrava teso, lei sembrava una fottuta stronca; ah no, lo era davvero.
Osservai Harry; la maglietta nera fasciava perfettamente le sue grandi spalle.
Notai che Yvonne stava parlando, mentre Harry, incrociò le braccia al petto.
Sorrisi, quando Harry si voltò a guardarmi. Gesto che sembrò dare fastidio a Yvonne. Quanto erano stati intimi quei due?

Harry era mio. Era mio.

È DAVVERO CORTO, LO SO! GIURO CHE IL PROSSIMO SARÀ MOLTO PIÙ LUNGO!
MI FARÒ PERDONARE, GIURO!😁

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora