•CAPITOLO 5•

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( Spazio autrice: PIACEREBBE SAPERE COSA NE PENSATE DEL CAPITOLO, QUINDI, COMMENTATE! E SE AVETE RICHIESTE, DITE PURE.)

05:39 p.m.
Uscì dalla doccia, avvolgendo il mio corpo in una tovaglia. Evitai di lavare i capelli, avendoli lavati il giorno prima.
Guardai ancora una volta il mio riflesso allo specchio e la mia mente mi portò nuovamente a lui, lo immaginai accanto a me: alto, muscoloso, con quei meravigliosi occhi verdi a guardarmi.
Il pensiero di vederlo in giro per la scuola, mi paralizzava ed eccitava allo stesso tempo. Ormai, guardare la sua foto sul sito della scuola era un'abitudine. Lo guardavo come se dovessi trovargli un difetto; ma non ne trovavo neppure uno. Guardavo i suoi capelli e pensavo che fossero perfetti nonostante li spettinasse sempre con le mani. Guardavo il suo viso e pensavo che fosse perfetto. Guardavo i tatuaggi che si intravedevano dalla maglietta e pensavo a quanto sarebbe stato bello scoprirne il significato.

08:25 a.m.
Cercai il libro di matematica dentro l'armadietto e mi maledissi mentalmente quando decisi di mettere lì dentro mezza casa.
Non appena chiusi l'anta dell'armadietto quasi sobbalzai, quando vidi Harry avvicinarsi a me.
Socchiusi gli occhi, mentre lui si avvicinava a me con un sorriso sul viso. Era bellissimo.

"Buongiorno Tamara."

"Oh, buongiorno." -mi sentì in agitazione e riaprì il mio armadietto. Lo sentì spostarsi dall'altro lato.

"Va tutto bene?" -la sua voce era bassa.

"Si, grazie e lei?" -mi sorpresi della mia scioltezza.

"Si, dammi del tu, comunque. Qui mi danno tutti del tu." -mi voltai in fretta a guardarlo. Gli occhi spalancati.

"Davvero." -continuò.

Sorrisi e annuì.

"Volevo dirti che dovresti firmare un altro modulo, quello di cui ti parlavo, dove ci sono scritte tutte le mie informazioni."

"Certo."

Firmai il foglio, dopo averlo letto. Notai il suo numero di cellulare scritto in grassetto, quanto avrei voluto memorizzarlo sul mio telefono e potergli mandare messaggi in continuazione.
Sentivo il suo profumo farsi sempre più intenso ed immaginai quanto i suoi vestiti e la sua pelle potessero profumare.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora