La giornata proseguì tranquillamente; tutti furono felici di rivedermi. Soprattutto Charlie, che dovetti fermare dal saltarmi addosso.
Le raccontai tutto, come giusto che fosse.
Mi era mancata tantissimo e non vedevo l'ora di poterla abbracciare.Passai il pomeriggio seduta sul divano del salone con mamma, Charlie ed Eva.
Ormai Eva era come una sorella per me e come una figlia per mamma.
Parlammo tantissimo di Harry. Per fortuna Charlie ed Eva erano dalla mia parte e parlarono di Harry come se fosse un eroe."Io non ho alcun problema con lui... è solo che... è stata Tamara a deludermi." -disse, parlando con Eva e Charlie.
"Non potevo dirtelo, mamma..." -dissi.
"È stato invece meglio che io lo abbia scoperto con delle foto?"
Abbassai lo sguardo quando ricordai quel momento. Quelle foto così intime, le aveva viste tutte e mi aveva svergognata.
"No, ma se ti avessi detto che stavo con un' insegnante come l'avresti presa?"
Lei non rispose, ma io conoscevo già la risposta.
"Non è più un' insegnante della nostra scuola." -Charlie ruppe il ghiaccio.
"Menomale." -quasi sussurrò mamma.
Vederla così mi faceva male. Avevamo chiarito, non c'era più quel silenzio che riempiva la casa durante il giorno. Anche se, sapevo che lei fosse ancora tanto arrabbiata con me; lo aveva detto lei, perché le diedi un dispiacere. E poi Yvonne... con quelle fottute foto. Era stata tutta colpa sua.
"Harry la ama tanto." -guardai Eva, non appena pronunciò il suo nome.
Mia madre fece lo stesso; la guardò con uno sguardo interrogativo, come se stesse pensando a cosa fare.
Poi guardò me."E tu? Lo ami?" -mi chiese.
"Tanto."
Sbattei ripetutamente le palpebre quando il sole mi accecò.
Una volta che mi abituai al sole, la luce non mi sembrò poi così forte.
Riconobbi la radura; quella radura. Quella che sognai più di una volta. Sperai con tutta me stessa di non vedere Harry, come lo avevo sempre visto in quell'incubo.
Ma lui sbucò da dietro un albero. Involontariamente, il mio sguardo cadde sulla sua mano; aveva una pistola, quella fottuta pistola.
Cominciai a indietreggiare, quasi gattonando, mentre lui si avvicinava a me con lo stesso sguardo delle altre volte e la pistola in mano.
Urlai quando qualcuno mi afferrò per le spalle e mi tirò in piedi, tenendomi bloccata.
Non riuscì a voltarmi e a capire chi fosse, perché la sua mano mi teneva ferma la testa. Il mio sguardo rimase fisso su Harry, che camminava verso di me... verso di noi."È tutta tua." -la voce alle mie spalle pronunciò questa frase. E la riconobbi immediatamente; Stephen.
Harry si avvicinò a me; riuscì a sentire il suo profumo, per quanto fosse vicino."Tamara.. Tamara, Tamara." -disse, facendo una pausa ogni volta che pronunciò il mio nome.
"Harry..." -piansi.
"Shh... non piangere." -le sue dita asciugarono le mie lacrime.
Mi accarezzò il viso con la pistola, andando su e giù lungo la tempia.
"Quanto mi piacerebbe fare l'amore con te..." -sussurrò, spostandomi una ciocca di capelli.
"Andiamo a casa, Harry..."
"Non si può, piccola." -puntò la pistola al centro della mia fronte e sparò.
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Il professore della porta accanto
Mystery / Thriller(FF Completa) Non avevo mai pensato prima di allora a come sarebbe stato avere una relazione con un professore. Mi sembrava una cosa impossibile... prima che arrivasse lui. La storia è mia, non è una traduzione. Qualora voleste prenderla, chiedete.