•CAPITOLO 56•

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"Ci sono stata molto ma molto male, sai?"-aggiunsi.

"Posso immaginarlo, Tamara. Immagino che tu lo avessi già considerato tuo fratello."-disse lui, passandosi una mano tra i capelli.

"Si, esattamente. E poi.. insomma, è struggente quanto il pensiero della morte di un bambino, che non ha mai avuto nulla di così grande nella sua vita. Era così piccolo."-
Harry sfiorò il mio labbro inferiore, passando a quello superiore.

"Purtroppo, li in Africa...la vita è dura."-disse.
Annuì, toccando la sua mano e tenendola tra le mie.

"Andiamo?"-continuò.

"Andiamo."

11:15 p.m.
Chiusi l'acqua, poggiando la testa sul marmo dietro di me. L'acqua calda della vasca era rilassante.
Portai i capelli dietro la testa, rendendomi conto di averli toccati con la mano piena di sapone.
I sali che avevo gettato in acqua emanavano un buon odore, contornato poi, dal bagnoschiuma alla vaniglia che avevo aggiunto.
Il mio telefono emise una vibrazione, costringendomi ad asciugare la mano per controllare.
Harry mi aveva mandato delle fotografie del tavolo della sua camera oscura, dove erano posate le foto scattate quel giorno.
Sorrisi. Aveva un gran talento. Una risatina lasciò la mia bocca, quando ingrandì la foto su cui si vedeva lo scatto dove avevo la foglia posata in viso.
Mi soffermai a guardare la foto che ritraeva me e lui; era bellissima. Lui era bellissimo. Quegli occhi brillavano come smeraldi; di un verde splendente.
Quel giorno ero stata davvero bene con lui. Un relax assoluto ed una compagnia ottima.

"Credo che le cozze mi abbiano fatto male."-gli scrissi ed inviai. A cena, andammo in un ristorante. Io amavo il pesce e li, era pure squisito!
Massaggiai la mia pancia con la mano sinistra, quando risuonò un altro brontolio.

"E ci credo, ne hai mangiati quasi 2 kg!"-scrisse. Risi; era vero, però.

"Erano nel menù!"-protestai, mandandogli un emoji, successivamente.

"Prepara un po' di camomilla! Magari ti calma."-rispose.

"Lo farò, Dottor Styles."-mandai un cuore, successivamente.
Lui rispose mandando lo stesso cuore.
Posai nuovamente il cellulare sul marmo accanto la vasca, poggiando la testa all'indietro, come prima.

Il mio telefono vibrò nuovamente, questa volta, era una chiamata.
Charlie.
Era sotto casa mia, le dissi di suonare, così mamma le avrebbe aperto.

Quando qualcuno bussò alla porta del bagno, diedi il permesso di entrare e vidi la mia migliore  amica con un sorriso enorme sul volto.

"Ei, ei, eeei.."-disse, facendomi ridere.

"Piccola Charlie!"- le dissi.

"Spero tu abbia qualcosa da raccontarmi, perché altrimenti, ti affogo."-Risi, portando la testa all'indietro. Il suo tono era da giornalista.

"Ma si, ho da raccontarti!"-le dissi.

"Tami vado via! Ciao Charlie!" -mamma ci salutò, poco prima di chiudere la porta del bagno.

"Ciao zia Heather!" -Charlie mi faceva ridere quando la chiamava "zia".

Quando sentimmo la porta di casa chiudersi, Charlie si mise a terra, risultando alla mia altezza.

"Sei stata con lui, oggi?"-chiese.

Io annuì, soffiando sulla schiuma che tenevo tra le mani.

"Eh?"-spalancò gli occhi.

"Nulla! Siamo stati al lago qui vicino e poi ad un ristorante!"

"Oh, non ti fa mancare nulla il prof."-Risi di gusto, quando alzò le sopracciglia come faceva di solito.
Odiavo quando lo faceva, perché anche se arrabbiata, facendo in quel modo, Charlie mi avrebbe fatto perdere credibilità.

"Che avete fatto al lago?"

"Nulla, abbiamo parlato e lui mi ha scattato qualche foto."-le dissi, pensando a ciò che avevo detto a Harry quel pomeriggio, ovvero, che avrei voluto che lui mi fotografasse con quegli abiti.

"Mm.. voglio vedere qualche foto, poi!"-

"Qualcuna è in camera mia, dentro una bustina. Te le mostrerò dopo."

Lei sorrise, alzando il pollice.

"Poi?"

"Poi siamo stati a casa sua, anche perché mi è iniziato un mal di stomaco da paura."-iniziai a gesticolare e Charlie a schizzarmi acqua con le dita.

"Oh, e dimmi un po'.."-fece una lunga pausa.

"Il professore sexy si è trasformato in un dottore sexy, con tanto di camice?"

"Che scema!"-Risi, schizzandole dell'acqua in faccia.

Pensai che,effettivamente, avevamo fatto l'amore.

"Sarebbe stato figo."-disse.
Immaginai vagamente Harry con un camice da dottore e l'immagine che si materializzò nella mia mente mi piacque parecchio.

Il professore della porta accantoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora