~VIII. LA FESTA parte 1~

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Raggiungiamo l'edificio da cui già da fuori si sente la musica. Quando entriamo la sala è piena di studenti in maschera, molti di loro chiacchierano vivacemente sopra a un sottofondo di musica. <Tu riconosci qualcuno?> mi chiede Sabry, <Emmm... veramente no!> , ma il nostro discorso viene interrotto da preside che sale sul palco, prendendo il microfono al DJ: <Un po' di attenzione per favore! Benvenuti al ballo in maschera in bianco e nero! Ogni cavaliere è pregato di trovare la propria dama della serata, e ovviamente pretendo che rispettiate le regole! Che inizi la festa!> così io e Sabry ci guardiamo in faccia, la mia amica stava per dire qualcosa, ma viene interrotta dall'arrivo di un ragazzo che ha un'aria famigliare, <Signorina, mi concede di essere il suo cavaliere almeno per stasera?> <Ovvio!> risponde lei con un sorrisone. A quel punto capisco che si tratta di Simon. Mentre loro si allontanano mano nella mano, io vado a sedermi al bar ordinando qualcosa da bere: bene, prevedo che rimarrò sola per tutta la sera! Ma i miei pensieri vengono smentiti quando un ragazzo alto, moro, dall'aria misteriosa mi si avvicina: <Emmm... buonasera Mademoiselle! Posso unirmi a lei?> mi chiede, rimango un po' in imbarazzo per la gentilezza di questo ragazzo, ma riesco comunque a balbettare in imbarazzo: <Certo, accomodati!> <Grazie, allora, dato che per stasera non dovremo mostrare la nostra identità fino a fine serata, come vuoi che ti chiami?> rimango a riflettere sulla sua domanda... non so come farmi chiamare... poi mi viene un'idea: <Mary, chiamami Mary!> <D'accordo Mary, tu mi puoi chiamare James! Come mai Mary?> a questa sua domanda mi blocco: e ora cosa gli dico? Non posso dirgli del mio passato, ma poi mi vengono in mente le parole di Sabry "La persona che ti troverai d'avanti stasera non ti conosce, non ti può vedere in viso, approfittane e mostra la vera te!", <Beh, ecco, apparteneva a una grande donna, che mi ha resa quella che sono...> rispondo vaga, <Oh wow, e se non sono troppo invadente posso chiederti chi sia?> <Mia nonna...> rispondo, <Deve essere una donna fantastica...> commenta, <Oh, beh, lo era... è morta due anni fa> sussurro abbassando la testa, <Oh scusa, non volevo essere insensibile...> si scusa in imbarazzo passandosi una mano tra i capelli, <Tranquillo, non potevi saperlo, e tu invece, perchè hai scelto James?> chiedo curiosa <E' il mio secondo nome, ma non lo sa nessuno, diciamo che esprime la parte di me che non conosce nessuno, e che nessuno che mi conosce dovrebbe sapere. Ma per stasera voglio essere me stesso al 100%> afferma deciso, <Sai, anche io stasera ho deciso di aprirmi di più, alla fine non c'è nulla da perdere... nessuno sa chi è l'altro... quindi, James parlami un po' di te...> propongo <D'accordo, facciamo un gioco?> mi dice sorseggiando il suo drink, <Che tipo di gioco?> chiedo, <Allora, tu mi fai una domanda qualsiasi e io devo rispondere, poi viceversa, e dato che entrambi abbiamo promesso a noi stessi di mostrare ciò che siamo veramente, dobbiamo rispondere a ogni domanda sinceramente. Allora ci stai?> sarei tentata di dire di no, ma per stavolta decido di buttarmi... <Ci sto, dico sorridendo, ma non possiamo fare delle domande che svelerebbero la nostra identità> chiarisco <Ovviamente! Iniziamo! Parto io con le domande! Colore preferito?> domanda con un sorriso, <Nero. Il tuo?> <Rosso. Perchè ti piace il nero?> <Perchè mi da sicurezza, mi esprime di più, mentre il bianco mi trasmette inquietudine...> <Interessante...> commenta, <Ora tocca a me! Che lavoro vorresti fare poi?> <Mi piacerebbe fare il chimico o qualcosa di simile... tu?> <Io amo la lettura, i libri sono la mia vita, non mi piace la matematica, o le cose troppo razionali, preferisco la fantasia, per questo vorrei diventare una scrittrice o comunque lavorare nell'editoria...> spiego con aria sognante, <Wow, bello!> <Già, materia più odiata?> <Credo letteratura inglese... Ora tocca a me!> dice sfregandosi le mani, <La cosa che ti piace di più fare?> <Io ho molte passioni... la musica, la scrittura, il disegno, la fotografia... tutte cose che mi rilassano e con cui mi sfogo...> spiego con tono banale, <Wow, sei molto interessante lo sai vero?> <No in me non c'è nulla di interessante... sono passioni comuni... comunque a te cosa piace fare?> <Andare in moto, suonare la chitarra oppure fare palestra, queste cose mi aiutano a scaricare i nervi...> questo ragazzo mi incuriosisce, sembra molto sensibile... <Qual è la persona a cui tieni di più?> mi chiede facendomi rimanere spiazzata, ma mi riprendo quasi subito: <Emmm, se me lo chiedevi due anni fa ti dicevo mia nonna, ma purtroppo come ti avevo già detto è morta, quindi ora è la mia sorellina di dieci anni, dato che devo ringraziare lei se oggi sono qui che sto parlando d'avanti a te, mi ha dato la forza nei momenti difficili...> spiego stupita di me stessa: non mi sono mai sfogata così tanto con qualcuno da quando è morta mia nonna, ma non so perchè, questo ragazzo mi ispira fiducia... all'improvviso mi sento circondata da due braccia forti e calde, quando riapro gli occhi che avevo avuto chiusi fino ad ora, il ragazzo si stacca dall'abbraccio e mi asciuga una lacrima che sta rigando la mia guancia, così sorrido. <Grazie> sussurro, <Ma di cosa? E' bello sentirti parlare, hai davvero una voce fantastica e sei interessante!> <Grazie- rispondo arrossendo- invece per te chi è la persona più importante?> <Vedi, io non ho una persona a cui tengo particolarmente. Quando ero piccolo il mio idolo, il mio eroe, il mio Superman, era mio padre, ma con il passare del tempo lui era sempre meno presente, usciva troppo spesso la sera e tornava tardi. Poi, quando avevo dieci anni fece le valigie e partì, dicendomi che doveva stare via per molto tempo per il suo lavoro. Così io sono cresciuto da solo, perchè mia madre era sempre al lavoro e quando le chiedevo di mio padre lei cambiava discorso dicendo che non poteva chiamarlo perchè era in un altro continente. Poi scoprii che lei lo sentiva al telefono, ma non so il motivo per cui non mi volle mai far parlare con lui. Così io mi sono stancato, se lui non mi cerca non vedo il motivo per cui io dovrei farlo io! Ed è per questo che io non mi affeziono più a nessuno, perchè affezionarsi vuol dire più probabilità di essere feriti e di soffrire> vedo attraverso la sua maschera i suoi occhi lucidi, così gli prendo la mano accarezzandola, lui al momento si irrigidisce al contatto, mai poi stringe anche lui la mia mano. <Bene, ma ora siamo ad una festa e non bisogna essere tristi! Quindi signorina, mi concede questo ballo?> io sorrido un po' imbarazzata: <Emm, mi piacerebbe molto, ma io non so ballare...> <Tranquilla, ti guido io!> mi dice facendomi alzare dalla sedia, così un po' titubante lo seguo in pista. Dire che sono imbarazzata è poco: la musica è lenta, quindi dobbiamo ballare vicini, io mi appoggio a lui cercando di seguire i suoi passi, mentre lui sta ballando come se non ci fosse cosa più semplice al mondo fissandomi. <Ehi, stai tranquilla... stai andando bene, rilassati> mi sussurra, così io mi rilasso un po' di più. Mentre balliamo chiacchieriamo, ridiamo e scherziamo: è da anni che non mi sentivo più così!

Arriviamo a fine serata, <Allora, mia bellissima Mary, hai intenzione di svelare la tua identità?> <Non lo so... tu?> <Non lo so neanche io, ma ho un'idea! Mettiamo entrambi la mano sulla maschera, chiudiamo gli occhi, al tre, se vogliamo rivelarci ce la togliamo, se non vogliamo la lasciamo, ok? Così non veniamo influenzati dalla decisione di nessuno...> propone <Ci sto!>, <Allora... chiudiamo gli occhi...> inizia lui, faccio come dice, lui mi prende la mano e ad un tratto sento due morbide labbra poggiarsi sulla mia guancia. Io rimango con gli occhi chiusi fino a quando lui non se ne va. Quando non sento più il suo profumo li riapro e mi trovo tra le mani un bigliettino. Come lo apro ho un tuffo a cuore!

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Ecco il capitolo tanto atteso della festa!🎉

Chi sarà mai questo fantastico ragazzo? Eheh dovrete aspettare moooooolti capitoli per saperlo!😈

Spero che la storia vi stia piacendo, se sì lasciate una stellina⭐

Un abbraccio

Lacrimedoro

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