~I. L'INIZIO parte 1~

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*DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNN*

La "sveglia"... un oggetto di tortura infernale che ti costringe la mattina ad alzarti dal letto... e fidatevi.... non c'è tortura peggiore! <SARAAAAAAAH! SVEGLIATI O PERDERAI L'AEREO!!!> scusate mi correggo... la tortura peggiore sono le urla di mia madre che mi ordina di alzarmi dal mio amatissimo letto. <ARRIVOOOO!> le rispondo scocciata sollevando la testa dal cuscino. Trascino il mio corpo verso l'armadio per scegliere qualcosa da indossare, ma ovviamente mi ricordo solo ora che ho tutti i vestiti nella valigia, così sbuffando scavo tra i miei bagagli per trovare un jeans e una felpa. Decido di truccarmi leggermente con matita e mascara, e finalmente scendo a fare colazione. Questa è l'ultima colazione che mi prepara mia madre. Infatti ha cucinato pancake con la panna e il succo di frutta... da leccarsi i baffi.

Alle sette e mezza sono già fuori di casa, con le valigie in auto diretta all'aeroporto: sono pronta, sono pronta a cambiare vita!

Prima di imbarcarmi abbraccio forte forte mia sorella Giusy: <Ti raccomando piccolina non combinare guai senza di me e aiuta la mamma. Ci sentiremo tutte le sere e ti prometto che ti manderò le foto di New York> <Va bene, non ti preoccupare> mi stringe forte. Io annuisco, abbraccio mia madre, che mi fa le solite raccomandazioni, e mi dirigo il più velocemente possibile verso l'entrata dell'aereo per evitare di iniziare a piangere davanti a loro... io sono stata sempre quella forte, non ho mai dimostrato le mie debolezze, non potevo... Infatti non mi volto indietro, mi sistemo sul sedile, metto il cellulare in offline e mi infilo le cuffie dell'Mp3 nelle orecchie. Così mi addormento, pensando a come sarà il college e cosa proverò a non avere più la mia piccola sorellina che mi riempiva le giornate.

Apro gli occhi a causa della voce dell'altoparlante che avvisa che l'aereo sta per atterrare. Quando finalmente sono con i piedi per terra scendo dall'aereo, e dopo aver recuperato i miei bagagli dal nastro trasportatore esco dall'aeroporto per prendere un taxi che mi conduca a destinazione. Come c'era da aspettarsi tra le strade era il caos più totale e riuscire a richiamare attenzione di un taxista era un'impresa. Dopo circa un quarto d'ora trascorso a sbracciarmi e a urlare, riesco a salire su una di quelle macchinine gialle che fino ad ora avevo visto solo nei film. <Signorina dove la porto?> mi domanda l'uomo dai folti baffi alla guida, <Alla NYU, ingresso principale> ordino per poi indossare di nuovo le mie cuffiette per evitare ogni tipo di conversazione. Il signore comprendendo le mie intenzioni non mi rivolge nemmeno una sillaba, tranne per annunciarmi dell'arrivo a destinazione. La scuola a colpo d'occhio è molto grande: non so come farò a orientarmi...

Dopo aver scaricato tutti i bagagli dall'auto, vado in segreteria per ritirare la chiave della mia camera.Chissà chi sarà la mia compagna di stanza, spero sia almeno gentile... assorta nei miei pensieri raggiungo la mia camera, la 623A. Come apro la porta trovo una ragazza al telefono che sta saltando sul letto... cavoli iniziamo bene!Come nota la mia presenza salta giù dal materasso riattaccando la chiamate, e si avvicina a me con un sorrisone: <Ehi, ciao, piacere! Io sono Sabrine,ma tu puoi chiamarmi Sabry la tua futura compagna di stanza, e di avventure! E tu sei...?> wow, sono sorpresa della sua vitalità! Ora che la osservo bene è anche molto bella: capelli mossi biondi, occhi azzurri, alta, magra... il mio opposto! <Emm... piacere io sono Sarah!> e le porgo la mano, lei la ignora e mi stritola in un abbraccio... è molto affettuosa: non so se questa cosa mi piacerà, ma credo che andremo d'accordo! Ricambio il suo abbraccio un po'impacciata. <Vedo che non sei di molte parole...> io sorrido imbarazzata<Già... Non so come tu possa essere così allegra per il primo giorno di scuola> <Oh, beh mia cara ragazza, come hai potuto notare vedendomi saltare sul letto, sono felice, non perché inizia la scuola, ma perché mia sorella mi ha chiamato dicendomi che si è informata e anche quest'anno, come da tradizione ci sarà una festa di inizio anno, e tu ovviamente verrai con me!Niente discussioni perché non accetterò un no come risposta> mi informa parlando a raffica, <Che tipo di festa? Perché sai, io non sono esattamente la tipa da feste> <È una semplice festa, nulla di preoccupante> mi rassicura. Non sono molto d'accordo, non mi piacciono le feste, dato che l'unica volta che ci sono andata, ho trovato una brutta sorpresa... <E daiiiiii..... ti pregoooooo!!!! Conosceremo nuove persone!> Mi dice con la faccia da cucciolo... <E va bene... ma non rimarrò fino a tardi> concedo alla fine<SIIIIIIIIIIII!!!! SEI-UN-AMORE!!!!!> dice iniziando a saltare per la stanza, per poi trascinare pure me nel suo ballo della felicità.... se in questo momento entrasse qualcuno nella camera ci porterebbe con urgenza in un manicomio.... ma questi sono dettagli! Alla fine riusciamo a ricomporci e, dopo aver svuotato le valigie, Sabry, buttandosi sul letto, propone: <Che ne dici di prendere un gelato? Così chiacchieriamo un po' e ci conosciamo meglio... ti va?> <Certo volentieri! Ma prima mi vorrei fare una doccia, ti dispiace?> <No, anzi, anche io avrei bisogno di una bella doccia! Ma vai prima tu... nel frattempo io scelgo i vestiti> io annuisco, prendo il mio beautycase ed entro in doccia... l'acqua calda che scorre lungo il mio corpo mi rilassa e ho modo di pensare a ciò che è appena successo: sono riuscita ad avere una conversazione con una persona sconosciuta senza sentirmi troppo disagio! Faccio già progressi... forse venire qui non è stata poi una cattiva idea, aveva ragione mia madre... aspetta un secondo...solo ora mi viene in mente che non ho ancora chiamato mia mamma da quando sono arrivata, e probabilmente si starà disperando perché non ho nemmeno tolto la modalità aereo. Così esco dalla doccia e trovo Sabry che mi porge dei vestiti:<Ora tu indossi questo! E senza fare storie> mi dice con un sorriso a trentadue denti <Sì mamma!> lei annuisce, e tutta felice entra in bagno.

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