~XVII. UNA CANZIONE parte 3~

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Canzone per il capitolo: I Found Amber Run

Dylan

In tutto questo tempo sono rimasto accanto a lei, ma non è servito a nulla... lei non si è svegliata, e ora rischierà di non risvegliarsi più... Pensavo che lei riuscisse a farcela, che lei fosse forte, ma a quanto pare non abbastanza... e io non riuscirò mai a dirle la verità...

Con le cuffie nelle orecchie del suo mp3 passeggio per le vie di New York per circa mezz'ora, alla fine decido di fermarmi in un bar. Mentre sono seduto a uno dei tavolini squilla il mio cellulare: Alex, ignoro la chiamata. La barista mi si avvicina: <Buona sera, cosa desidera?> mi domanda, sono tentato di ordinare una bottiglia di vodka, ma pure se mi ubriaco il dolore non passa, <Un cappuccino per favore> mi decido, e dopo cinque minuti questa torna con il mio ordine. Mentre sorseggio il mio caffè, perso nei miei pensieri, ascolto in sottofondo le canzoni che passano in radio. Ad un certo punto sento la melodia di "I Found": è una delle canzoni che ho trovato sul suo mp3 e me ne sono innamorato. Mentre le parole e le note di questa canzone colpiscono il mio cuore, alcuni ricordi iniziano a farsi spazio nella mia testa: di quella volta che mi sono fermato a guardarla mentre disegnava sul suo quadernino sulle rive della Senna, a Parigi, sembrava così concentrata ma nello stesso tempo rilassata, mi viene in mente quella volta che siamo andati in moto insieme, oppure quella volta in cui lei era tutta bagnata e le ho dato la mia felpa preferita per non farle prendere un raffreddore, e che quando me l'ha ridata l'ho voluta indossare per assaporare ogni grammo del suo profumo alla vaniglia, oppure tutte le volte che ci siamo messi a litigare sulle minime cavolate, oppure quando l'ho sentita suonare il pianoforte, sembrava così fragile, così sofferente, ma poi, uscita dalla sala di musica è tornata ad essere la solita ragazza dura, con la sua corazza, il suo muro per proteggere sè stessa dagli altri. Ormai le lacrime mi stanno offuscando la vista, così dopo aver lasciato i soldi sul tavolo accanto allo scontrino esco e mi dirigo al parco di fronte. Nonostante siano le 21 qualche bambino sta ancora giocando, quindi mi siedo su una panchina isolata e inizio a liberare le lacrime che trattenevo fino a qualche minuto prima. Ogni lacrima che scende lungo le mie guance è un peso in meno.

Dopo qualche minuto sento qualcuno che mi tocca la spalla, alzo lentamente il volto che avevo tra le mani, e davanti a me trovo una bambina: <Perchè piangi?> mi domanda con una vocina curiosa, <Perchè sono molto triste...> rispondo a fatica riprendendo fiato, <E come mai sei triste?> <Non ti preoccupare piccoletta, torna a giocare...> le dico <No, non mi piace vedere le persone piangere...> mi risponde rimanendo davanti a me, ad un tratto la sua manina mi asciuga una lacrima, <La mia mamma quando piango, mi asciuga le lacrime e poi mi dice di dirle il motivo, e io quando le racconto tutto sto meglio...> mi spiega <Sai piccolina, quando stai per perdere una persona a cui vuoi tanto bene non puoi stare meglio...> le dico, lei prende posto affianco a me e continua <Quando avevo saputo che il mio fratellone doveva partire per l'Europa io ero tanto triste, ma la mia mamma mi ha detto di non piangere, perchè non lo potevo trattenere, mi ha detto che l'unica cosa che potevo fare era passare tanto tempo con lui prima che partisse...> <Sai piccolina, hai perfettamente ragione...> affermo,<Bea lascia stare quel povero ragazzo! Scusami tanto giovanotto, ma la mia cara nipotina ha il vizio di intromettersi negli affari degli altri> mi dice una signora anziana avvicinandosi, <Non si preoccupi, anzi, è un amore di bambina... mi ha tirato su il morale che avevo a pezzi...> la tranquillizzo con un sorriso e gli occhi lucidi, <Oh, mi fa piacere, è vero comunque, è una bambina sempre sorridente...> <Già, per questo vorrei ricambiarle il favore... posso portarla due minuti con me?> domando alla signora anziana, <Certo, ma tra dieci minuti dobbiamo tornare a casa che deve andare a dormire...> acconsente, io annuisco <Vieni con me> dico prendendo per mano la piccola, <Dove mi stai portando?> mi domanda curiosa, <Non ti preoccupare> la rassicuro conducendola tra le vie, <Ti piace lo zucchero filato?> le domando, lei annuisce con un sorrisone, <Ma tu come ti chiami?> mi domanda <Dylan, e tu Bea giusto?> <Giusto>. Dopo qualche minuto arriviamo alla bancarella dei dolci, <Uno zucchero filato rosa per favore> domando all'uomo dietro il bancone. Dopo aver pagato il dolce lo porgo alle piccolina, <Grazie!> esclama iniziando a strappare dei piccoli pezzi dalla grande massa filante. <Sai, assomigli molto al mio fratellone> mi dice ad un certo punto la piccolina mentre camminiamo per la via per tornare al parco, io le sorrido, <E com'è tuo fratello?> <Lui è molto alto, molto forte, ha i capelli scuri e mi sorrideva e mi difendeva sempre. Mi diceva sempre che ero la sua principessa dai boccoli d'oro...>, a quella visione io sorrido, <Tu hai un fratello o una sorella?> mi domanda, <No...> <E non ti senti un po' solo?> <A volte sì...> ammetto. Quando torniamo al parco troviamo l'anziana signora seduta su una panchina, <Nonna! Guarda! Dy mi ha comprato lo zucchero filato!> <Dy? Chi è Dy?> domanda la signora, <Lui!> esclama la piccolina indicandomi <Oh caro ragazzo, non dovevi disturbarti, grazie mille> mi dice la signora con un sorriso dolce sulle labbra <Non si preoccupi, nessun disturbo... ma ora devo proprio andare...>, a quel punto Bea mi sia avvicina : <Ciao Dy! Grazie per lo zucchero!> <Ma di nulla piccola Bea!> le rispondo abbassandomi alla sua altezza, <Promettimi di fare la brava e di comportarti sempre bene...> le ordino, <Promesso!> mi dice abbracciandomi, <Arrivederci giovanotto> mi saluta la signora, <Arrivederci, e si prenda sempre cura dalla piccola principessa dai boccoli d'oro> le dico facendo l'occhiolino a Bea, quest'ultima mi sorride, così le saluto per l'ultima volta andandomene: ora so cosa fare!

Sarah

Sono due ore che sto cercando di prendere sonno, ma i miei occhi non hanno intenzione di chiudersi. Ho passato tutto questo tempo a guardare il soffitto e a pensare quanto male mi ha fatto Cameron, a quanto ho sbagliato a fidarmi di lui... ho provato ad abbassare la barriera che avevo creato intorno me... ma una cosa l'ho capita: se non si vuole rimanere feriti mai abbassare la guardia perchè quando meno ce lo aspettiamo le persone ti pugnalano alle spalle,e io ho già troppe ferite per essere colpita nuovamente...

Ma in mezzo a questi pensieri negativi ecco che spuntano altre domande: chi è stato a cantami la mia canzone preferita? Chi mi ha sussurrato quelle parole dolcissime? Chi mi ha salvato? Vorrei tanto saperlo... E se magari fosse stato solo un sogno? Una cosa avvenuta solo nella mia testa?

I miei pensieri vengono interrotti dalla porta che si apre... di sicuro sarà l'infermiera... invece no... non crederete mai chi si trova davanti ai miei occhi in questo momento... <Dylan cosa diavolo ci fai qui?>

Dylan 

Coooooosa??? Si è svegliata? Perchè non mi hanno avvisato? E ora cosa le dico? Mio dio, dovevo prepararmi un discorso!

Sarah

<Uuuuuu! Ti sei svegliata! Brava!> mi dice barcollando un pochino, <Dylan, cosa diavolo ci fai qui? Come hai fatto ad entrare?> <Baby guarda che io posso far tutto... ovviamente sono entrato di nascosto! Lo sai che sono felice di vederti?> mi domanda sorridendo <Okay, pensavo avessi bevuto e fossi ubriaco, ma ora ne sono del tutto certa!> <Ma che simpatica! Ho capito, me ne vado!> mi dice voltandosi... <No, rimani, non puoi girare conciato così...> gli rispondo, essendo ubriaco non vorrei gli succedesse qualcosa, lui annuisce e si siede sulla poltrona affianco al mio letto. Dopo un po' mi chiede: <Ma quando ti sei svegliata?>, <Non ho guardato l'orario ma erano più o meno le nove e mezza...> <Oh... e cosa ti hanno detto?> <Che ora sto bene e che prima di natale sarò sicuramente fuori da qui ma per il momento devo fare la riabilitazione per la gamba!> lui annuisce <Ma come mai non dormivi?> mi domanda ancora, <Non riuscivo a tranquillizzarmi, ho addosso tipo un'ansia...> gli spiego con una mezza verità, <Capito... Ora dormi... notte> mi dice, <Notte> sussurro prima che lui chiudesse gli occhi.

Dylan

Io l'ho detto che potrei fare l'attore! Ho doti recitative fantastiche! Meno male che non mi ha scoperto... davvero, quando l'ho vista sveglia il mio cuore ha iniziato ad impazzire e non sapevo cosa dirle, non avevo il coraggio di confessarle tutto quanto e, l'unica cosa che mi è venuta in mente è fingermi ubriaco... E con questa giustificazione sono rimasto qui con lei e le ho chiesto tutte le informazioni riguardo la sua situazione.... sono un genio!

Mi siedo sulla poltrona affianco al suo letto e dopo due settimane finalmente cado in un sonno degno di essere chiamato tale... ora che so che è salva sono molto più tranquillo....

Sarah

Guardando Dylan accanto a me cadere nel mondo dei sogni, la mia ansia svanisce lentamente e pian piano vengo trascinata tra le braccia di Morfeo.

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Un abbraccio❤

Lacrimedoro🐼

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