~XXXVII. RIVINCITA~

355 13 0
                                    

Canzoni per il capitolo: Pianeti - Ultimo, La Nuova Stella di Broadway - Cesare cremonini, IDGAF - Dua Lipa

Stamattina sono passata in studio dall'avvocato e ho firmato i documenti per la casa e la moto. Ora non sarò più costretta a spostarmi in autobus! Avrò una mia moto! Per di più quella era appartenuta a mio padre...

Ora siamo sull'autobus io e Dylan, stiamo andando al negozio di ferramenta per prendere l'occorrente per ridipingere e rinnovare la mia camera, <Allora... hai già deciso di che colore la farai?> mi domanda Dylan, <Io avevo pensato di fare le pareti blu notte, ma poi in corrispondenza del letto avevo pensato di dipingere un albero spoglio che su un ramo mantiene appeso un acchiappasogni e di scrivere una frase di una delle mie canzoni preferite in bianco, di appendere delle lucine, invece sulla scrivania mantengo la bacheca con le polaroid.... cosa te ne pare?> domando spiegando le mie idee, <Wow, forte! Solo che per l'albero, l'acchiappasogni e la frase ci devi pensare tu... io sono pessimo a disegnare!> mi dice ridendo, <Sì... non ti preoccupare! Comunque alzati che dobbiamo scendere, la prossima fermata è la nostra> lo avviso alzandomi, proprio in quel momento il pullman frena bruscamente e io vado a finire addosso ad un ragazzo che era in piedi davanti a me, <Oddio scusami!> esclamo preoccupata e imbarazzata per la brutta figura appena fatta, <Figurati, non ti preoccupare, tu tutto a posto? Ti sei fatta male?> mi domanda questo ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, io rimango in silenzio ad osservarlo dimenticandomi della domanda, <Ehiii!!! Stai bene?> mi domanda di nuovo stavolta riscuotendomi dai miei pensieri, <Emm... si tutto a posto grazie> balbetto abbassando lo sguardo per la vergogna, <Menomale> mi sorride prendendomi il mento con un dito e alzandomi la testa, <Come ti chiami equilibrista?> mi chiede con tono scherzoso, sto per rispondergli ma Dylan mi interrompe: <Sarah è la nostra fermata dobbiamo scendere> mi prende per il braccio e mi trascina giù dall'autobus, <Hei Dy, ma che cavolo ti è preso?> domando infastidita, <Scherzi vero? Ti metti a chiacchierare con un tipo sconosciuto così a caso?> mi sgrida come mia mamma mettendomi il muso, <Dylan stai scherzando vero? Gli sono andata addosso! Rischiavo di fargli male! Cosa dovevo fare voltargli la faccia dall'altra parte e pestargli un piede?> gli faccio notare arrabbiata per il suo inspiegabile comportamento, <Se lo dici tu...> risponde mantenendo il broncio, <Sai, quando fai così mi sembra di tornare ai primi tempi quando non ci sopportavamo!> esclamo superandolo e dirigendomi verso il negozio. Inizio a girare tra gli scaffali in silenzio seguita da Dylan, prendiamo tutto l'occorrente per la mia camera, ma i pennelli non si trovano, così decidiamo di dividerci per risparmiare tempo. Sto osservando attentamente tutti i ripiani, ma la mia attenzione viene attirata da una figura famigliare che si avvicina <Sarah! Cosa ci fai qui?> mi domanda, non ci posso credere... <Potrei farti la stessa domanda Desirè!> le rispondo fredda, <Oh, nulla di che... sono venuta con mia madre a scegliere la pittura per il salotto... tu?> mi chiede con un sorriso perfido, <Sono qui per prendere delle cose per camera mia> le rispondo sul vago, <Ma che poi si può sapere dove sei stata per tutto questo tempo? Sei completamente scomparsa!> mi domanda di nuovo con curiosità, quando sto per risponderle Dylan ricompare con in mano i pennelli... perfetto! Ottimo tempismo! Non avrei mai voluto che lui incontrasse le persone del mio passato, soprattutto se si tratta di Desirè! <Sarah i pennelli li ho trovati andiamo?> mi chiede non capendo la situazione, <Oh, wow! Beh prima che tu te ne vada volevo dirti che stasera ho prenotato al Backdoor43, uno dei locali più in di questa zona, per una rimpatriata con tutti i nostri vecchi compagni... conto sulla tua presenza! Fammi sapere... contattami pure su Facebook... ah, e porta dietro il tuo amico!> afferma con voce stridula con un inglese un po' ammaccato facendo l'occhiolino a Dylan, sto per rifiutare questa pessima offerta ma il moro mi interrompe: <Certo! Non mancheremo!> gli risponde sorridendo e stringendomi per i fianchi, io forzo un sorriso per poi essere trascinata dal moro alla cassa. <Si può sapere perchè gli hai detto di sì? Io non voglio rivedere tutti i miei vecchi compagni di scuola! Ho chiuso con tutta questa gente!> gli sussurro quando siamo sul pullman per evitare orecchie indiscrete, <E' che ti stava guardando come una sfigata che non avrebbe mai accettato il suo invito e beh, pensavo volessi dimostrarle il contrario... infondo mi sembra solo una ragazzina viziata alla ricerca di attenzione che si crede una divinità scesa in terra...> mi spiega non capendo la mia reazione, io rimango in silenzio mentre i ricordi iniziano ad affollarsi nella mia testa: il bacio con Daniele alla festa, le prese in giro i giorni seguenti da parte sua e da parte di quell'imbecille di cui mi ero innamorata... che poi di sicuro alla festa ci sarà anche lui! Sono in un bel pasticcio! Non ce la farei proprio a reggere una situazione del genere! Dylan non sa proprio tutti i miei dettagli del passato... Appena torno a casa farò una videochiamata con Sabry... ho bisogno di sentirla, ho bisogno di lei... è davvero strano come alcune persone nel giro di poco tempo riescano ad entrarti dentro e diventino indispensabili. Sabry è una di queste: è stato un uragano che ha stravolto il mio modo di essere, mi ha insegnato ad essere più forte, mi è stata accanto quando sono caduta, mi ha teso la mano quando stavo sprofondando negli abissi, e ora è diventata indispensabile per me, anche un suo semplice sguardo rassicurante è stato in grado di riempire quel vuoto rimasto tale per molto tempo nella mia vita. Decido di mandarle un messaggio per chiederle se può parlare il prima possibile perchè ho bisogno di lei. La risposta non tarda ad arrivare:

Trust [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora