~XXXVIII. SCAPPARE~

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Canzoni per il capitolo: American Idiot - Green Day, Torna a Casa - Maneskin

<Buongiorno!> esclama Dylan entrando in cucina, così io, colta alla sprovvista per poco non mi rovescio tutto il latte addosso, <Dylan! Devi smetterla di sbucare all'improvviso!> lo rimprovero, come risposta ottengo però un occhiolino e un bacio sulla guancia, sospiro, <Lì se vuoi ti ho lasciato il caffè> lo avviso, addentando un biscotto, <Hei! Lasciamene qualcuno! Sono buonissimi!> mi minaccia sedendosi accanto a me e sistemando la sua colazione sul tavolo, in tutta risposta gli faccio la linguaccia e divoro il resto del mio biscotto sotto le sue risate. Dopo ieri sera ho capito che mi posso fidare ciecamente di lui!

*Flashback*

Dopo essere usciti dal locale, per qualche secondo rimaniamo fermi sul marciapiede in silenzio per poi scoppiare a ridere, <Sei stata epica!> si complimenta tra le lacrime Dylan, <No! NOI siamo stati epici! Hai visto le loro facce? E tutto questo lo devo solo a te! È stato il tuo discorso di quando mi hai difesa a darmi il coraggio di reagire... e ora posso dire di avere definitivamente lasciato alle spalle quel capitolo della mia vita! Grazie!> gli dico diventando un po' più seria, <Sono felice di esserti stato d'aiuto, comunque proprio per questo ora dobbiamo andare a festeggiare!> esclama eccitato, <Si ma dove pretendi di andare a quest'ora?> gli domando, <Non so... che ne dici se mi fai assaggiare la famosa pizza italiana? Non c'è un posticino che tiene aperto fino a tardi?>, io ci penso un po' e alla fine mi viene in mente un'idea geniale: <Ho trovato! Ti porto nella pizzeria preferita di mia nonna! Lì fanno delle pizze eccezionali, solo che è d'asporto... Dovremo mangiarla da un'altra parte...> gli spiego, <Non importa... faremo una passeggiata o la mangeremo su una panchina>, <Sei sicuro?> gli domando, <Certo! Mi faccia strada signorina!> ride, così mi avvio imboccando le stradine famigliari della mia città fino a raggiungere la pizzeria. Qui ordiniamo e paghiamo la nostra cena (dato che a quella festa non avevamo mangiato praticamente nulla) e ci dirigiamo all'esterno con in mano i cartoni fumanti. <Andiamo a quel parco... lì! E' il parco in cui venivo a giocare quando ero piccolina... mi portava sempre mia nonna...> indico un cancello in ferro battuto, <Davvero? Mi immagino un ammasso di capelli castani dondolare su quell'altalena> mi dice ridendo e indicando il gioco, arriviamo alla panchina, <In effetti mi conosci proprio bene... l'altalena era il mio gioco preferito... passavo ore e ore a fare su e giù seduta su quel seggiolino... continuavo a dire a mia nonna che volevo volare e che un giorno ci sarei riuscita... lei sorrideva e mi accarezzava i capelli rimanendo in silenzio... amava quando volavo con la fantasia... lei stessa mi seguiva e mi accompagnava anche lì, nei miei sogni, nelle mie fantasie...> racconto rievocando i bei ricordi, <Mi sarebbe piaciuto conoscere quella donna...> mi dice lui addentando una fetta di pizza, <Oh, ti saprebbe piaciuta sicuramente!> rispondo sorridendo, così iniziamo a mangiare mentre io gli racconto degli aneddoti della mia infanzia. <Beh, allora facciamo un brindisi...> propone afferrando la birra, <Per cosa?> chiedo, <Per dire addio ufficialmente al passato e per poter ricominciare veramente a vivere senza rimpianti!> propone, <Va bene!> acconsento afferrando la mia coca cola, <ADDIO AL PASSATO!> urliamo all'unisono.

********

<Sarah!> mi richiama mi madre, così mi risveglio dai miei pensieri, <Hei mamma! Buongiorno scusa...> le dico dandole un bacio sulla guancia, <Buongiorno! Amore volevo solo avvisarti che il funerale di tuo padre è domani mattina, quindi vi ho prenotato il volo di ritorno domani sera... dovete rientrare a scuola! Non per cacciarvi, anzi mi fa piacere avervi qui ma dovete tornate o rimarrete troppo indietro con il programma!> spiega lei stringendosi nella propria vestaglia, <No mamma, va bene, lo so che dobbiamo tornare a scuola, grazie per i biglietti!> le dico, <Non ti preoccupare, comunque volevo avvisarvi che oggi pomeriggio lavoro, Giusy la lascio dalla sua amica così voi se volete potete farvi un giro in città senza essere disturbati> ci dice, <Noi veramente avevamo pensato di dare una sistemata alla sua camera... volevamo ridipingerla, abbiamo già preso i materiali....> si intromette Dylan, <Oh fantastico! Sono curiosa di vedere cosa combinerete!> esclama mia madre entusiasta, <Bene ragazzi se non vi dispiace vado che devo fare il bucato, Sarah ci pensi tu alle tazze?> mi chiede, <Certo! Nessun problema!>dico alzandomi e sistemando le tazze nel lavandino, Dylan ovviamente mi dà una mano a sparecchiare. <Allora... che ne dici di iniziare a svuotare la tua camera?> mi propone il ragazzo, <Ci sto! Dammi il tempo di vestirmi e arrivo!>, lui annuisce: <Va bene... mi infilo un pantalone anche io... appena ho fatto vengo a bussare da te>, <Va bene> concordo fiondandomi in camera per vestirmi. Mi infilo una delle mie vecchie tute, mi lego i capelli disordinatamente, e proprio mentre sto per sistemare i vestiti nell'armadio sento bussare alla porta, <AVANTI!> urlo, <Pronta?> mi domanda lui, <Sì!> esclamo iniziando a riporre quadri e disegni negli scatoloni.

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