~XXI. BUON NATALE! parte 3~

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Quando mi volto noto un piccolo pacchettino regalo sulla scrivania... e ora questo da dove viene?

Afferro la scatolina blu con delicatezza, e cerco di sciogliere il nastro rosso che la avvolge. Quando riesco a scartarlo la apro, e all'interno trovo un bellissimo braccialetto decorato con diversi ciondoli: una matita, una spada, una nota musicale, una macchina fotografica, un pennello e un libro... tutte cose che amo... è stupendo! L'unica cosa che non riesco a capire è il perchè della spada, ma vabbeh... Chi me l'avrà regalato? Guardo dentro la scatola e trovo un bigliettino:

Ciao Sarah!

Probabilmente non ti saresti mai aspettata un regalo me,

prendilo come il segno di inizio della nostra amicizia...

Buon Natale piccola!

Dylan

Wow! Sono sorpresa... non me lo sarei mai aspettata... è stato... carino! Ripongo il braccialetto nella sua scatola che poggio sulla scrivania, e poi sistemo il bigliettino nel mio diario. Dopodiché afferro il mio pigiama e vado in bagno a farmi una bella doccia calda. Troppe sorprese in poco tempo... la mia testa è in un subbuglio più totale... Nonostante la lettera scritta da mia madre mi abbia scossa parecchio facendomi tornare in mente certi ricordi, miracolosamente ora, mentre guardo il mio riflesso allo specchio, noto che sul viso della ragazza davanti ai miei occhi aleggia un sorriso, un sorriso che non pensavo sarei mai riuscita a fare, soprattutto dopo che il mio passato è tornato a farmi visita... ancora con quell'accenno di sorriso che non vuole andarsene, mi svesto ed entro nella doccia.

Bene, ora che sono pulita e un po' più rilassata posso andarmene a letto. Prima di spegnere la luce però, mi dirigo vicino alla scrivania, afferro la scatolina contenente il regalo di Dylan e indosso il suo braccialetto, infine mi metto a letto e con un sorriso chiudo gli occhi.

Dylan

In questo momento sono sdraiato sul letto a fissare il soffitto: i miei occhi non vogliono chiudersi, la mia mente è invasa dai mille pensieri...

Dopo la chiamata di stamattina da parte di mia madre il mio cervello non ha mai smesso di lavorare, in più ora mi sto torturando sulla faccenda di Sarah... avrò fatto bene a darle quel regalo? Le piacerà? Accetterà di essere mia amica? O non si fida? Forse dovevo dirle la verità riguardo alla festa in maschera? No... ha già avuto abbastanza delusioni, è inutile che mi ci metta anche io... Lo so che sarà davvero dura per me, ma piuttosto di non poterle stare accanto, preferisco essere suo amico, almeno farò comunque parte della sua vita... Oddio! Non mi sono mai ridotto in questo stato per una ragazza... ufff!

Continuo a rigirarmi nel letto, le parole di mia madre continuano a ripetersi nella mia testa, alternate all'immagine di Sarah. Dopo un bel po' afferro il cellulare e guardo l'ora, le 4.00, sbuffo voltandomi dall'altra parte del letto, aspetto ancora dieci minuti... okay non ce la faccio più! Mi alzo e, stando attento a non fare rumore, esco dalla mia stanza, scendo le scale e mi dirigo in cucina per bere un bicchiere di latte come di mia abitudine. Come varco la soglia mi trovo Sarah girata di spalle intenta a fare non so cosa. Cosa ci fa sveglia a quest'ora?

Sarah

Un alito freddo sfiora la mia pelle, rabbrividisco e lentamente apro gli occhi cercando di capire da dove provenga quel gelo. Noto che la finestra non è ben chiusa... ecco perchè sento freddo! Mi alzo e chiudo quest'ultima. Cerco di rimettermi a letto, ma la mia pelle è ancora percorsa da brividi di freddo e nella mia testa hanno ripreso a vorticare i pensieri di ieri sera. Alla fine, dopo essermi rigirata una ventina di volte nel letto, decido di alzarmi e andare a prepararmi qualcosa di caldo. Quando arrivo in cucina riempio una teiera d'acqua e la metto sul fuoco. Mentre aspetto che l'acqua arrivi a ebollizione sento un colpo di tosse, mi volto e mi trovo davanti la figura di Dylan, <Emmm... ciao!> lo saluto imbarazzata non sapendo cosa dire, <Ehi... anche tu sveglia?> mi domanda avvicinandosi, io annuisco prendendo una bustina di tè dal mobile, <Come mai?> mi domanda, <La finestra della mia camera non era chiusa bene, quindi avevo freddo... vuoi un po' di tè?> gli chiedo cambiando discorso, <No grazie.... mi preparo io un po' di latte> mi dice, così dopo aver versato l'acqua bollente nella tazza mi siedo al tavolo. Rimaniamo in silenzio entrambi, ognuno con i proprio pensieri, e dopo aver fatto scaldare anche il suo latte Dylan si siede al tavolo affianco a me, <Non ti piace il tè?> gli domando cercando di iniziare una conversazione, <Sì, mi piace, è che quando non riesco a dormire sin da bambino, bevo sempre il latte... è un'abitudine> mi spiega, <Capisco, comunque come mai non riesci a dormire?> chiedo di nuovo, ma lui rimane in silenzio.

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