~XXIX. PUGNI E DOLORE parte 1~

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Canzoni per il capitolo (il capitolo è più lungo quindi ne ho messe due):

Believer - One Republic

Freedom Child - The Script

(Come sempre trovate i video qui di seguito)

Buona lettura!

Dylan

Ho passato gran parte del pomeriggio a organizzare insieme a Alex la sorpresa per Sarah e per ora sta filando tutto liscio... speriamo! <Stai tranquillo amico! Sono sicuro che sarà tutto perfetto!> mi rassicura Alex, <Ci spero!> sussurro voltandomi e guardando fuori dal finestrino il paesaggio passare, per poi sprofondare in un silenzio, interrotto però dalla suoneria del mio cellulare: leggo il nome sullo schermo "mamma"... cosa vorrà? Decido di ignorare la chiamata, dopo pochi secondi il cellulare smette di suonare, per poi ricominciare dopo nemmeno un minuto, <Non rispondi?> mi domanda il amico, <No... è mia madre... non ho voglia di sentirla.> affermo con tono risoluto, <Magari è urgente è la seconda volta che ti chiama...> mi fa notare, così con uno sbuffo decido di rispondere: <Pronto> <Tesoro, vorrei parlarti... che ne dici di fare un salto a casa?> mi domanda la donna dall'altra parte del telefono, <Senti non posso, se devi dirmi qualcosa dimmelo ora...> dico duro, è vero non ho voglia di vederla, <Ti prego...> sussurra lei piano, <Non dire quella frase...Se devi dirmi qualcosa dimmelo subito altrimenti tra due secondi chiudo la chiamata!> alzo il tono della voce spazientito, <TUO PADRE E' TORNATO A CASA!> urla lei di getto, in quel momento non capisco più nulla, la mia vista si offusca dalle mille emozioni che si scatenano nel petto: dalla debolezza alla delusione, dalla confusione all'ansia, ma soprattutto rabbia... tanta rabbia...

Alex

<Dylan, cos'è successo?> domando preoccupato accostando sul lato della strada, lo guardo: ha ancora il cellulare all'orecchio, lo sguardo fisso nel vuoto pieno di rabbia, non risponde, stringe con forza il cellulare, <Ti prego Alex, torniamo in camera!> sussurra abbassando il cellulare dopo qualche minuto di silenzio assoluto. Così senza dire una parola rimetto in moto la macchina per tornare al dormitorio. Come arriviamo al parcheggio lui si affretta a scendere dall'auto, e a passo spedito si dirige verso la nostra camera. Sono veramente preoccupato per lui! Perché ha reagito così? Cosa cavolo gli avrà detto sua madre? Come entriamo in stanza, lui sbatte la porta e inizia a camminare avanti e indietro per il nervosismo, dopo diversi minuti di silenzio decido di aprire bocca: <Dylan, mi sto davvero preoccupando... cosa diamine è successo?> gli domando, lui non risponde, stringe i pugni tanto da far diventare le sue nocche bianche, <FANCULO!> sbotta ad un tratto lanciando il suo cellulare sul letto, <QUELLO STRONZO CHE DOVREI CHIAMARE PADRE E' TORNATO!> urla tirando un pugno al muro, oh cavolo! Ora capisco tanto nervosismo! Suo padre era sparito quando Dylan aveva nove anni, non si è più interessato a lui e non si è più fatto vedere, <E ORA MIA MADRE PRETENDE CHE IO LO INCONTRI? MA STIAMO SCHERZANDO? QUELL'UOMO NON E' PIÙ' NESSUNO PER ME, NE' MAI LO SARA'!> urla di nuovo arrabbiato, così mi avvicino a lui, lo prendo per le spalle e fissandolo negli occhi gli dico: <Dylan, non vale la pena distruggersi le mani e arrabbiarsi per una persona che per te non è nessuno!> <Alex tu non capisci! Lui era il mio supereroe, e mi ha abbandonato, da quando se n'è andato dieci anni fa non mi ha mai cercato, non ha mai chiesto di me... pensavo mi volesse bene... e invece... mi ha deluso come molte altre persone, ha tradito la mia fiducia quando io avevo solo nove anni capisci? Non ho più avuto sue notizie! Poi ho scoperto che in realtà mia mamma era ancora in contatto con lui, e non mi aveva mai detto niente... capisci? Un bambino di soli nove anni, cresciuto senza un esempio da seguire...> spiega con le lacrime agli occhi, e sconsolato si passa le mani tra i capelli, <Lo so, lo so... sei una persona forte, ma non devi cedere proprio ora, devi dimostrargli che persona sei diventata nonostante la sua assenza... e poi non è detto che tu lo debba affrontare proprio ora, quando ti sentirai pronto... nel frattempo continui la tua vita esattamente come poco fa, quando ancora non avevi ricevuto questa notizia, quando la tua preoccupazione principale era trovare il modo di farti perdonare da Sarah oppure le partite di football. Ovviamente non puoi ignorarlo per sempre questo problema, dovrai affrontarlo, ma non per forza ora...> lo rassicuro, lui annuisce un po' più calmo, <Non pensavo sarebbe tornato... Non so nemmeno dove sia stato per tutto questo tempo...> sussurra sedendosi sul letto e fissandosi la mano insanguinata, <Lo so, e avrai modo di parlarne con lui e di chiarire... ora cosa ne dici se fai una bella doccia calda per rilassarti un po'?> propongo, <No, ho bisogno di scaricare i nervi... dove sono le chiavi della palestra?> mi domanda infilandosi le sue scarpe da ginnastica.

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