~XXXVI. LA MIA ANCORA parte 2~

317 15 0
                                    

IMPORTANTE: CHI HA GIA' LETTO QUESTO CAPITOLO SI LEGGA LA PARTE FINALE PERCHE' CI SONO STATI DEI PROBLEMI E MI SONO ACCORTA ORA CHE WATTPAD MI HA CANCELLATO IL FINALE

Canzone per il capitolo: Because of you - Kelly Clarkson (video nei media)

Dopo aver indossato un pantalone con una camicia e una giacchetta di jeans, afferro la mia solita borsa e raggiungo gli altri in cortile. Oggi qui a Milano c'è il sole e devo dire fa quasi caldo... la primavera sta arrivando! <Pronta?> mi domanda mia mamma, io annuisco con fare distaccato e in silenzio salgo in macchina. Durante il tragitto nessuno osa fiatare, dopo un quarto d'ora di tragitto mia madre parcheggia davanti ad un palazzo piuttosto antico. Non appena varchiamo l'enorme e massiccio portone dell'edificio, una donna graziosa e gentile che identifico come la segretaria ci accoglie: <Buongiorno signori, come posso esservi utile?> <Avremmo un appuntamento con il notaio e l'avvocato> spiega mia madre cordialmente, <Cognome?> chiede la donna digitando qualcosa sul suo computer, <Celeste> rispondo io, <Oh! Ecco qui! Avviso l'avvocato del vostro arrivo, nel frattempo accomodatevi pure> dice indicando una piccola sala d'aspetto. Dopo nemmeno cinque minuti la segretaria torna: <Okay, potete entrare, ultimo ufficio sulla sinistra> , allora con un po' di ansia mi alzo prendendo per mano Dylan e cercando in quel contatto un po' di sicurezza, mia madre cammina dietro di noi ma la blocco, <Ti ricordi cosa ti ho detto prima? Entro da sola, è una questione che riguarda me, non te> le dico fredda più che mai, lei con sguardo dispiaciuto torna a sedersi mentre io proseguo dritta nell'ufficio con accanto Dy. Sarò troppo dura con lei, ma sono stanca di persone che credono di avere il potere per decidere della mia vita! Quando entro un signore che avrà circa quarant'anni mi stringe la mano seguito da un altro uomo più anziano, <Buongiorno signorina Celeste> <Buongiorno> saluto cortese, <Sappiamo che è dovuta tornare qui da New York, ci dispiace molto averle creato questo problema ma è necessaria la sua presenza...> spiega l'uomo più giovane, <Non si preoccupi, ormai sono qui... allora, di che si tratta?> domando impaziente, <Allora, io sono l'avvocato Cervi e lui è il notaio Mastrocchi, l'abbiamo contattata per la morte del padre, ma credo che questo lei lo sappia già, quello che non sa però è che suo padre prima di morire ha fatto un testamento, e in questo documento viene nominato anche il suo nome. A quanto pare suo padre non era un uomo particolarmente ricco, ma a lei ha deciso di lasciare la sua casa in Sicilia e la sua moto, quindi per tutto questo ho bisogno delle sue firme, inoltre se accettasse ciò che suo padre le ha lasciato ci saranno delle nuove pratiche da sbrigare, le quali richiedono la sua presenza...> mi spiega l'avvocato, io sono completamente senza parole... le lacrime iniziano a salirmi: <Perchè? Perchè? Perchè mi ha lasciato tutto questo? Perchè non ha capito niente di me? Io non ho bisogno di queste cose! Io avevo bisogno della sua presenza, di un suo abbraccio, di un suo sorriso di approvazione, io avevo bisogno di lui!> esclamo tra le lacrime, Dylan mi prende la mano cercando di tranquillizzarmi, <Lo so signorina, se vuole riflettere riguardo a tutto ciò e magari ripassare domani mattina per me non c'è nessun problema... capisco la situazione...> interviene il notaio, <Nemmeno per me... noi siamo qua... tanto si tratta di firme... io nel caso preparo già le documentazioni, al limite se non dovesse accettare le stracceremo...> conferma l'avvocato, <Sì, scusate, se per voi non è un problema...> sussurro asciugandomi gli occhi, <Nessun problema signorina, davvero... allora ci vediamo domani mattina?> mi domanda l'uomo, io annuisco stringendo la mano ad entrambi per poi dirigermi verso la porta, ma una mano mi ferma: <Sarah io ero il migliore amico di tuo padre tieni questa e leggila, me l'ha data lui due giorni prima di morire> mi sussurra l'avvocato porgendomi una busta bianca, io la afferro guardandolo negli occhi, <Assomigli così tanto a tuo padre, i tuoi occhi, il sorriso, molte espressioni... Sarah sappi che lui ha fatto davvero moltissimi errori, ma ti voleva bene, tanto bene... non so cosa ci sia scritto in quella lettera ma ricordatelo sempre...> mi dice prima di voltarsi, io ancora confusa infilo la busta nella borsa ed esco raggiungendo gli altri. Mia madre mi osserva ma io rimango in silenzio, non voglio condividere nulla con nessuno in questo momento...

Trust [#Wattys2019]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora