Roots.
(Castiel POV)
Queste settimane sono state davvero stressanti, le lezioni procedono bene, ho iniziato a disfare gli scatoloni e questa casa inizia finalmente ad assomigliare ad una casa vera.
Ma sono preoccupato per Dean, dopo avergli assurdamente dato il mio numero ho fissato il cellulare ogni giorno come un adolcescente in pena, inutilmente.
Non mi ha scritto. Mi ha tormentato per giorni per averlo e poi non mi scrive, che senso ha? Che voglia tenermi sulle spine?
Inoltre ho notato dei cambiamenti in lui: strani lividi che apparivano all'improvviso, una distrazione continua e molto spesso l'ho sorpreso a dormire sul banco, anche se i suoi voti mantengono la media.
Il suo sguardo prima così vivace e sveglio l'ho trovato spento, come se una sorta di tristezza gli impedisse di vedere ciò che accadeva intorno a lui.
Avrei voluto chiedergli qualcosa, ma mi sono bloccato, e forse è meglio così.
Questa specie di storia tra me e lui deve finire, ancora prima di iniziare, perciò è un bene che non mi abbia scritto, ma allora perchè mi sento così male?
Ho iniziato a leggere quel libro che mi aveva dato Dean, quello che mi ha regalato fingendo fosse mio, quant'è orgoglioso quel ragazzo. La Patente di Pirandello l'avrò letta già tre volte, ma ora è diverso, perchè questo libro è stato tra le sue mani.
Dio, quanto sono patetico.
-------------
Il preside Crowley mi ha invitato ad una cena a casa sua, e penso sia un bene per me distrarmi un po' da questa mia insana ossessione per quel ragazzo.
Sono arrivato li alle otto precise, con una bottiglia di buon vino in mano, ad aprirmi è stato lui, stranamente vestito con abiti informali: un paio di jeans scuri e una camicia rossa, nascosta da un grembiule da cucina bianco con su scritto " Il re dei fornelli."
Entro nella grande sala in stile vittoriano, e noto gli altri professori che chiaccherano con un bicchiere di vino in mano.
La signorina Abbadon, la severa insegnante di matematica, indossa un abito rosso da sera, molto elegante e sensuale al punto giusto. Mi sorride in modo ammiccante e fa un cenno del capo. Accanto a lei l'insegnante di storia Rowena che rideva allegramente per qualcosa si volta verso di me e sorride anche lei, nel suo tubino nero aderente.
L'unica fuori dal coro è la professoressa di informatica Charlie Bradbury , che come sempre si distingue dal resto del gruppo con i suoi abiti vivaci, un paio di pantaloni strappati verdi e una maglietta bianca con dei strani disegni che credo siano anime giapponesi stampati sopra.
Tre rosse e un preside che sembra più un boss della mala, sarà una strana serata.
Ceniamo nella sua elegante sala da pranzo, e sono terrorizzato dal rompere qualcosa, qui è pieno di oggetti d'arte che credo valgano più del mio intero appartamento.
Chiaccheriamo delle lezioni, dell'università, del tempo e di teatro, del cibo raffinato che ci viene servito e dei nostri interessi.
Ma l'unica cosa a cui riesco a pensare è Dean, sono tre giorni che manca a lezione e non ne capisco il motivo, non manca mai, se non altro per il gusto di infastidirmi.
Quando Crowey mi chiede una mano per servire il dolce non riesco a resistere alla tentazione di cercare risposte alle mie domande.
"Ho sentito dire che lei conosce quasi tutti gli studenti del campus, dev'essere un bel impegno tenere a mente tanti nomi e tante storie così diverse..." Chiedo cercando di girare intorno all'argomento.
"Mi piace sapere il più possibile sui sudditi del mio regno, è sempre stata una mia prerogativa tenere tutto sotto controllo." Risponde lui tirando fuori la torta dal frigo.
"Certo capisco... Quindi se uno studente si assentasse per qualche giorno immagino saprebbe il motivo..." Sento che inizia a mancarmi il respiro.
"Non in tutti i casi, se qualcuno va ad una festa e resta due giorni svenuto sul divano non posso esserne al corrente, ma se qualcuno organizza un viaggio segreto, potrei saperne qualcosa." Mi guarda come se sapesse, ma come diavolo fa?
"Oh.. Che tipo... Che tipo di viaggio ha in mente?"
"Un anniversario ad esempio. Verso un cimitero molto lontano." Lo sa. Non ho dubbi.
"Un anniversario di cosa? Chi è morto?" E' inutile cercare di nascondere le mie vere intenzioni, devo sapere.
Lui ride. "Pare che qualcuno inizi ad interessarsi sempre di più a quei frutti proibiti eh?"
"No! No, io ero solo un po' preoccupato per le sue assenze, tutto li."
"Certo... Ad ogni modo i genitori del ragazzo sono sepolti lontano, se non sbaglio l'anniversario ricade in questi giorni. Ora se non ha altre domande vorrei servire questa torta prima che si sciolga!" Lo dice in tono serio, anche se all'ultimo aggiunge un sorriso divertito.
Non posso credere che i suoi siano morti, nella mia mente ripercorro quella volta che gli chiesi della macchina di suo padre, e quella stupida battuta su sua madre. Santo cielo come ho potuto essere così ceco?
Istintivamente metto mano al cellulare in tasca, quanto vorrei scrivergli. Assicurarmi che stia bene. Ma cosa potrei dirgli? Forse se non mi scrive non gli interessa il mio conforto. Forse dovrei lasciarlo stare, ha già tanti problemi da affrontare senza che mi ci metta io.
Passo il resto della serata in silenzio, con la mano in tasca, immagiando un cimitero lontano ed un ragazzo in lacrime.
-----------------
- Ho detto a papà che ti piacciono i suoi gusti letterali.
Mi sveglio con questo messaggio sul cellulare e per un po' rimango imbambolato a fissarlo, senza sapere cosa fare o cosa dire. Non so come trovo la forza di ripondere.
- Dagli un saluto da parte mia. E vedi di tornare a lezione, se vuoi scoprire altri libri che io e tuo padre abbiamo in comune.
- Lo farò. Se ti manco non hai che da dirmelo professore, non c'è bisogno che ci giri intorno!
- Non dire assurdità. Sono solo preoccupato per i tuoi voti, già sei irritante, se fossi anche stupido, non andresti da nessuna parte nella vita.
- Noioso come al solito eh? Devo proprio tornare per farti divertire un po'!
Spengo il cellulare. Quel ragazzo non cambierà mai!
STAI LEGGENDO
Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...