Devil's Advocate.
(Castiel POV)
Questi giorni di attesa mi uccidono...
Fare il test del dna è stata una saggia decisione, ma mi distrugge non sapere quali potranno essere gli esiti di questo gesto.
Se dal test risultasse che Jack non è mio figlio, dalle mie spalle calerebbe un enorme peso, perchè non sarei più responsabile della sua vita.
D'altra parte, l'idea di lasciare quel piccolo tra le mani di Meg, che come minino gli farebbe venire il cancro ai polmoni ancor prima di mandarlo all'asilo, oppure lo perderebbe ad uno dei suoi concerti o lo affiderebbe ad uno dei suoi amici drogati mentre si fa qualche membro della band, mi inquieta.
Anche se non è sangue del mio sangue, è un anima innocente bisognosa di una guida matura che possa tenerlo per mano nel lungo cammino della vita, e sebbene io non sia proprio maestro Yoda, qualche buon consiglio potrei darglielo.
E si, ho citato Star Wars, non proprio il mio genere di film, ma Dean me l'ha fatto vedere e devo dire che non mi è affatto dispiaciuto.
Certo vedere Dean che gioca con il mattarello come fosse una spada, a torso nudo, ha influenzato la mia scelta.
Ad ogni modo, se invece risultasse che è davvero mio figlio, allora la mia vita cambierebbe per sempre.
Nonostante non abbia mai avuto il desiderio di essere padre, potrei anche abituarmi a crescere un figlio, quello a cui non posso abituarmi è crescerlo senza Dean.
So che sarebbe complicato, essendo lui stesso un ragazzino, ma non è forse vero che sono le responsabilità a farti crescere?
Sempre che lui le voglia, queste responsabilità.
Tutti questi dubbi Amletici mi tolgono il sonno e la poca concetrazione che mi rimane.
Charlie viene qui spesso a parlare con me e a giocare con il piccolo, che nonostante tutto ha preso in simpatia. Dice che nonostante la madre sia una gran stronza, Jack non ha colpe, e che merita un padre. Dice anche che io sarei un buon padre, visto il modo in cui ho fatto crescere Dean.
La cosa mi ha messo un poì in agitazione, visto quello che facevo con lui.
Sono andato a parlare con Crowley, essendo lui un uomo di mondo, e quando gli ho raccontato in che situazione mi trovavo, è rimasto perplesso, anche se non per i motivi che pensavo io, e non si è esentato dal fare la sua solita ironia.
"Mio caro amico - Mi ha detto sorseggiando il suo immancabile thè - E' dall'alba dei tempi che noi uomini veniamo incastrati da megere con pargoli in braccio. Non c'è da stupirsi quindi che questo sia accaduto, mi stupisce piuttosto la sua reazione. Visti i precedenti della suddetta megera, io l'avrei sbattuta fuori casa e avrei cambiato stato, pur di non trovarmi a cambiare pannolini alle tre di notte mentre lei si sollazza con qualche sconosciuto."
"Sa bene che non ne sarei capace..." Ho risposto io scuotendo la testa e bevendo un sorso di the.
"Oh lo so bene, ed è sempre dall'alba dei tempi che i poveri uomini onesti e di buon cuore, come lei, accettano di farsi carico della megera con annesso pargolo urlante, rovinandosi la vita. Mentre quelli senza scrupoli nè anima, come me, si rifugiano in qualche isola sperduta con qualche bellezza locale. Così è la vita del resto, se non ci fossero onesti da fregare, i furbi non avrebbero di che vivere!"
"La prego preside, non sono venuto qui per sentire la storia dell'uomo giusto che viene puntualmente fregato da quello furbo, ho creduto che data la sua esperienza, avrebbe potuto darmi qualche valido consiglio per affrontare questa incresciosa situazione..."
"Certo, perdoni i commenti fuori luogo di questo vecchio furfante. Vediamo un po' cosa si potrebbe fare, visto che, nonostante il buon senso di cui è dotato si rifiuta di fuggire alle Hawaii con quel aitante ragazzo dagli occhi verdi..." Restò in silenzio qualche minuto con lo sguardo rivolto verso la finestra, bevendo di tanto in tanto il suo the. Non finisco mai di stupirmi di come quest'uomo così elegante, sempre vestito con lo smoking e con il sorriso accattivante di chi potrebbere incastrare Re e Regine, sia essenzialmente il più grande malintenzionato che io abbia mai conosciuto, il che, stranamente, contribuisce al suo fascino.
Ad un certo punto si gira, posa la tazza e mi guarda attentamente.
"Avrebbe qualche scrupolo a chiamare un professionista per risolvere la questione?"
"Si rende conto che questa sembra una battuta del Padrino?"
"Certo, e mi creda, quell'uomo la sapeva lunga! E' facile risolvere un problema quando si ha una pistola a portata di mano, e un uomo che la usa per te!" La cosa più inquetante è che sorride mentre lo dice.
Faccio per alzarmi, sospirando.
"Va bene, va bene si sieda su, stavo solo scherzando!"
"Davvero?" Rispondo ironico.
Lui fa spallucce e sorride di nuovo.
"Potrebbe anche pagarla, se proprio non vuole sporcarsi le mani..."
"Pagarla per cosa? E la prego, niente che richieda il servizio di cosa nostra!"
"Ma per chi mi ha preso? Certo che no, mi stupisco di lei mio caro professore. Quello che stavo suggerendo è la soluzione più adottata dai potenti in tutto il mondo, da quando Imperatori e Re iniziarono a godere del loro potere per approffittare di servette e damigelle... Ah, bei tempi quelli..."
"Preside! Santo cielo, abbia almeno un po' di ritegno!" Sbotto io, irritato.
"D'accordo mi scusi, dimentico sempre che alcuni pazzi hanno ancora una morale, da qualche parte... Comunque volevo solo suggerirle di usare i suoi soldi per qualcosa di più utile che qualche bel regalo per il suo fidanzato o qualche nuovo libro... Si compri la sua libertà e faccia sparire il problema... E magari, con i soldi che le avanzano compri anche qualche preservativo."
"Io non farò sparire Meg e la creatura in cambio di soldi, non potrei mai perdonarmi un gesto simile, di cui certamente dovrò rispondere quando salirò in cielo... E ad ogni modo, sa bene che non ho alcun bisogno di preservativi, al momento."
Perchè sono venuto qua? Che cosa mi aspettavo? Rifletto esasperato.
"Beh, potrebbe sempre finire ai piani inferiori, ci ha mai pensato? Mi pare che la bibbia non sia molto favorevole al suo attuale stile di vita, o sbaglio? E in quel caso, peccato più, peccato meno, che differenza potrebbe avere?"
Di fronte a questa obbiezzione rimango in silenzio, palesemente confuso e imbarazzato.
"E per quanto riguarda i preservativi, non si sa mai il futuro cosa ci può portare!"
E' inutile, non otterrò mai del buon senso da quest'uomo.
"Grazie dei consigli, non mi sono stati molto utili, ma apprezzo i tentativi. E per quanto riguarda i preservativi, conto di non averne più bisogno."
Almeno spero!
"Io ci ho provato, non è colpa mia se boccia le mie idee..."
"Se le sue idee non fossero tutte illegali o immorali avrei potuto prenderle in considerazione... Ad ogni modo, arrivederci."
Mi chiedo come un uomo del genere sia finito a gestire una scuola e non una banda criminale...
Arrivato a casa, e parecchio sconfortato dal mio incontro con Crowley, decido di scrivere un messaggio a Dean, l'unica luce in questo tunnel nero e senza fondo.
"Dubita che le stelle siano fuoco, dubita che il sole si muova, dubita che la verità sia mentitrice, ma non dubitare mai del mio amore."
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Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...