The Thousand and One Nights.
(Castiel POV)
Non riesco a togliermi dalla testa il suo discorso, cerco di pensare ad altro, ma è tutto inutile.
Sono giorni ormai che non ci vediamo, lui è impegnato con la sua famiglia e io pure, sono tornato dai miei per le feste, anche se alla domanda:
"Hai incontrato qualcuno di speciale?"
Rispondo sempre di no. Come potrei spiegare che c'è, ma che è uno studente, maschio per di più?
Che ha anche una stupida ragazza.
Che mi ha regalato un bellissimo libro che credo di aver letto almeno quattro volte, nel tentativo di leggere oltre le righe, visto che Travis è così simile a lui.
"So che siamo incasinati, d'accordo? Io sono impulsivo, irascibile e ti sento dentro come mai mi era capitato. A volte ti comporti come se mi odiassi, un minuto dopo hai bisogno di me. Non faccio mai niente di giusto e non ti merito, ma maledizione, ti amo."
Ho questa frase incisa in testa, quando l'ho letta mi è sembrato che fosse Dean stesso a dirmela. Ho sentito la sua voce e percipito la sua preoccupazione.
Ho rivisto i suoi occhi spaventati e confusi, eppure così pieni di amore.
Anche se non credo se ne renda conto, del resto, non sono sicuro nemmeno io di quello che provo.
So di provare qualcosa di forte, ma è diverso da tutto quello che ho provato fino ad ora, e non saprei a cosa paragonarlo o come spiegarlo.
Osservo i miei mentre cucinano insieme, come fanno da tutta una vita ormai, chiedendomi come si arrivi a trovare tanta complicità anche nei piccoli gesti quotidiani.
Mia sorella Rachel continua a chiedermi come vanno le cose, alludendo sempre a ragazze speciali, io nego categoricamente, ma sembra che lei riesca a leggermi nel pensiero, e intuendo le mie bugie, cerca in tutti i modi di scoprire chi sia la misteriosa donna che mi fa sorridere in questo modo.
Michael dal canto suo mi offre da bere e si lancia in discorsi filosofici sul ricominciare a vivere, riaprire il cuore e cose così. Vorrei sapere da quale film ha pescato queste perle di saggezza, visto che ovviamente non sono sue.
Tuttavia capisco la loro apprensione, vorrebbero solo vedermi felice.
Dopo cena chiaccheriamo seduti sul divano, raccontandoci le novità. Osservo pensieroso i miei che si sorridono felici, come il giorno del loro matrimonio, e istintivamente tiro fuori il cellulare.
Guardo la sua foto, mentre sorride come un idiota.
"Più sorrideva, più avrei voluto detestarlo, eppure quel sorriso mi rendeva impossibile farlo."
Maledizione, e io che volevo starmene da solo.
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Stasera è capodanno, e anche se di solito non mi entusiasma festeggiare, quest'anno ho davvero qualcosa di cui essere grato, che mi riempie di speranze per l'anno nuovo.
E quel qualcosa dovrebbe venire a casa mia tra poco, visto che da qua si vedono i fuochi d'artificio che fanno in centro.
Alle undici si presenta a casa mia con quel sorrisetto scemo, e anche se mi verrebbe voglia di prenderlo a schiaffi pensando che sarà stato con la sua ragazza fino a poco fà, lo accolgo con un bacio e lo stringo a me.
"Mi sei mancato..." Gli dico accarezzandogli i capelli.
"Lo so, d'altronde sono un essere perfetto!" Risponde ridacchiando.
Non è la risposta che mi aspettavo in effetti.
Mi stacco da lui, irritato dalla sua freddezza.
Scommetto che alla sua ragazza gliele dice certe cose. Scommetto che le dice di amarla.
Che nervoso.
Vado a sedermi sul divano e prendo Oscar in braccio, che sebbene non possa parlare, quando sono tornato dalle vacanze mi si è strusciato addosso per ore.
Al contrario dell'idiota che sta li imbambolato nell'entrata.
"Che hai?" Mi chiede confuso.
"Niente."
"Quando Lisa dice niente come lo stai dicendo tu, di solito è incazzata nera."
Lisa. Parlarmi di lei è davvero il modo migliore per farmi arrabbiare ancora di più.
"Si vede che oltre a scopare te, abbiamo altre cose in comune."
Sono un idiota, ho passato tutte queste notti pensando a lui, e per cosa?
"Dai non fare così, le ho anche dato buca per venire qui da te sai?"
"Vuoi una medaglia al valore?"
sbuffa e si siede vicino a me.
"Non sarai mica geloso eh prof?"
"Certo che no. D'altronde sei un essere perfetto ed è giusto condividerti."
"Appunto! Anzi dovrebbe esserci una legge che lo impone!"
"Dovrebbe esserci una legge che impone di non essere così deficenti semmai."
Senza accorgemene stringo forte Oscar, che si mette a miagolare e ad agitarsi.
"Su non mettere il broncio, vieni a farti coccolare!" Dice allargando le braccia.
"Va a coccolarti la tua ragazza!"
"Oh che palle Castiel!"
Mi alzo e vado sul balcone, a guardare le luci e la gente che fa festa, evidentemente senza fidanzate nascoste che alterino il loro umore.
Dopo un po' sento le sue braccia cingermi la vita, e la sua testa appoggiarsi sulla mia spalla.
"Ho pensato a te durante le feste... Mi sarebbe piaciuto essere qui con te..."
"Lisa aveva bisogno di te, immagino."
"No, la mia famiglia aveva bisogno di me. Sai che non è facile per noi il natale dopo..."
Mi sento un po' in colpa, so quanto siano dure le feste quando perdi qualcuno, ma per quanto mi sforzi, l'immagine di lui a letto con quella ragazza mi fa saltare i nervi.
Rimango in silenzio, senza sapere assolutamente cosa fare.
Vorrei avere il tempo di consultare uno dei miei libri, magari qualcuno più vecchio e saggio di me sa cosa fare in queste situazioni.
Mi bacia sul collo, sulla guancia, passandomi le mani sotto il maglione e accarezzandomi il petto e la pancia. Mi erano mancate le sue coccole.
"Me lo dai un bacio?" Chiede con dolcezza.
"No."
"Allora te lo do io!"
Mi gira e mi bacia, togliendomi il respiro.
Continuiamo a baciarmi finchè dietro di noi scoppiano i fuochi d'artificio.
Ci giriamo ad osservarli, bellissimi, grandi e colorati.
"Buon anno Abby..."
Sorrido.
"Buon anno Travis..."
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Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...