Dinner.

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Dinner.

(Dean POV)

Dopo la litigata con Lisa sul fatto che secondo lei non mi prendessi cura del nostro rapporto e il fatto che non la trattassi bene, non mi aspettavo di dover far conto anche al mal umore di Castiel: non capivo cosa gli prendesse e la cosa mi dava ancor più fastidio di quanto mi aspettassi, era freddo e distaccato, ma continuava a rispondermi ad ogni mio messaggio, come per dire che gli importasse di me, ma che contemporaneamente mi odiasse per qualcosa... Eppure il sesso non era niente male, non credo di aver fatto qualcosa di diverso dal solito o che gli abbia dato fastidio.
Era il primo giorno di vacanze e Jody ne aveva approfittato per una cena in famiglia, ci aveva trascinato uno per uno in una pizzeria sfoggiando i suoi occhi dolci da cane bastonato a zio Bobby e quando finalmente cedette, gli sorrise e ci avvisò: lei teneva molto a noi, eravamo l'unica cosa che potesse assomigliare ad una famiglia dopo quel che è successo alla sua. Insomma, entrambi eravamo due famiglie "perse" e deboli e insieme ci siamo aiutati a vicenda.
Bobby parcheggiò l'auto di fronte casa sua, lei ci aspettava con un giubbotto lungo che seguiva le sue curve e dei jeans blue aderenti, poteva essere benissimo mia madre, ma aveva un fisico da paura. Aveva sistemato i capelli in un codino stretto, lasciando il ciuffo avanti e si era truccata gli occhi e le labbra, non ne capivo molto di queste cose da donna, sapevo solo che era bellissima e quel sorriso felice gli donava davvero.
Quando entrò salutò tutti e mi guardò per un attimo, sembrava potesse capire qualcosa, ma non ci feci caso e dopo aver scritto un messaggio al mio caro professore e cercato di togliere quello stupido sorriso dal mio volto, la guardai e ricambiai il saluto tirandogli appena il codino.
Dopo 20 minuti a girare in tondo per capire a quale pizzeria andare, ci fermammo da Ruby's Restaurant e ci sedemmo ad un tavolo vicino alla finestra.
L'ambiente era caotino e rustico, ma dava quel senso di famigliarità che non guastava, poi la neve fuori dava il suo tocco di classe.
"Allora Dean, ci devi dire qualcosa?" fece Jody. Spezzò un pezzo di pane dal tavolo e lo mangiucchiò aspettando la pizza. Bobby si girò a guardarla, curioso del perchè quella domanda fosse spuntata così all'improvviso.
"Ehm, no" scossi la testa. In quel momento vibrò il cellulare nella mia tasca e quasi sobbalzi all'idea che quello fosse Castiel, mi venne spontaneo sorridere e andar a visualizzare il messaggio.
"Anche io penso che dovresti dirci qualcosa Dean" incarò la dose Sam e prontamente gli diedi un calcio per farlo star zitto. Lui non sapeva niente, ma quel faccino da bravo ragazzo gli dava la possibilità di far penetrare dubbi anche con un semplice sguardo.
"Certo Sam, non sorrideva così da quando gli abbiamo detto che poteva guidare l'auto di suo padre!" disse Jody che questa volta mi fissava con più attenzione.
-Cas, sono a cena con i famigliari, ma dannazione, mandami un'altra di quelle foto che vengo da te. A costo di farmi la strada correndo.
"Mi spiegate cosa succede?" fece burbero Bobby che ci guardava senza capire veramente la situazione. Di questi strani messaggi non ne aveva mai capito granchè, dovetti dirgli io che Jody era interessata a lui ed era anche uno dei motivi per cui la accontentava quasi sempre.
Riguardo questo, è sempre stata una mia paura entrare a casa la sera tardi, sapendo che Sam era fuori, e trovarli... Intimi. Solo il pensiero mi faceva accapponare la pelle. Voglio dire, lui è mio zio!
"Il tuo figlioccio ha una cotta per qualcuno e mi ci scommetto la pelle che non è Lisa" spiegò Jody. Ancora mi stava guardando e io ero intento a mandare messaggi sotto al tavolo, anzi più che altro foto che avevo nell'archivio.
Alzai di colpo la testa e la guardai con gli occhi sgranati. Quali poteri assurdi aveva? E poi io non avevo una cotta per nessuno.
"E si sono anche baciati, mi sà!" aggiunse poi.
"Ok, davvero vogliamo sputtanarci così? Anche Sammy ha qualcosa da dirci e anche tu Jody!" dissi, chiudendo gli occhi a fessura e imitando qualcuno di mia conoscenza: La cosa mi fece ridere abbastanza.
"No, certo che no, cambiamo discorso!"
Jody sgranò gli occhi a quelle parole e solo quando mi vide rilassarmi, si calmò e iniziò a parlare del fatto che alcuni suoi ragazzi non stessero bene. Il centro di recupero per ragazzi disagiati era il posto più importante di Lubbock e Jody era considerata una dea che riusciva a far riprendere la retta via a chiunque.
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Arrivammo a casa che era tardi, forse l'una o le due. Tra chiacchiere, birra e mangiare non ci eravamo resi conto dello scorrere delle ore. Appena accompagnata Jody ci fu un leggero imbarazzo tra i due "innamorati in incognito" e io e Sam fingemmo di dormire nei posti dietro: non successe nulla, ma meglio prevenire che vomitare la mia pizza e patatine dopo.
Mi spogliai, gettando tutto a destra e manca e quando mi stesi e posai il telefono al mio fianco, qualcuno mi chiamò: pregai il cielo che non fosse Benny e così fu.
"Ti stavo pensando, Cas" sussurrai per non farmi sentire.
"Sul serio?" disse lui stizzito. "Anche io."
"Davvero? Non sembra dal tuo tono scazzato!" feci, mi comparve un sorriso malizioso, quelli che dedicavo solo a lui durante le lezioni.
"Si, ho appena finito di fare la doccia" disse calmo come al solito. "Sono tutto bagnato" aggiunse poi con l'innocenza che lo caratterizzava e mi irritava contemporaneamente.  

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