Secrets.

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Secrets.


(Dean POV)
Era bello stare con lui su quel prato, a guardare la città come se fossimo i padroni dell'universo, il cielo sopra di noi a farci da mantello e ogni tanto rabbrividire dal freddo intorno di noi: Mancava solo una birra e sarebbe stato perfetto!
Mia figlia, decisi di chiamarla così perché l'ho cresciuta io e mi son fatto il culo per modificarla, era ancora calda, motivo per cui io e Cas ci eravamo spostati contro gli sportelli a coccolarci: Gli tenevo la vita con le mani e sorridevo nell'ascoltare la sua voce. Giustamente voleva spiegazioni su quello che era successo, ma l'unica cosa che mi chiedevo era con che coraggio l'avessi portato a casa mia e poi a lavoro con me. Non me lo spiego perché tutte queste "prime volte" con lui mi rendevano così felice. Per non parlare del fatto che avere Castiel al fianco mi dava sicurezza ed... Eccitazione? Era assurdo come potessi gasarmi a vederlo agitato e impaurito sotto le mie grinfie, poi il premio in palio era una serata con lui. Sulla mia macchina bollente. Dannazione, mi ucciderà quell'uomo!
"... Mi chiedo solamente perché fai tutto questo." Sbottò dopo un discorso così lungo che neanche Obama alla sua vittoria. Non l'ho ascoltato tutto.
"Bè, al primo anno di college vidi mio zio spaccarsi la schiena e star male per permettere tutto a me e Sammy. Crescendo senza genitori capisci quanto la tua famiglia... Sanguigna, diciamo, gravi sulle spalle del "capo"..." Feci tirandolo a me e abbracciando i suoi fianchi piano. I suoi occhi mi guardarono e scrutarono in ogni dettaglio, fortuna che lì era buio ed era difficile distinguere ogni cosa. "Così parlando privatamente con il tipo che mi passò la vincita, tra l'altro lavora con noi, mi disse di aver qualcosa, ma che è estremamente pericolosa. Il resto è ovvio: All'inizio facevo schifo, perdevo sempre e ne pago le conseguenze sul corpo, poi pian piano andai avanti e ora la mia figlioletta è ufficialmente mia da due anni! Dovetti pagare un occhio dalla testa per averla, roba che almeno il 50% se ne andava per lei, altri 40 per le modifiche e il restante per la scuola."
Potei quasi vedere il suo sguardo inquisitore scavarmi l'anima e dirmi di poter avere almeno un centinaio di altre possibilità al posto di quella illegale.
"Hai mai portato qualcuno con te?" Fece dopo qualche secondo.
Boom, colpito e affondato!
"No" ammisi "Motivo per cui avrei voluto togliere quel sedile al mio fianco, ma Benny mi sfollò contro dicendo che probabilmente avrebbe reso la ruota destra troppo sbilanciata. Lui mi ha insegnato tutto quello che so ora, mi ha preso in simpatia e mi ha dato lezioni. Probabilmente se lo sapessero quelli delle gare lo ucciderebbero..." Sospirai. "Confido nel segreto professore-alunno" dissi ridendo. "Sono troppo bravo per non essere il cocco di tutti i miei professori"
"Assomigli a Narciso, te ne rendi conto vero?" Sbottò lui. Non era sua abitudine fare paragoni e non so da dove gli sia uscita questa cosa, ma appena finì la frase scoppiai a ridere e lo spinsi via da me. Dio, se lo am... No, no, no, no!
Fortunatamente a togliere quei pensieri dalla mia testa fu Lisa, mi stava chiamando e nel vedere lo schermo notai anche dei messaggi di Jody nell'anteprima. Risposi, anche se questo mi costava molto.
"Lisa." Dissi con tono duro e vidi Cas avvicinarsi di nuovo, riprendendosi da quella risata. Mi sembrava strano che non si fosse incazzato del fatto che avessi risposto in sua presenza. Mi cinse la vita con le sue mani... Non sarebbe stato facile parlare, me lo sentivo!
-Oggi dovevamo uscire. Non mi hai neanche avvisato e son stata lì ad aspettarti come una cretina!
"Forse nessuno te lo ha detto, ma io lavoro e mi chiamano da un momento all'altro. Scusa tanto se non ho avuto il tempo, mia cara!" Sbottai.
La cosa che mi dava fastidio era che avesse interrotto quella perfetta serata con Castiel e dannazione dovevo anche tener conto della sua reazione a quella chiamata. Non volevo litigare con lui, di nuovo!
Sentì le sue labbra posarsi sul collo e inumidirlo con un bacio, iniziò a leccarlo e mi fece un succhiotto proprio mentre lei mi parlava. Non capivo un cazzo di quello che mi diceva, pensavo solo al fatto che ero schiacciato contro la mia auto con il mio professore intento a farmi venire un altra erezione. Ripeto, quell'uomo mi ucciderà.
"Senti Lisa..." Deglutì.
"Lasciala stare... Vieni in macchina con me" sussurrò vicino al mio orecchio Castiel, mi strinse i fianchi e mi venne la pelle d'oca solo a pensar al seguito.
"Devo andare. Non ho tempo." Dissi velocemente. Chiusi il telefono e in quello stesso momento si spostò e lo vidi sorridere compiaciuto di aver fatto un buon lavoro.
"Mi porti a casa? Domani devo alzarmi presto e iniziare a sistemare le cose del college!" Fece innocente.
"Cosa?!" Sbottai stranito da tutto. Lo vidi andare a sedersi con un sorriso stampato in faccia e aspettarmi. Quell'uomo è un mistero! "Tu vieni a casa mia, bello mio, e domani ti sveglio presto e ti porto a casa!"
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Misi la sveglia alle 5 di mattina, praticamente avevamo dormito solo 4 ore, in modo che nessuno fosse sveglio quando noi saremmo andati via. Avevo organizzato ogni dettaglio, tutti si svegliavano alle 8-8.30 come al solito, quindi avrei avuto il tempo di portarlo a casa e riaddormentarmi nel mio letto.
Posai una mano sul suo braccio e gli diedi uno scossone leggero per svegliarlo, poi mi stropicciai gli occhi e mi alzai. Avevo ancora il suo odore sopra da ieri sera e questo mi piaceva fin troppo, mi feci una doccia e rivestì per uscire. Tornai da lui e lo vidi mettersi i jeans, poi si voltò verso di me e sorrisi nel vederlo con la mia maglia grigia degli AC/DC.
Presi le chiavi della piccola dal comodino e le misi in tasca, poi mi avvicinai a lui e feci scivolare le dita tra le sue.
"Vorrei potermi svegliare sempre così" sussurrai dolcemente al suo orecchio.
Scesi le scale con Castiel che aveva prontamente deciso di rubarsi la mia maglietta e quando fummo in cucina gli misi il cappellino di lana e la sciarpa, i suoi occhi erano fissi sui miei e sorrideva dolcemente. Sembravamo una coppia di sposini dopo la luna di miele.
Mi voltai per prendere il mio giubbotto e vidi Jody sorridere.
"Insonnia!" Fece lei. "Ah... Che bella coppia innamorata!"
"Io non sono innamorato, non lo sarò mai!" Sbottai, nonostante mi veniva spontaneo riprendere a guardare Cas con gli occhi di un cucciolo di cervo. Mi chiesi seriamente cosa mi prendeva e se alle orecchie di altri quelle parole si sarebbero sentite così false come le sentivo io, ma dannazione, io non ero innamorato. Non lo sono mai stato.
"Comunque io sono Jody Mills, sono un amica di famiglia!" Sorrise e porse la mano a Castiel che mi guardò insicuro sul da farsi, alla fine gli prese la mano e si presentò con un sorriso incerto.
"Se ti scappa una sola parola, ti giuro che- Tu che ci fai alle 5 di mattina a casa nostra?" Feci con gli occhi sgranati dalla scoperta, come se di colpo mi avessero sbattuto una torta in faccia senza motivo.
Jody si alzò dallo sgabello della cucina, con il suo pigiamino rosa e salutò con la mano, sbadigliando, poi, tanto per incrementare il mio stadio di stupore, si diresse verso camera di mio zio.
"Ok... Ho decisamente bisogno di bere!" Sussurai dopo.
Il ritorno a scuola è stato tragico: svegliarsi alle 7, fare la doccia, mettere la divisa, prendere la tracolla, fare colazione frettolosamente, accompagnare Sammy e mandare il buon giorno a Lisa. Un inferno insomma. Solo mio fratello poteva esser felice di questo!
"Allora raccontami di questa G che ha fatto diventare un ragazzaccio mio fratello!" feci ad uno stop, lui leggeva qualcosa su un libro che aveva comprato da poco.
"Tu raccontami di chiunque tu ti faccia!" sorrise e le sue guance diventarono rosse. Il mio fratellino ha preso una bella cotta per Gabe.
Touchè.
"È della scuola" feci vago ripartendo.
"Anche l... Lo stesso!"
Parcheggiai dopo 10 minuti al mio solito posto e salutò Sammy con un cenno. Devo chiedere a Castiel se conoscesse qualcuno con sto soprannome, non era giusto che Sammy sapesse chiunque mi porti a letto, anche perchè i pettegolezzi al college sono pane quotidiano, e io non sapessi di lui. Perchè doveva essere così responsabile?!
Nella pausa mensa mi sedetti ad un tavolo affianco alla finestra con Kevin che mi raccontava di aver sognato di dover proteggere una specie di tavoletta di pietra, alcune volte penso si droghi di qualcosa di forte, e con Jessica e Sam che parlavano del prom anche se mancavano parecchi mesi.
"Come state, ragazzi?" disse la bionda dopo un pò.
"Abbastanza bene." sorrisi, ma non per Jessica, ma perchè alle mie spalle la professoressa Abbadon aveva chiamato Castiel. Erano un paio di tavoli più in là e tutti erano vuoti, così potevo lanciarli qualche occhiata e farlo balbettare. Adoro il suo poco controllo con me!
"Che ne dite se al prom metto un tema?" disse emozionata.
"Halloween!" fece Sam.
Continuarono a parlare, ma qualcosa di ben più interessante mi catturò l'attenzione. Diedi un morso alla mia mela rossa e guardai avanti, concentrandomi tra i chiacchierii per sentire quei due.
"Quindi lei è single?" sussurrò la professoressa.
"È complicato." rispose Castiel imbarazzato.
Strinsi la mela tra le mie mani e continuai a mangiare, cercai di tenere il controllo, almeno nell'apparenza. Dentro stavo prendendo fuoco.
"Le va se, non so, uscissimo? ... Da colleghi, ovviamente!" la sua voce era sensuale e seducente.
"Non me la sento, è davvero una situazione complicata la mia..." ripetè Cas.
Jessica mi diede uno scossone al braccio e mi riportò a galla dai miei pensieri.
"Dean? Tu che ne pensi?"
"Scusate ragazzi..." dissi a voce alta, che potesse sentirmi, poi alzandosi nervoso. Presi la mia tracolla e feci per andare via. "Vado a vomitare, certe cose mi fanno venir la nausea!"  

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