The hunter of kites.

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The hunter of kites.


(Castiel POV)

Le nuvole sospinte nel cielo azzurro, l' aquilone giallo e rosso che vola e Jack che ride.
Il profumo dell' erba appena tagliata, il sole caldo e gli alberi, silenziosi guardiani di questo parco.
Tutto questo di solito mi avrebbe reso felice, ma ora, ora mi strappa un leggero sorriso prima di gettarmi di nuovo nel mio abisso di oscurità, perchè Dean non è qui con me a condividere tutto questo.
Non gioca con Jack, non mi abbraccia, non posso vedere il suo sorriso, sentire la sua voce.
Perfino litigare con lui mi manca.
Lo vedo ovunque, proprio dietro l' albero laggiù lo baciai quella volta, una delle prime volte che assaporai le sue labbra.
Chiudo gli occhi, reprimendo le lacrime.
Jack ride e batte le manine, indica il suo aquilone e lo guarda felice.
Devo essere forte, devo farlo per lui, che non altri che me al mondo.
Non so dove sia finita Meg, è un mese che non risponde...
Vorrei poterle dire cosa si stà perdendo, è così bello vedere Jack crescere, esplorare tutto, fare le prime esperienze, mi riempie di una gioia infinita.
Improvvisamente l' aquilone vola via, è colpa mia che mi sono distratto ma ora devo andare a recuperarlo, maledizione.
"Ean..." Balbetta Jack.
"Cosa?" Lo guardo stupito, lui ride e si agita tutto nelle mie braccia.
"Ean, ean, ean!" Ripete felice.
"Cosa dici piccolo?"
"Dean!"
Non ci posso credere. La sua prima parola. Ma perchè così all' improvviso?
"Credo che tu abbia perso questo!"
Alzo il viso di scatto, riconoscendo quella voce.
Dean è davanti a me, regge l' aquilone e sorride tristemente.
Dio, è così bello.
"Dean!" Ripete Jack.
Lui lo guarda sbigottito e poi guarda me.
Scoppia a ridere e si china su di lui, stringendogli le manine.
"Ehi campione! Allora sai dire il mio nome!"
"Ean!" Risponde lui allungando le braccia verso di lui, che gli da un bacio sulla fronte.
Scoppio a piangere. E' troppo. Troppo bello e troppo triste. Troppo da sopportare.
"Cas..."
"Non è nulla, ora mi passa..." Cerco di dire tra le lacrime.
"Oh Cas..." Lui si avvicina a me mi accarezza il viso, togliendomi gli occhiali e asciugandomi le lacrime con le dita.
Sento i suoi singhiozzi sommessi e i gemiti di Jack accanto a me.
Eravamo una famiglia, eravamo qualcosa di bello, qualcosa che stava mettendo radici nel terreno e stava crescendo forte come una quercia.
E adesso che è successo? Che è rimasto di tutto questo?
"Mi manchi... Mi mancate entrambi..."
Lui. Ecco cos'è successo. Lui ha abbattuto quella quercia.
"Vattene."
"Giulietta ti prego..."
"No, non ce la faccio... Fa troppo male..."
"Lo so, mi dispiace, così tanto... Ma io ho ancora bisogno di voi, e voi di me, possiamo ancora farcela Cas, possiamo ancora essere una famiglia!"
"No... Non più!"
Mi alzo e afferrò Jack, camminando il più velocemente possibile lontano da lui.
"Dean, ean!" Geme Jack dimenandosi e scalciando.
"Lo so piccolo, manca anche a me..."  

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