Waking Disaster.

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Waking Disaster.

(Dean POV)
Quando ero bambino papà si vestiva sempre da babbo natale e infilava i giocattoli sotto l'albero facendo un rumore immane per svegliarmi, poi appena scendevo di corsa le scale, mi sussurrava di stare zitto o Sammy ci avrebbe scoperto. Come può fare un neonato a scoprirci? Mamma, invece, faceva finta di niente e quando raccontavo la storiella il giorno dopo, diceva di aver sognato tutto e che babbo natale non poteva esser visto dai bambini svegli perché lui portava i doni solo a quelli buoni e dormienti.
Mi venne da sorridere a quella storia, anche perché ricordavo poche cose di quei natali: Il pranzo immenso che preparava mamma, papà che rischiava la morte a sistemare un albero più grande di lui in salone, Sammy che rideva dei colori e che magicamente si ritrovava ricoperto di cioccolato perché io, furbo che sono, prendevo la coppa con le rimanenze del dolce e iniziavo a mangiarla nascosti dietro la poltrona, poi lui batteva le mani e schizzava ovunque gocce marroni.
Ora invece era molto più strano il Natale, Jody sapeva esser una seconda mamma per noi, ci capiva al volo, ci parlava e conosceva i nostri piatti preferiti, mentre zio era più il tipo da "uno sguardo vale più di mille parole". Nonostante tutto, niente mi faceva sentire il calore che mi davano quei ricordi.
Ero in cerca di una libreria da un ora, sembravano esser sparite tutte proprio il 25 dicembre e questo mi innervosiva parecchio, che poi dopo anni ancora mi ostinavo a fare i regali l'ultimo giorno. Intelligente, dicevano!
Finalmente dopo altri 20 minuti di vagabondaggio nel quartiere trovai una libreria a due piani, entrai e una folata di odor di carta e inchiostro mi riempi la testa facendomi pensare a Castiel, a lui e la sua mania per i libri tanto che aveva contagiato anche me. Intorno a me c'erano scaffali di tutti i tipi, rilegati in base alle categorie, alle tendenze o all'anno di produzione, in fondo alla sala c'era un piccolo bar con delle file di tavolini che portavano al lato sinistro dove c'era una giovane ragazza biondo cenere con il completino da piccola aiutante di babbo natale, il cappellino con pon pon rosso gli cadeva lungo sulle scapole e appena si girò nella mia direzione mi sorrise. Ricambiai con un occhiolino.
Iniziai a camminare tra le tendenze, con le buste dei regali al seguito, se il mio caro professore mi avesse visto in questo momento mi avrebbe urlato contro qualcosa come "non giudicare il libro dalla copertina." e mi avrebbe costretto a leggere l'anteprima di tutto, ero più che convinto che per lui andare in libreria era una crociata da seguire dall'inizio alla fine, grossomodo lo stesso stile di Sammy.
Mi farei famiglia e morirei se quei due si incontrassero e iniziassero a parlare di libri.
I miei occhi vennero catturati da un insegna gialla fosforescente, quelli erano i nuovi arrivati e tra tanti mi catturò una copertina nera con una piccola luce ad illuminare un vasetto con una farfalla celeste all'interno.
"Walking Disaster" sussurrai tra me e me. Presi il libro tra le mani e inizia a leggerne l'anteprima, mi sembrava assurdo come quel libro potesse fin da subito assomigliare alla storia mia e di Castiel: Travis e il suo lavoro poco sicuro e Abby tutto il contrario.
Lo presi e quando alzai lo sguardo a guardare la selezione lessi "storie d'amore", imprecai silenziosamente, tutto era assurdo. Io non stavo vivendo nessuna storia d'amore e certo non ne volevo avere. Allora perché stavo comprando un regalo a Castiel? Non faccio regali di natale neanche a Kevin. Lui cosa era esattamente per me?
Non capivo che mi succedeva e forse neanche volevo capirlo, il fatto è che ogni volta che pensavo a come mi sentivo con lui provavo qualcosa che non mi era mai successo e ne avevo sempre avuto paura.
Andai a pagare e la ragazza scrisse il suo numero di telefono dietro allo scontrino, gli sorrisi e gli sfiorai le mani prendendolo. Sarà il fare da cattivo ragazzo o il fatto di aver comprato quel libro romantico a suscitare fascino a Sasha, la commessa, ma mi aveva attirato subito il suo sorriso perfetto. Credo proprio di aver trovato la mia prossima conquista!
Misi i regali nel bagagliaio e guardai l'Impala dispiaciuto di non poterla guidare, tuttavia dovevo leggere quel libro, almeno capirne i primi capitoli e qualcosa nel mezzo, perchè quella era la "nostra" storia: Travis Maddox con il suo fare fighettino e Abby Abernathy, da cardigan rosa in un incontro di boxe illegale.
Feci due ore di lettura, a passò lento per poter capire meglio le sfumature di questo libro, per dire "ok, questo è il regalo perfetto per lui.", tutte ste paranoie erano il colmo!
Arrivai alla porta di casa di Castiel leggendo le ultime righe, poi misi tutto nella busta chiudendo bene come lo era prima. Fortunatamente non sembrava fosse stato aperto. Bussai subito dopo.
Perchè i suoi occhi, il suo sorriso nel vedermi, perché le sue mani che prendevano le mie e mi invitavano a entrare, perchè tutto questo mi faceva questo effetto? Perchè sembrava davvero natale ora?!
"Ti ho portanto una cosa!" dissi sorridendo. Appena chiuse la porta gli stampai un bacio, le mie mani gelate scivolarono dietro la maglia e lo spinsero a me.
"Cosa?" fece lui sorridendo dolcemente.
Mi allontanai e mi sedetti sulla sedia della cucina, per un attimo ebbi un flash di quello che era successo lì dentro e sorrisi malizioso, poi posai la busta con il logo della libreria.
Il micio, Oscar se ricordo bene, mi salì in grembo e iniziai a starnutire, mentre lui beato ronfava sulle mie gambe. Lo spostai in malo modo e Castiel mi rimproverò, sostituendo poi il gatto sulle gambe.
"Sono io il tuo regalo, non ti basto?" gli dissi, mettendo poi il broncio. Le mie mani accarezzarono i suoi jeans e finirono accidentalmente sotto la sua maglia, a fargli i grattini sulla schiena.
"No!" ridacchiò. Prese la busta e cacciò quel libro, osservando la copertina. Aspettai che finisse di leggere l'anticipazione nella parte interna del libro, poi mi fissò e sorrise. "Lo hai letto?" annuì "Quindi mi vuoi dire che siamo passati da Romeo a Travis?"
Quella frase mi fece gelare il sangue, come aveva capito che tutto quello era intenzionale? Abbassai lo sguardo sulle sue mani che sfogliavano distrattamente le pagine.
"Ho letto i libri di mamma, quelli di papà, i tuoi e quelli di zio Bobby. Non pensavo di riuscir a capire così tanto di una persona tramite un libro, poi vedo questo: Travis Maddox, un bulletto buono che ama alla follia l'unica donna che lo rifiuta... Non so cosa mi succeda, ho pensato a te, al fatto che comunque ci sia stato, anzi agli occhi degli altri, c'è dell'astio tra noi, poi ti vedo crollare quando mi hai baciato e crollo anche io... Con i miei genitori nel chiedergli cose che un figlio dovrebbe chiedere, ma senza aver risposta." sospirai e guardai altrove. Il gatto stava sonnecchiando vicino la porta di casa. "Non capisco perchè dico queste stronzate, perchè mi sento così, perchè mi rendi debole e perchè ti ho in testa. So solo che questo libro è nostro... E spero finisca nello stesso modo!"
Ci fu un momento di silenzio, sapevo che gli occhi di Castiel mi stavano fissando e non dovevo lasciare andare nessuna delle mie emozioni. Avevo detto più di quando avrei voluto, inizialmente il mio discorso era semplice: "Io sono come Travis, ora capiscimi!", ma tutto mi cadde dalle labbra senza capirne davvero il motivo. Cosa gli avevo detto veramente? Non lo so. Non capisco ed ero confuso. Confuso da tutto.
Sentì le sue mani lasciare il libro sul tavolo e quando ebbi il coraggio di guardarlo ancora in faccia, lo vidi con le labbra appena aperte, stupido da tutta quella situazione. Mi prese il viso tra le mani e mi diede un bacio dolce, non trovavo più quella foga che portava al sesso in lui, ora era qualcosa di più profondo e dannazione, non volevo che succedesse! Gli sfiorai le labbra, poi suonò il cellulare e dovetti staccarmi da lui.
No, era impossibile! Era il natale, certo, l'atmosfera, le luci, i canti e il resto... A Dean Winchester non piacerà mai nessuno.
Presi il telefono e guardai il nome: Jody.
-Ehy scoiattolo, è quasi pronto. Ti aspetto, sono tutti qui già!
"Ehy, certo, a-arrivo" sussurrai.
-Che hai? Oddio, sei con la tua fiamma? CIAO CHIUNQUE TU SIA! -
La voce di Jody si sentì da fuori il telefono e Castiel scoppiò a ridere, Dean non potè fare uguale, oltre che ammettere quanto dolci siano i suoi occhi ad illuminarsi così quando sorride o ride.
"Ok, preparami qualcosa di buono che arrivo! Ciao Jody!" sorrisi guardando il telefono ancora una volta. Rimisi in tasca e Castiel mi guardò con un sorriso. "Devo andare, la mia seconda mamma mi ha preparato il pranzo e siamo da lei!"
Sorrisi e lo salutai come se nulla fosse successo, in realtà se avessi avuto tempo lo avrei salutato in modo molto più creativo, ma pazienza. Era assurdo, mi bastava stargli vicino e questo succedeva solo con lui.  

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