I think gonna marry you.
(Dean POV)
Il ritorno a casa fu quasi malinconico, sapere che là fuori c'era la vita perfetta per noi, ma dover comunque aspettare di ricavare i soldi e sistemare i conti l'uno dell'altro era snervante: per un attimo mi ero quasi illuso di poter mollare tutto e lasciar andare la mia vita nelle braccia di quella città, eppure il ricordo di Benny e delle corse mi investì come un treno in piena, facendomi sobbalzare nel pieno della notte, tanto ché Castiel si svegliò di rimando chiedendomi cosa fosse successo. Gli dissi che era solo un brutto sogno, non gli spiegai i particolari per non preoccuparlo.
Comunque qualche giorno dopo esser tornati io decisi di passare un po' di tempo con la mia famiglia, parlare del più e del meno, cercare la vita normale che avevo prima dell'intrusione del professore. Non che passassi molto tempo a parlare del mio mondo con Jody o con Bobby, ma in quei mesi avevo del tutto trascurato quel poco che avevo con loro.
Dopo una settimana a stare senza quel drogato di libri, decisi di passare la giornata con lui e la sera l'avevo portato a casa nostra per cenare tutti insieme.
"Buona sera" dissi sorridendo e stringendo forte le manine di Jack che con stupore di tutti riusciva a camminare, anche se era un po' prestino in base alla tabella di un normale bambino o per lo meno, questi erano i complimenti fatti dall'ultima visita pediatrica.
Jody lo prese in braccio appena lo vide e lo strapazzo di baci, poi gli chiese dov'era il nonno e lui urlò spingendosi verso Bobby che goffamente lo prese in braccio, era passato fin troppo tempo da quando avesse preso in braccio Sam o avesse avuto a che fare con un bambino.
Lei come al solito era stupenda, anche se con il passare del tempo non si curava di avere una buona presentazione con Castiel, ormai lo riteneva così di famiglia da farsi vedere in pigiama, d'altro canto lui non si faceva mezzi problemi e iniziavo davvero a vederlo interagire con tutti, parlare di cose che una famiglia dovrebbe parlare, sia dal punto di vista positivo o negativo: una volta lo scoprì complimentarsi con Bobby per il fatto che ci abbia cresciuto così bene e si lasciò sfuggire che io ero davvero speciale per lui, che lo aiuto a casa con le cose di tutti i giorni, dalle bollette ai pannolini puzzolenti di Jack.
"Dov'è Sammy?" chiesi gentilmente allo zio, quasi mi dispiaceva interrompere da discussione che si teneva tra lui e Jack.
"è di sopra con un suo amico, un certo Gab-" disse, ma lo interruppi.
"Gabriel? Sul serio?"
Scoppiai a ridere e iniziai a correre verso le scale, le salì in fretta e quando misi una mano sulla maniglia della porta dovetti trattenere un altra risata. Non riuscivo a fermarle, ma la voglia di coglierli sul fatto era fin troppo alta.
Aprì di colpo.
Erano stesi sul letto e Gabriel era seduto su Sam, fortunatamente entrambi vestiti, si tenevano per mano e nel secondo prima che scoppiasse il panico, stavano parlano dolcemente e ridendo di qualcosa, poi, come una bomba ad orologeria, entrambi si scagliarono uno da un lato del letto e Gabriel finì con il sedere a terra.
"Ma state tranquilli, con un figlio e un fidanzato non devo certo esser io a giudicare!" dissi, alzando le braccia in senso di arresa all'evidenza.
"Ehm... Non è-" provò a dire Sammy, mentre Gabe stava ancora con il sedere a terra e lo sguardo preso dal panico.
"Certo, l'ho detto anche io quando il bidello mi sorprese con David nello sgabuzzino!" sbottai, poi feci un occhiolino. "Comunque appena avete finito di scoparvi, scendete che devo dire una cosa importante e non voglio ripeterla venti volte!"
Chiusi la porta e scesi le scale, trovai Bobby dar da mangiare a Jack qualcosa che assomigliava a una pastina con dell'omogenizzato di manzo, ormai sapevo riconoscere quelle puzze, e Cas e Jody preparare tavola. Io mi appoggiai al muro, mi piaceva vedere quella scena e avrei dato davvero qualsiasi cosa per voltare lo sguardo e vedere papà alla tv in qualche programma di football o mamma stritolare le guance del mio professore dicendo quanto fosse dolce che io abbia messo finalmente la testa apposto... Questo mi distruggeva, più di qualsiasi altra cosa, non sapere se loro fossero orgogliosi di me, di come sono cambiato per lui, per Jack e per noi.
Iniziammo a mangiare, alla fine tutti costringemmo Gabriel a rimanere con noi a cena e la cosa era abbastanza imbarazzante per loro siccome mandavo sorrisetti da "so cosa avete fatto" ad entrambi, la cosa mi divertiva parecchio! Comunque arrivati al dolce, un brounie al cioccolato, guardai Cas e lui mi fece cenno di si, come se mi leggesse nel pensiero, poi diede un occhiata a Jack che dormiva sul divano con una sedia al bordo per bloccarlo semmai si sarebbe girato.
"Ehm, devo dirvi due cose" iniziai e Bobby smise di mangiare, guardandomi impaurito forse, Jody mi sorrise dolcemente e Sam mi guardò con altrettanta paura dando un occhiata veloce a Gabe. Davvero pensava che lo avessi detto? "Ok, dico prima quella più semplice. Ho deciso di smettere con il lavoro, per lo meno con quello che ho ora e so che può sembrare strano, ma certamente lo zio mi capirà..."
"Certo, capisco e..." disse in un sussurro "... E Castiel, non so che miracolo tu abbia fatto, ma grazie!"
Si scambiarono un sorriso commosso e io cercai tutto il coraggio che avevo in corpo per continuare quel discorso, Castiel mi strinse la mano sul tavolo e non potei fare a meno di dare un occhiata alla fede di papà.
"E l'altra è... Che... Io e Cas..." provai, ma le parole mi si fermarono in gola.
"Dean mi ha chiesto di sposarlo..." finì lui. "E io gli ho detto di si. E abbiamo deciso di chiedere l' affidamento di Jack."
Quello che avvenne dopo non l'ho capì bene, tutti ci guardarono come se avessero visto un fantasma passargli davanti e io non sapevo che dire ne che fare, poi Jody si alzò e mi venne incontro, io mi alzai di rimando e mi abbracciò così forte da togliermi il respiro, non faceva altro che sussurrare "il mio Dean", poi con la coda dell'occhio vidi Bobby dare uno di quei rari abbracci strappa cuore a Castiel, con qualche pacca per accentuare quanto fosse commosso da tutto ciò.
"Voglio finire la torta prima di morire sotterrato dai vostri abbracci!" ironizzai io e un altro abbraccio ancora più forte dell'altro mi venne incontro.
Per qualche secondo non capì chi fosse, ma dopo sentì quel calore che solo lui sapeva darmi, il calore del sangue e della famiglia. Ricambiai l'abbraccio, era così sincero che non riuscì a non trattenere le lacrime, anche se me ne uscì solo una. Non potevo mica crollare in quel momento!
"Dean..." sussurrò dopo poco.
"Dimmi Sammy"
"Mamma e papà sarebbero felici di questo, lo so!" disse piano, in modo che solo noi potessimo sentire.
Lo strinsi più forte e chiusi gli occhi per tutta la durata dell'abbraccio, poi lentamente cercammo di tornare alla nostra serata, ma qualcosa era decisamente cambiato: tutti non riuscivano a guardarci senza un velo di commozione, persino Gabriel che neanche ci conosceva o per lo meno non credo sapesse quando è stata dura per entrambi arrivare fino a quello che siamo ora. D'altro canto, guardava Sam con un velo di commozione e un sorriso che la diceva lunga su quanto fossero presi l'un l'altro.
Non potevo credere che in 10 mesi la mia vita sarebbe cambiata così repentinamente.
Lo guardai in un secondo che parve secolo e lui ricambiò con un sorriso che poteva leggermi l'anima: mi passarono davanti tutti i nostri ricordi, poi come un fermo immagine il nostro primo bacio.
Pensare che volevo solo togliermi lo sfizio di portarti a letto, pensai, e invece ora ti sto portando all'altare...
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Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...