The pains of the young Werther.

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The pains of the young Werther.

(Castiel POV)
Di tutte le cose che avevo sempre ritenuto impossibili nella mia vita, consolare Dean Winchester in lacrime era la più assurda. Sentirmi male per lui al punto da avere le lacrime agli occhi era tra le prime della lista. Bere Jack Daniels era un po' più giù.
Eppure eccomi qua, con la sua testa tra le mie braccia, il suo viso affondato nella mia maglia, le sue mani che si aggrappano forti a me, quasi dovesse cadere da un momento all'altro.
Non so se sia l'alcool a farlo parlare o la tristezza per la morte dei suoi genitori ma non l'ho mai visto così fragile, neppure pensavo che lo fosse.
Mai giudicare un libro dalla copertina dico sempre ai miei allievi, chi l'avrebbe mai detto che sarei stato io quello che giudicava male?
Vorrei solo sapere cosa fare, cosa dire, per alleviare un po' della sua pena.
Forse l'unico modo per arrivare al suo cuore è aprire il mio.
"Quando ho perso Meg, credevo che la mia vita fosse finita, che tutto quel dolore non sarebbe mai passato... So che non è la stessa cosa, ma alla fine, nonostante tutte le lacrime e l'amarezza, sono ancora qua, come ci sei tu."
"Lo so, ma mi mancano Castiel... Vorrei solo aver avuto la possibilità di conoscerli. E vorrei che loro avessero conosciuto me. Mi chiedo cosa penserebbero di me adesso." Dice lui tra i singhiozzi.
"Che sei un ragazzino irritante e testardo immagino. Ma anche che hai un gran cuore, anche se fai di tutto per non darlo a vedere."
Appoggio la mia mano sulla sua testa, accarezzandolo piano. E' tutto così surreale.
"Non lo vedrà mai nessuno, vedranno solo il ragazzo ribelle con una macchina veloce, che non sta zitto un attimo e rimorchia tutte le belle cheerleder che può. Non vedranno altro che questo."
"Io lo vedo. Io ti vedo Dean Winchester." Sussurro appoggiando la testa sulla sua.
Improvvisamente i suoi singhiozzi si fermano, e lentamente il suo respiro torna regolare, anche se non molla la presa su di me, nè io su di lui.
"Continuerai a guardarmi?" Dice alzando la testa, rimanendo poco sotto la mia.
Mi guarda con gli occhi velati di lacrime e il viso rosso dal pianto.
E' così tenero in questo momento che vorrei quasi baciarlo.
"Se continuerai a mostrarmi il vero te, si, lo farò." Rispondo con un sorrido, che lui ricambia. Mi guarda con quegli occhi così bisognosi, tirando su con il naso, poi si appoggia di nuovo al mio petto e resta li a farsi cullare da me.
Non riesco a resistere alla tentazione di dargli un bacio sulla fronte, restando con la testa posata sulla sua.
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Dopo quella notte le cose tra di noi sono cambiate, le sue battute stupide continuano come sempre, i suoi tentativi di strapparmi un appuntamento anche, ma in qualche modo, è come se le nostre anime si fossero sfiorate quella notte, e ora non aspettassero altro che riunirsi di nuovo.
Avverto chiaramente che qualcosa dentro di me sta cambiando, come se piano piano quel ragazzo stesse abbattendo mattone per mattone la mia barriera, cercando in tutti i modi di entrare dall'altra parte, anche se credo che neanche lui se ne renda conto.
Lo vedo abbracciato ad una ragazza bruna e carina vicino agli armadietti, lui gioca con i suoi capelli e lei sorride, passandogli le braccia intorno al collo.
Io sto chiaccherando con la professoressa Charlie, stavamo organizzando un uscita per questa sera, niente di impegnativo, giusto andare a bere qualcosa insieme, ma mi accorgo di non riuscire ad ascoltarla, quando vedo Dean che si avvicina alla ragazza per baciarla.
Quel cuore che credevo fosse morto, ora batte in agonia, agitandosi e contorcendosi nel mio petto.
Dean la bacia, accarezzandole la schiena, poi per un istante apre gli occhi e guarda distrattamente dalla mia parte, e a quel punto tutto cambia.
Rimane a guardarmi, come se non riuscisse a distogliere lo sguardo, e io faccio altrettando, incapace di smettere di fissare quei meravigliosi occhi verdi.
La ragazza gli gira prepotentemente la testa e riprende a baciarlo, spezzando il nostro contatto, io sto per voltarmi e andare via, quando inaspettatamente lui si stacca da lei.
Per un minuto guarda verso di me, poi si allontana e se ne và, lasciando la ragazza a guardare confusamente il vuoto.
Io lo guardo allontanarsi, poi la voce di Charlie mi sveglia dai miei pensieri, e riprendo ad essere il professore di letteratura di questa università.
Ma cosa sono veramente? Chi sono veramente? Che cosa voglio davvero?
Dean. Sussurra una voce dentro di me.
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La serata con Charlie procede bene, è una ragazza davvero simpatica e ci stiamo divertentendo, sto anche riuscendo a non pensare a quel bacio. O dovrei dire quei baci; quello che io ho dato a Dean, e quello che lui ha dato alla brunetta.
Quando Charlie mi chiede cosa mi abbia portato qui, sto per rifilargli la solita balla della madre malata, quando ha un certo punto mi chiedo che senso abbia mentire.
"Una ex stronza!" Dico alla fine sorseggiando la mia birra.
"Ah, bhe chi non ne ha una!" Risponde lei sorridendo.
"Alle ex stronze!" Dice alzando la sua birra verso la mia.
"Alle ex stronze!" Rispondo battendo la mia bottiglia contro la sua.
"E ai nuovi amori!" Aggiunge allegra.
"E... Ai nuovi amori!" Cosa dicevo riguardo al non pensare ai baci?

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