Girls.
(Dean POV)
Il corridoio era pieno di studenti e chiunque mi spingeva da una parte all'altra per arrivare in orario alle lezioni, io cercavo un modo per poter arrivare all'armadietto invece, sembrava una corsa controcorrente, e nonostante mi bastasse ascoltare e prendere appunti, la prof di storia mi avrebbe ucciso se non avessi portato di nuovo il libro di storia.
Dopo 10 minuti arrivai ed aprì, il fatto che ora gli studenti erano quasi spariti non era una bella cosa: ero in ritardo. Perfetto!
Aprì e presi il libro, mettendolo nella tracolla, poi presi anche il quaderno e delle penne che avevo dimenticato alla lezione precedente. Fortuna che Kevin fosse sempre così preparato, le stavo riponendo nell'astuccio quando una voce mi fa quasi sobbalzare. Ok, forse il fatto che stessi sovrappensiero per qualcuno ne era la causa, ma non puoi sbucare dal nulla al mio fianco!
"Ehy Dean." salutò una ragazza. Aveva i libri schiacciati contro il petto e il maglione grigio scollato che lasciava spazio all'immaginazione al seno prosperoso. Di solito nella divisa femminile c'era anche una camicia perchè lo scollo a V non era proprio professionale per una donna, ma un qualcosa mi dice che questa studentessa l'avesse fatto apposta. I suoi occhi erano marroni e i capelli erano legati in uno chignonne spettinato. Sembrava più piccola di me, ma la sua bellezza gli dava qualcosa di maturo, mi sorrise appena la guardai e ricambiai chiudendo l'armadietto. "Ti ho visto in mensa, io sono Shan del primo anno!"
"Allora benvenuta Shan, ti trovi bene qui?" feci. Iniziai a camminare verso l'aula di storia.
"Si, mi chiedevo se ti andasse di uscire con me?"
La guardai, i suoi occhi mi stavano fissando e le labbra erano incurvate in un sorriso sincero. Nella mia mente non passava neanche lontanamente di uscirci, innanzitutto Castiel mi cancellerebbe dalla faccia della terra e poi era piccola! Non posso uscire con i primini, ho una dignità... Credo... Tralasciando David, e Kharen, e Sally... Ok, diciamo che non mi andava e basta!
"Non posso." conclusi e sorrisi pensando alla faccia di qualsiasi altra ragazza che mi conoscesse abbastanza da capire che quelle parole non fossero per niente da me.
"Non ti piaccio?" chiese dolcemente mettendo il broncio. "Ti faccio divertire eh, non sono mica una tipa qualunque!"
"No, sei bellissima, ma davvero, non posso." sussurrai con un filo di incertezza nella voce.
"Winchester, che ci fa fuori dalla classe?" disse. Riconoscerei quella voce tra mille e quasi mi prende un colpo a notare che la ragazza era ancora al mio fianco. La guardai come se fosse comparsa da un momento all'altro e poi fissai i miei occhi su Castiel: era appena uscito dal suo ufficio con dei fogli fotocopiati. Perchè era così sexy con quell'aria professionale?!
"Stavo aspettando l'inizio della sua lezione professore, ci devo proprio andare da Abbadon?" sbottai senza pensare alle parole. Devo decisamente star attento a quel che dico, ma dannazione, i suoi occhi mi uccidono e non riesco a non stuzzicarlo, difatti mi sorrise e fece per andare via.
Rifiutai la ragazza gentilmente ed entrai in classe guardando male quella rossa.
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Mezzanotte: la gara sarebbe iniziata da un momento all'altro. Nell'aria si sentiva trepidazione, musica, le ragazze che mi sorridevano affianco e gli altri partecipanti che si avvicinavano a mia figlia e la sfioravano come la punta delle dita o facevano i complimenti al sottoscritto, mi sentivo come un padre orgoglioso che vede la propria figlia sposarsi.
Intanto Castiel era al mio fianco, appoggiati entrambi alla mia Mustang, e ogni tanto mi sfiorava il dorso della mano con la mia, era nervoso e impaurito e io tutto il contrario, tra l'altro odiava quelle tipe in bikini che mi sculettavano vicino o si inginocchiavano con i tacchi vertiginosi ai cerchioni lucidi dell'auto, per poi guardarmi dal basso.
"Se ti guardano ancora in quel modo-"
"Se continui a essere così geloso, ti chiudo in macchina e ti mostro cosa vorrebbero farmi!" gli sussurrai all'orecchio, poi mi spostai vedendo Benny. "Ehy Benny, oggi ci sei?"
Scosse la testa e mi passò vicino, non facendosi notare scrisse qualcosa su un foglio e me lo diede. Lo aprì:
-Attento a Jonathan.
Stappai quel foglio ed entrai in macchina seguito da Castiel, vorrei capire cosa ci fosse di così pauroso nel calcolare ogni secondo di quella corsa, di sentire la macchina tremare sotto di me, le gomme scivolare sull'asfalto, il volante muoverlo appena per girare di colpo e il rombo. Era come fare sesso. Sistemai il sedile e misi in moto quell' 8° meraviglia del mondo, accelerai un pò per scaldare il motore e andare allo start. Guardai al fianco e ancora quel tipo non era arrivato, ne approfittai per stampare un bacio a quell'uomo al mio fianco e guardare la sua faccia terrorizzata, mi sussurrò qualcosa che non riuscì a capire tra gli urli della folla.
Jonathan era arrivato con la sua macchina al mio fianco.
"Oh che bella scena! Ti fai sbattere il culo da lui?" disse dalle sue labbra sottili.
"Oh si, e mi fa urlare nello stesso modo in cui lo fa tua madre quando me la scopo!" gli sorrisi ironicamente.
Alyssa, una ragazza che mi feci prima di conoscere Cas, ci disse di trovarci al luna park abbandonato fuori dalla città e mi passò affianco, vestita con una camicia legata alla vita e una gonna che mostrava tutto, faceva prima a toglierla. Ci diede lo start muovendo la bandiera bianca e nera e iniziai premetti il piede sull'acceleratore, la mano destra sulle marcie che dovevo cambiare in continuazione, la faccia concentrata solo sulla strada: era una delle più difficili, piena di curve e buche da evitare o la minigonna si sarebbe graffiata. Era facile perdere il controllo e d'altronde dovevo vincere quei soldi per metterli da parte per la sorpresa a Castiel, quella dopo il prom.
Bene, ora ero in autostrada, sentivo il respiro agitato di Cas al mio fianco, mi faceva sorridere e subito dopo mordere le labbra, in qualche modo dovevo sfogare tutta questa adrenalina.
20 minuti dopo uscì da lì, appena in tempo per evitare di esser visto dai poliziotti, tanto che l'uomo al mio fianco sobbalzò alla loro vita. Sono sicuro che già immaginava la scritta sui giornali: "Insegnate illustre partecipa a gare clandestine!"
"Scendi con me, mio caro 13 fortunato!" gli sorrisi e lui ricambiò più per la frase che per la mia vincita. Parcheggiai tra la folla in delirio e un secondo dopo arrivò Jonathan, lo guardai trionfante, mentre mi passavano la busta piena di soldi e la misi in tasca.
Salutai tutti, abbracciai Alyssa che saltellava come una pazza e mi chiedeva di uscire un giorno, Castiel la stava uccidendo con lo sguardo, poi altri ragazzi e infine presi il professore per mano e lo trascinai in macchina. Accesi e solo dopo aver ripreso l'Impala da casa mandai un messaggio a zio Bobby:
-Dormo da Castiel.
Rispose subito dopo, strano che fosse sveglio a quest'ora:
-Chi è Castiel? Io sono da Jody perchè Sam mi ha chiesto espressamente casa da solo. Sai con chi è?
Sgranai gli occhi a quelle parole e parcheggiai di fronte casa del mio uomo, poi lo guardai.
"Ho bisogno i bere e sono solo le due di mattina. Ho dei seri problemi con l'alcool!" sussurrai ridendo.
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Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...