Fight.
(Dean POV)
Al compleanno di Sam, il 2 maggio, Jody ci aveva trascinato a casa sua per una cenetta con i fiocchi, anche se il nostro massimo compleanno era una pizza extra formaggio con le candeline e poi un qualche film sulla guerra. Avevamo mangiato delle nuove ricette italiane, qualcosa come pasta al pesto e cubetti di carne alla griglia niente male!
Finita la cena ci sedemmo tutti in salone come una brava famigliola felice e Jody fu la prima a cacciare il suo regalo. Devo dire che quell'atmosfera mi aveva distratto dal casino successo con Castiel, anche se mi preoccupava che quella stronza sapesse tutto, specialmente per il fatto che mi odiasse e che avrebbe fatto di tutto per rovinarmi la vita.
"Ecco Sammy, da parte mia e di Bobby!" disse quasi commossa, poi prese il suo regalo dal mobile e glielo diede tra le mani.
"Spero ti piaccia!" sorrise zio.
Vidi Sam aprire il pacchetto colorato e rimanere a fissare il suo E-Reader Kobo con fare stupefatto, me ne aveva chiesto uno un paio di anni fa, ma la situazione non me lo permetteva ed io mi sono sentito un po' in colpa per questo.
Appena finito di ammirare il suo giocattolino gli diedi il regalo di Castiel, gli avevo detto che quella sera non sarei passato perché era il compleanno del mio fratellino e lui sorrise e insistette come un matto per regalargli un libro, essendo che gli avevo raccontato della sua passione.
"Da quando ti piace leggere, Dean?" Fece lui con il viso perplesso da chi non si aspettava proprio quel tipo di regalo da parte mia.
Abbassai lo sguardo sul telefono, quasi volessi ammettere di me e Cas, infondo era lui ad avermi messo la fissazione per i libri ed ora anche per i bambini, siccome era come se fossi padre! Quella palla di ciccia l'avrei cresciuta bene e una volta grande gli avrei fatto scoprire la passione per le auto del suo zietto!
"È da parte di qualcuno che ti conosce e che tu conosci... Credo!" Sorrisi e guardai Jody che mi fissava stranita. Fece per parlare, ma io scossi appena il capo e capì. "comunque da parte sua, ha insistito!"
Quando vide il titolo del libro, Il giovane Holden, mi abbracciò di gettò e così forte che per poco non smisi di respirare, a quanto pare significava molto per lui, anche perchè era raro che io e mio fratello ci abbracciassimo in pubblico con così tanta facilità.
"Dai, niente sentimentalismi, Sammy!" dissi freddamente, ma in cuor mio ero felice che gli fosse piaciuto. "Ora apri il mio e cerca di non urlare eh!"
Gli passai la busta tra le mani, lui la aprì tranquillamente, ma io stavo già sorridendo ad immaginare la sua reazione. Prese prima il biglietto posando la busta sulle gambe e lesse le righe che gli avevo scritto: "Portaci... G o J? O entrambe! Fidati, è un esperienza da vivere!". Ovviamente non lo lesse ad alta voce, ma scoppiò a ridere e mi guardò annuendo. Subito dopo cacciò due biglietti per il prossimo concerto dei Green Day, lo conoscevo bene, lui li amava. Li guardò stupito e lesse da un biglietto all'altro come se potesse cambiar qualcosa.
"Grazie Dean... Davvero!" sussurrò e un sorriso davvero felice comparve sul suo volto.
Gli scompigliati i capelli in risposta.
"Ok, siamo tutti felici, Sam ha fatto gli anni, gli abbiamo dato i regali, ma... La torta?" sbottai io, già con l'acquolina in bocca.
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Questi giorni a scuola son stati una vera iniezione di ansia, non facevo altro che tener sotto controllo le due rosse amichette del cuore e a Cas non dicevo nulla, non volevo perchè già avevamo problemi con il piccolo e non era facile con l'arrivo degli esami e del diploma: io dovevo studiare no stop e lui correggere. Quando eravamo insieme io tenevo il piccolo, lo nutrivo e cambiavo e nel riposino, sempre più corto siccome diventava grande, studiavo steso sul letto affianco alla culla, mentre lui correggeva, programmava le lezioni e cercava notizie su argomenti specifici.
Nonostante tutto, quelle due sembravano tranquille anche se le frecciatine e l'odio reciproco non mancavano, motivo per cui evitavo anche di guardare Castiel nel corridoio.
Ora però la situazione era degenerata di colpo, ieri avevo visto Rowena parlare con Megan all'uscita della scuola e Megan era la persona meno affidabile di questo college. Lei era la classica pettegola che sapeva tutto di tutti e lo andava sbandierando contro i 4 venti, non sapeva tenersi un commento per se neanche fossero i suoi risultati ginecologici!
Il giorno dopo, appena potei, andai a passo veloce per il corridoio fino ad incontrare Cas, a vedermi così agitato sbiancò, ma non riuscivo a fermare la morsa nello stomaco e quella sensazione che qualcosa di brutto stesse per succedere. Lo guardai negli occhi e sentì delle ragazzine ridermi affianco, presi un grosso respiro, vidi Connie mandarmi un occhiata e sapevo perfettamente cosa intendeva: "Non fare niente di stupido!". Non era proprio nella mia natura.
"Ieri ho visto Rowena parlare con Megan e sembravano molto divertite da sta cosa! Non te l'ho detto ieri perchè non volevo preoccuparti, ma guardati intorno!" sbottai, poi portai il dito a mangiarmi l'unghia, nervoso.
"Cos-" fece lui, sbarrando gli occhi e girandosi a fissare un turbinio di gente che camminava e ci fissava. "Sul serio?" riuscì a dire dopo con gli occhi chiusi a fessura.
Potrei mai scherzare su questo?
Alzai gli occhi al cielo, ma qualcuno mi spinse per la spalla e mi riportò a fissare Cas nei suoi occhi blu per qualche secondo, poi mi voltai e vidi David, il tipo che mi feci, squadrarmi dalla testa ai piedi.
"Cos'è? Vi date appuntamento?" disse ridacchiando, poi si fermò appena la gente nel corridoio scoppiò a ridere.
"Come scusa?" dissi ridendo ed avvicinandomi a lui. Avevo il viso a due centimetri dal suo e gli studenti si erano riuniti come avvontoi intonto al corridoio ed armadietti, tanto che, se mi fossi girato, non avrei visto neanche Cas che mi stava a due centimetri fino a poco prima.
"Ci risiamo!" sentì la voce di Connie vicino a me, ma non mi fermò da quel che stavo facendo, anche perchè David era uno dei bulletti che tempo fa gli davano pesantemente fastidio.
"Dicevo: se ti piace tanto farti sbattere dal prof!" sorrise di nuovo.
Abbassai lo sguardo e lasciai cadere la mia tracolla affianco alla mia amica, poi ridacchai di nuovo e presi un grosso respiro.
"Mai quanto a te, amore mio! O dovrei raccontare di quella volta al terzo piano?" dissi seriamente.
Alzò la mano per tirarmi un pugno, ma lo evitai facilmente, avevo affrontato tipi molto più duri di quel represso di David Moers. Non volevo di certo combinare casini, ma io sono Dean Winchester e, nonostante quel professore mi abbia cambiato la vita, dovevo difendere il mio orgoglio, costi quel che costi! Tra l'altro, potevano prendere per culo me, senza problemi, ma lui...
Gli diedi un pugno in un occhio e un altro nello stomaco, facendolo piegare in due dallo sforzo. Connie mi prese per il braccio dicendomi di smetterla o sarebbe finita male, non per lui, ma per me, per il college e il fatto che in questo periodo dovevo comportarmi bene.
"Oh, certo, vattene con la cinesina a leggere topolino!" sbottò poi appena finito di far la tosse.
Non ci vidi più, mi voltai prendendo un grosso respiro e gli diedi un altro pugno sullo stomaco, con forza.
"Questo è da parte della cinesina" dissi e lei rise orgogliosa, anche se sotto sotto era in pensiero. Prensi la sua testa e gli diedi una ginocchiata sul naso sentendo un sonoro crack. "E questo da parte mia, per ben altri motivi!"
Guardai tutti gli altri e stavano fissando il sangue uscire dal naso di David, impaurito forse.
"Qualcun altro?" chiesi ironico, poi abbracciai Connie e c'è ne andammo in giardino per farmi fumare una sigaretta e calmarmi.
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Teach me.
FanfictionCastiel dopo la fine della sua relazione con Meg si trasferisce alla Texas Tech University ad insegnare lettere, li incontra Dean Winchester, studente intelligente ma ribelle. Tra di loro nasce subito uno strano rapporto, a Dean interessa solo il se...