Confessions.

453 24 4
                                    

Confessions.

(Dean POV)

L'ultimo giorno di quella stupida sospensione era iniziato nel modo giusto, ero di ritorno dal fine settimana fuori con Cas, zio Bobby mi aveva chiesto se potessi aiutarlo con l'officina e io gli dissi che andava bene, anche perché mi stava scoppiando la testa a furia di studiare per gli esami, magari un oretta distratto mi sarebbe stato d'aiuto.
Non mi parlava granché da quando ha saputo di quella cosa nel corridoio, fortuna poi che seppe solo quel poco della rissa e non il motivo vero e proprio. Non sapeva della mia bisessualità, ma riflettendoci su, ho accettato il fatto di doverglielo dire il prima possibile, non solo della mia tendenza, anche della relazione seria che stavo affrontando, di Jack e Meg, di quelle stronze di professoresse che mi trovo, perché non sopportavo il peso che dovevo reggere sulle spalle. Non più ormai.
Fino a qualche mese fa, avrei tirato fuori ogni mia risorsa pur di far tutto da solo, tuttavia come ho già detto l'amore rende deboli e avevo bisogno di qualcuno simile ad un padre e con una barba da nonno giovane.
Da quanto mi dice Castiel, al college va sempre peggio e la sfuriata che ho avuto con David ha peggiorato la situazione: pettegolezzi, le due risse che li alimentavano, gli alunni e tutto il resto stavano diventando insopportabili. Non vedevo l'ora di tornare e mettere a tacere ogni persona che abbia solo un pensiero negativo su di lui.
Presi lo straccio dalla tasca dei jeans e mi avvicinai al tavolo dove zio stava appuntando delle note su un foglio, credo qualche spesa aggiuntiva per l'auto che aveva appena finito di sistemare.
"Zio, Jody è a casa?" Chiesi e lui annuì in silenzio. "Posso parlarvi un minuto?"
Zio annuì di nuovo e lasciò tutti gli attrezzi sul tavolo, poi insieme andammo a casa e io chiamai anche Sammy all'appello. Ci sedemmo al tavolo e un tonfo di ansia mi prese allo stomaco, non potei fare a meno di pensare a quella volta in cui Jody ci scoprì nella mia stanza da letto e meno male che non erano in atteggiamenti intimi o ci sarebbe stato da ridere.
"Ecco, volevo parlarvi della rissa a scuola" dissi grattandomi via la crosta di un malato dal dito, un nervoso così lo provavo solo durante le litigate con il professore.
"Cosa c'è da dire altro?" Sbottò zio e si alzò a prendere una birra dal frigo, poi bevendone un sorso.
Alzai lo sguardo su Sammy e su zio Bobby, entrambi mi guardavano preoccuparti, come se stessi per dire chissà che cosa. Mi passai una mano sul viso e cercai le parole giuste per dire quello che stavo per dire, ero agitato, di questo non avevo parlato neanche con Castiel e questi tipi di cambiamenti mi facevano paura. Non sapevo che reazione aspettarmi da loro, da tutti.
"Io... Io ho picchiato David perché si è venuto a sapere che ho una relazione seria con Castiel..." Feci tutto d'un fiato. Vidi Sam sgranare così gli occhi da creder che primo o poi sarebbero caduti, mentre Bobby alzare il sopracciglio immobile vicino al frigo, poi avvicinarsi e sedersi di nuovo con noi. "... E Castiel è il mio professore di letteratura!"
"Cosa?!" Disse Jody allargando le labbra in un sorriso. Rilassò le spalle da quella tensione che si sentiva tutto intorno alla stanza e quando si girò a guardare gli altri, non seppe resistere dall'avere le lacrime agli occhi. Lei, più di chiunque altro, sapeva quanto avessi combattuto per lui e ora che sapeva questo piccolo dettaglio, comprendeva quanto fosse stato difficile star insieme. "Sul serio?!"
"Si, Jody!" Ammisi, ormai dalle dita delle mani usciva sangue per quanto fossi nervoso dal mangiarle e grattar via le pellicine.
"Quindi io e Kevin avevamo ragione?" Sussurrò Sammy rompendo il piccolo attimo di silenzio che si era creato.
Annuì.
"Castiel ha un figlio... Figlioccio... Ed io, lui e la sua ex lo stiamo crescendo insieme, anche se tecnicamente lo teniamo sempre noi!" Continuai "È complicato spiegarvi come sia arrivato a questo punto e perché ho bisogno di dirvelo... Non lo so nemmeno io, ma spero che capirete!"
Guardai zio Bobby per un secondo che per me parve un eternità, poi sul suo volto comparve un sorriso e quando ci alzammo mi venne incontro dandomi un abbraccio così forte da strappare l'anima dal petto: Era insolito che si comportasse in questo modo e mi fece sentire figlio di qualcuno.
Per la prima volta potevo dire di avere un padre, di sentire il suo amore fisico vicino a me e a dar il colpo di grazia fu Jody. Mi abbracciò e sentì Sammy dammi una pacca sulla spalla subito dopo.
"Sta sera faccio la torta che ti piace tanto!" Sussurrò al mio orecchio.
Fu questo a rendere i miei occhi lucidi, poi staccai da loro e gli sorrisi a tutti. Il mio cellulare vibrò e quando lo presi vidi il nome di Cas sullo schermo.
"Parli del diavolo!" Sussurrai, mentre vidi lo zio tornare a lavoro e Sammy riprendere a leggere sul kobo. Schiacciai sulla risposta, Jody mi era vicino a origliare quel che dicevamo. "Giulietta!"
-Dean, Jack piange da un ora, credo che siano i dentini!
Senza dir niente Jody mi prese il cellulare e lo portò all'orecchio, mentre io la guardavo stranito da quell'azione.
"Ehy Cas, sono Jody. Ascolta, prendi un giocattolo di plastica, che sia grande e non possa ingerirlo, deve essere interamente in plastica, senza parti in peluche o altro. Ci sei? Ok, ora mettilo in freezer per 10 minuti. Subito dopo daglielo tra le mani e fagli giocare con quel coso, vedi che con il freddo gli passa il dolore, oppure se hai paura, passalo tu sulle gengive." Disse d'un fiato e passarono un paio di minuti no stop dove sentivo Jack urlare e Cas parlare a Jody di non so cosa. "Tranquillo, ora do dei giocattoli appositi per i denti dei neonati. Funzionano allo stesso modo, solo che quelli di mio figlio li ho usati mezza volta, lavati e messi a posto... Si, do tutto a Dean! ... Ovvio che lo faccio venir subito... Ok, a dopo Castiel!"
Jody chiuse la chiamata e non ebbi neanche il tempo di capire cosa fosse appena successo che mi trascinò di fronte a uno scatolone in cantina. Tra i vari giocattoli e foto di famiglia, che tentava visibilmente di non vedere, cacciò una piccola busta con un simbolo farmaceutico e me la passò tra le mani.
"Vai da Castiel, disinfettali e poi prendi Jack e fai fare il resto al tuo professore!" Scherzò facendomi l'occhiolino.
Sorrisi alle sue parole.
"Ehy, posso chiamarlo solo io professore ed è meglio non sapere quando lo faccio!" Dissi uscendo dalla cantina.

Teach me.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora