Capitolo 31

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"Già"

Prendo un bel respiro.

"Oggi è partito...e non so neanche quando ritornerà.
Ed io ho tanta paura..."
Scende una lacrima che mi riga la guancia.

Ho bisogno di qualcuno che mi appoggi, qualcuno di cui mi possa fidare, qualcuno con cui sfogarmi.

Così, abbraccio mio fratello.

"Mi dispiace Giuli...ma perché non me lo hai detto prima?
Potevo aiutarti"
Dice in tono dolce, mentre ricambia l'abbraccio.

Con la testa appoggiata sopra la mia.
Mi stacco.

"Perché?
In modo che poi non lo avrei visto più?
Che a quest'ora non ci saremmo innamorati?
No...mi va bene così"
Cerco di non attaccarlo.

Spero solo che capisca.
Non volevo dirlo a nessuno, consapevole che prima o poi lo avrei dovuto fare.
Sono che ora non mi sembrava il momento giusto.
Chi mi avrebbe capita?
Io credo nessuno.

"Ti prego non dirlo a mamma e papà.
Non capiranno"
Chiedo intimorita, senza farlo vedere.
Se lo venissero a sapere, mi rovinerebbero la vita.
E poi a Nicolas.

Farebbero quel che ogni genitore dovrebbe fare, so che lui è maggiorenne e io no.
So che è illegale.
So che soffrirò, ma io voglio lui.
E come ogni cosa...c'è pure la parte di dolore...delusione...litigate...ma se è questo quel che devo fare e sopportare....ci sto!

Devo essere degna di lui.
Devo farmi coraggio!
Devo essere forte per lui, per Ingrid e per me.

Devo farcela!
Ce la posso fare!

"Non ora...però voglio che da oggi in poi mi dici tutto!
Capito?"
Prende la parte del protettivo, con tono serio e autoritario.

"Va bene.
Grazie Riccardo"
Gli lascio un tenero bacio sulla guancia.

"Accidenti...e sei riuscita a nascondermi tutto questo!
Devo rimediare...mi sa che non sono più il ragazzo di una volta che riusciva a scoprire tutto di tutti"
Ride mentre parla.

Mi viene in mente una frase che gli darà abbastanza fastidio.

"Beh...non ti devi preoccupare.
È la vecchiaia che si avvicina...tranquillo è normale"
Dico prima seria e poi vedendo la sua espressione, cerco di trattenermi, ma tutto inutile, gli rido in faccia e anche con gusto.

"Guarda che sono solo al primo anno dell'università!
Non sono così vecchio!
Sei tu che sei troppo piccola"
Incrocia le braccia e infine mi stuzzica.

Detesto quando qualcuno mi dice che sono piccola.
Non l'ho mai sopportato.
È come se mi dicessero che essendo troppo piccola...non sono alla loro altezza...non possa capire.

Che nervi!
Mi da fastidio anche solo pensarci.

"Non dirmi che sono piccola!
Lo sai che mi da fastidio!"
Dico irritata.

"Ovvio che lo so...altrimenti che gusto ci sarebbe"
Ride di gusto.
Per poi venire colpito in faccia dal cuscino, tirato dalla sottoscritta.

"E va bene...ti faro vincere perché sei ancora piccola per me"
"Smettila!"
Urlo.

Le nostre risate vengono interrotte dalla suoneria del mio telefono.

Il display si illumina, Ingrid.

"Pronto?"

Le mie orecchie riescono a sentirla piangere, molto forte.
Riccardo, si incuriosisce non appena mi vede preoccupata.

Già temo il peggio.

Gli stringo la mano.
E lui capendo, rimane accanto a me.

"Ti prego puoi venire a casa.
Mi hanno chiamato i miei"

Un amore impossibile. {IN REVISIONE}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora